Problemi penetrazione sessuale

Egregi dottori,
siamo una giovane coppia di 20 e 23 anni e vi scriviamo per chiedere un consulto con la speranza che possiate indirizzarci dallo giusto specialista per risolvere il nostro problema.
Siamo entrambi alla prima esperienza sessuale e siamo insieme da due anni. Abbiamo deciso da un anno di avvicinarci gradualmente alla nostra prima volta iniziando con altre pratiche sessuali che non ci hanno mai creato problemi. Tuttavia ogni volta che tentiamo la penetrazione questa ci è inibita da problemi di natura fisica o psicologica che non riusciamo a comprendere. All'inzio credevamo fosse colpa dei preservativi che potevano far diminuire un po' l'erezione. A tal proposito abbiamo cambiato diverse marche con diametri diversi per testare la nostra ipotesi ma non è cambiato nulla. Abbiamo inoltre provato ad usare un lubrificante poichè abbiamo notato che la lubrificazione vaginale diminuiva nel momento immediatamente precedente alla penetrazione. Ma ogni tentativo si è mostrato vano. Da qualche mese a questa parte, quindi, non riusciamo ad avere una vita sessuale soddisfacente e normale e temiamo che questo possa creare ripercussioni sulla vita e serenità di coppia. In particolare nel momento della penetrazione succede che il mio ragazzo avverte come una specie di muro che gli impedisce di andare oltre. Io, la ragazza, volevo aggiungere che non ho mai fatto una visita ginecologica ma aspettavo di avere il primo rapporto sessuale. Mi sento inoltre di dire che se prima della penetrazione e in ogni forma di petting (dalla masturbazione al sesso orale) sono adeguatamente eccitata, al momento della penetrazione invece mi succede di distrarmi e sempre di più al primo dolore che sento. Questo ci ha fatto supporre che sia un problema di natura psicologica dal momento che sono una persona ansiosa (anche se non escludiamo un qualsivoglia problema di natura fisica). Probabilmente contraggo troppo i muscoli pelvici anche involontariamente impedendo la penetrazione anche se non capisco il motivo per cui la masturbazione riesca tranquillamente. A questo proposito tuttavia preciso che non ho mai praticato auto-erotismo ma con masturbazione intendo masturbazione reciproca lui a lei e lei a lui. Il fatto che sia un mio problema, che è direi quasi confermato, mi disturba molto e mi fa pensare troppo ed ovviamente quando mi rendo conto che non riusciamo per l'ennesima volta perdo ancora di più la testa. Mi disturba anche perchè so che il mio ragazzo mi sta aspettando ed ogni volta ce la mette tutta per non far perdere la testa a me ed anche a lui.
Per cercare di risolvere il nostro problema abbiamo deciso di rivolgerci ad uno specialista. Tuttavia prima di prendere un appuntamento vorremmo sapere quale specialista, secondo voi, fa al caso nostro se uno psicologo o un ginecologo.
Vi ringraziamo anticipatamente.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

lei dice di sè stessa "sono una persona ansiosa (anche se non escludiamo un qualsivoglia problema di natura fisica)" ed è possibile che il problema abbia una causa di questa natura.

Al pensiero di un rapporto completo prova qualche preoccupazione (dolore, gravidanza, ...)?

La visita dal ginecologo sarebbe utile per esaminare il suo stato fisico, e prima o poi dovrà in ogni caso sottoporvisi, ma forse in un primo momento sarebbe più utile che vi rivolgeste ad uno psicologo o privatamente o presso un consultorio familiare (dove potrà anche richiedere una visita ginecologica):
http://www.vitadidonna.it/sanita/consultori/

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per la Sua risposta.
Si io provo preoccupazione sia per il dolore (che sono consapevole che dovrò provare) sia per la gravidanza anche se per quest'ultimo aspetto posso dire di essere meno preoccupata che un anno fa. La paura di non saper cosa fare se la gravidanza dovesse capitare persiste ma se un'anno fa pensavo solo a quello ora mi tocca marginalmente. Provo a spiegarmi: se qualcuno mi chiedesse se ho paura di una gravidanza indesiderata risponderei si ma non è un pensiero costante. Credo piuttosto che la paura del dolore sia più importante. Vorrei aggiungere che forse ho paura anche delle sensazioni che proverò ma contemporaneamente sono sicura di volerle provare con il mio ragazzo.
Alla soluzione del consultorio avevamo pensato anche noi dal momento che non è nostra intenzione parlarne con i genitori e quindi sarebbe impossibile essenzialmente per motivi finanziari seguire una terapia o richiedere una consulenza privatamente.
La ringrazio nuovamente.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Paradossalmente la paura del dolore può portarla a provarne di più, ad esempio perchè contrae involontariamente i muscoli, ma il semplice fatto di rendersene conto non è sufficiente a liberarsi del problema.

Direi quindi che la strada del consultorio è quella che potete prendere tranquillamente e senza coinvolgere le famiglie, cosa che ovviamente non intendete fare perchè si tratta di questioni personali che riguardano solo voi.

Se vuole ci aggiorni e ci faccia sapere se ci sono novità.

Un caro saluto,
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
Il famoso " muro" , la paura del dolore e la paura della paura, rendono l' intimita' complessa e compromessa.
Da quanto scrive, potrebbe trattarsi di vaginismo, da da qui' sono solo ipotesi, una diagnosi clinica ed una visita ginecologica, magari non invasiva, diventa indispensabile per essere certi e soprattutto per risolvere poi la problematica sessuale.
La contrazione che lei percepisce e' spesso correlata ad un ipertono del muscolo elevatore dell' ano, che interviene nell' impedirle la penetrazione ed a farle senti il muro di cui parla.
Le allego, qualche spezzone di alcuni miei articoli :

Il vaginismo, ed è un insieme di dolore, ansia, paura, paura del dolore e della paura, paura del coito e dell’intimità.
Al suo esordio,spesso non viene riconosciuto né dalla donna,né dal suo partner,viene spesso confuso con un evitamento dell’intimità su base ansiosa e/o morale o religiosa e, viene letto come un comportamento tendente alla capricciosità ed all’infantilismo.
La donna che ne soffre, mette in scena, con modalità inconsapevoli, strategie difensive per tutelare la propria integrità: integrità fisica e mentale( si difende da intrusioni esterne).
La donna vaginismica ha spesso un pessimo rapporto con la propri corporeità e sensorialità, la percezione che la donna ha dei propri genitali, è alterata, così come la rappresentazione dello schema corporeo. Sono donne che non si conoscono a fondo, che evitano di toccare i loro genitali, che hanno sviluppato una sorta di rituale difensivo della zona pelvica, che nell’immaginario, diviene fortemente investita di altro, rispetto alla dimensione di piacere e familiarità.

Le lascio qualche altra lettura per approfondimenti.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1995-donne-e-sessualita-vergini-adulte-vaginismo-parte-seconda.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie a tutti.
Credo infatti che la vita sessuale sia affare di due persone soltanto e anche questo motivo forse crea problemi in quanto spinge a non voler parlarne con nessuno. Se ci siamo rivolti a qualcuno è perchè veramente vogliamo risolvere il problema.

Per quanto riguarda il vaginismo non nascondo che il solo pensiero di avere un problema del genere mi mette paura. Tuttavia leggendo gli articoli ho notato che molto di ciò che vi è scritto è riconducibile alla mia situazione. Spero davvero di poter trovare un aiuto perchè non avrei mai pensato di trovarmi in questa situazione. Ho sempre pensato all'atto sessuale come qualcosa di fantastico in grado di fortificare il legame tra due persone e farlo diventare più intimo ma non credevo che potesse trasformarsi in qualcosa di ansiogeno.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<All'inzio credevamo fosse colpa dei preservativi che potevano far diminuire un po' l'erezione>>

Ritiene che oggettivamente ci sia un calo significativo dell'erezione che possa rendere impossibile la penetrazione o questo lo avete escluso?


<<non capisco il motivo per cui la masturbazione riesca tranquillamente>>

Questo significa che nel corso della masturbazione da parte del suo compagno avviene anche una penetrazione (ad es,. con le dita o altro) oppure la stimolazione è limitata all'esterno?
Inoltre, parla di eccitazione ma non di orgasmo: riesce a raggiungerlo attraverso il petting?


<<preciso che non ho mai praticato auto-erotismo>>

Per quale motivo (ad es., educazione, convinzioni religiose, disgusto....)?
Questo significa che probabilmente non ha una grande confidenza e dimestichezza con questa zona del suo corpo e non ha ancora imparato ad "usarla" in modo corretto e dunque piacevole. Tant'è che sul piacere prevale il dolore.


<<Il fatto che sia un mio problema, che è direi quasi confermato, mi disturba molto e mi fa pensare troppo>>

E questo non fa che autoalimentare il problema originario!
Il problema non è suo, ma della vostra coppia (con un partner diverso forse potrebbe anche non presentarsi) e insieme va affrontato, come correttamente state facendo.

Si rechi da una ginecologa: non è necessario (è non è bene) attendere di avere i primi rapporti completi per effettuare dei controlli.
Allo stesso modo e al di là delle difficoltà che incontrate in questo periodo, inviti il suo compagno ad effettuare un controllo andrologico se non ne ha mai fatto uno.

Le allego un articolo per ulteriori riflessioni:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2433-ho-un-disturbo-sessuale-ma-mi-vergogno-a-parlarne.html


Cordialmente,


Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Utente
Utente
Grazie molte anche per l'ultima risposta riguardo alla quale cercherò di fornire le precisazioni richieste.
Per quanto riguarda il calo dell'erezione abbiamo visto che può diminuire in determinate posizioni anche se a nostro avviso rimane sempre adatta ad una penetrazione. Diminuisce maggiormente dopo aver provato l'atto della penetrazione più volte di seguito.
Durante la masturbazione avviene anche una penetrazione e l'orgasmo attraverso il petting riesco a raggiungerlo.
Per quanto riguarda l'auto-erotismo mi risulta difficile dare una motivazione. Forse durante i primi anni di adolescenza potevano essere convinzioni di tipo religioso seguite dalla mia famiglia (che poi però sono cambiate). Tuttavia se in qualche modo queste hanno avuto una valenza nel passato, credo che il senso di disgusto o, più che di disgusto, di vergogna di praticare auto-erotismo nella casa dei miei genitori abbia prevalso. In ogni caso non mi piace l'idea di provare piacere da sola.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Restano valide le indicazioni di effettuare una visita ginecologica e, a ruota o parallelamente, una consulenza psicologica (decida Lei se in coppia o inizialmente da sola, nel caso pensi che ci potrebbe essere da parte sua troppo imbarazzo per parlare liberamente davanti al suo compagno).
Come già detto, tutto questo può avvenire gratuitamente presso un consultorio.
Se le può far piacere, ci può tenere aggiornati su come si evolve la situazione.

Buona domenica.



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Utente
Utente
Seguiremo le indicazioni.
Grazie per il Vostro interessamento.