Mania di buttare tutto

Buongiorno a tutti,
il caso che Vi vorrei illustrare non riguarda me direttamente, ma mio fratello, che convive con me. Ha 26 anni e da molto tempo ha la "mania" di buttare via le cose. La cosa non è limitata al semplice "buttare il superfluo" o "fare spazio", ma spesso, arriva a gettare documenti importanti, orologi, anelli, collane, cose di un certo valore economico. È arrivato a buttare la cover del telefonino in quanto giudicata da lui superflua, o a liberarsi di un cavo di alimentazione di un apparecchio elettrodomestico usato poco, ma comunque utile. Potrei continuare ma credo di aver reso l'idea. È un comportamento che crea molti disagi e dispiaceri, ma lui sembra non capirli, eppure è un ragazzo intelligente. Un'ultima cosa, credo soffri anche di una mania ossessivo compulsiva correlata al problema che lo porta a svolgere alcuni rituali ( più volte a settimana ) : il controllo dei vari armadi e cassetti di casa, per capire se secondo lui sia tutto "ok" e che quindi non ci sia niente da gettare. Ha un nome questa patologia o nevrosi?è curabile?È abbastanza grave, giusto?se da lui è presa sottogamba come intervenire?

Grazie per l'attenzione.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
genile utente, è possibile che questi comportamenti siano l'espressione di una patologia compulsiva, ma dovrà essere una diagnosi diretta a confermarlo.
nel caso fosse così essa può essere tratata come tutte le patologia compulsive.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Utente,

se suo fratello mette in atto dei rituali giornalieri (o quasi) legati al gettare oggetti che percepisce come "superflui", e non sembra in grado di valutarne il valore e l'utilità, è possibile che soffra di una nevrosi ossessiva e che per questo motivo attribuisca agli oggetti un valore simbolico - del quale può non essere consapevole - che probabilmente gli consente di sentirsi sollevato e "ripulito" nel momento in cui se ne libera.

Se la situazione è questa è inutile tentare di farlo ragionare sul suo comportamento, perchè probabilmente non è in grado di fornire una spiegazione ragionevole di quello che fa e del perchè lo fa.

Perchè possa chiedere aiuto è necessario che percepisca un certo disagio, perchè in assenza di motivazioni legate al desiderio di combattere un malessere soggettivo è difficile che una persona chieda assistenza psicologica e che possa trarre beneficio da un intervento psicoterapeutico.

Suo fratello non prova il minimo disagio per le azioni che compie o per altre cose che possono accadergli o non accadergli?

A parte questa "stranezza" non sono presenti altri comportamenti preoccupanti o sintomi che lo affliggono?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it