Assenza di desiderio sessuale nella coppia

Gentili dottori, da quattro anni conosco una ragazza, più giovane di me di otto anni - io ne ho ventotto - con la quale ho intrattenuto una relazione sentimentale per tre anni, comprensiva di convivenza. Nonostante lei abbia sovente detto di amarmi, e mi abbia sempre riservato tenerezze e affetto in misura certamente elevata, non ha mai manifestato un vero e proprio desiderio sessuale nei miei confronti. Abbiamo cominciato a far sesso tardi nel rapporto (lei era vergine) e l'assenza di coinvolgimento ha minato la relazione, finché lei non ha deciso di lasciarmi. Nel corso dei mesi successivi, pur avendo un'altra persona, non ha smesso di cercarmi e di ammettere che mi amava, e che ero il compagno migliore per lei, nonostante non avesse alcun problema con l'altro partner dal punto di vista sessuale. Di recente, di nuovo convinta di amarmi, mi ha chiesto di riprovare a stare insieme, ma il risultato è stato disastroso: se prima riusciva comunque a raggiungere l'orgasmo, adesso mi dice di non sentire assolutamente niente, e che le è impossibile eccitarsi. Nonostante questo non nega di amarmi, sembra soffra di questa sua mancanza e incapace di troncare definitivamente il rapporto. I contrasti intorno al problema sono spesso sfociati in episodi sgradevoli e difficili che, paradossalmente, si sono sempre conclusi con baci e abbracci, e mai con la negazione dell'amore stesso. Anche dopo la nostra seconda separazione, lei dichiara probabile il fatto che mi cercherà ancora, in futuro. Non sono in grado di decifrare il suo comportamento, e lei nega che la cosa sia dovuta a una semplice mancanza di attrazione fisica, attribuendola invece a una sorta di blocco fra la mente e il corpo, all'incapacità di decifrare quello che sente. Capisco che è impossibile una diagnosi sulla base di queste scarse informazioni, ma mi chiedo se sia davvero possibile amare una persona in queste condizioni, e se il problema sia da ricondurre a semplice, irrisolvibile mancanza di attrazione oppure possa avere cause più profonde. Fermo restando che, a detta di entrambi, il rapporto potrebbe essere splendido e profondo se non mancasse l'aspetto sessuale, è necessario e auspicabile intervenire, e io posso sperare che la cosa si risolva, prima o poi, senza che venga meno l'amore stesso nel frattempo?
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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

nessuno può prevedere come si evolverà la vostra storia; in ogni caso, penso che sia fondamentale per entrambi stabilire innanzitutto se intendete continuare a stare insieme stabilmente.

In particolare, penso che specialmente alla ragazza converrebbe fare chiarezza dentro di sé.

Dopodiché, esistono terapie individuali e terapie di coppia, che eventualmente potrete decidere di seguire.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazzo,
nel suo racconto emerge chiaramente questa ragazza con i suoi slanci, i suoi dubbi, i suoi problemi, le sue decisioni:
<<lei abbia sovente detto di amarmi, e mi abbia sempre riservato tenerezze e affetto>>
<<non ha smesso di cercarmi e di ammettere che mi amava>>
<<mi ha chiesto di riprovare a stare insieme>>
<<non nega di amarmi, sembra soffra di questa sua mancanza>>
<<lei dichiara probabile il fatto che mi cercherà ancora, in futuro>>
<<lei nega che la cosa sia dovuta a una semplice mancanza di attrazione fisica, attribuendola invece a una sorta di blocco fra la mente e il corpo>>

Invece la sua figura resta un po' sullo sfondo, non consentendo di capire con chiarezza in tutto questo quale sia la sua posizione.
Che sentimenti prova per lei? Quanto ci mette di sé in questa relazione?
Vive la situazione come un problema? Che emozioni suscita in Lei ciò che sta accadendo? Come se lo spiega?
La sua disponibilità a farsi prendere, lasciare e poi riprendere da cosa deriva?


Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
La situazione attuale si presenta come un problema piuttosto grave, dal momento che tende a minare qualsiasi nostro rapporto, ed è ormai così carica di difficoltà e sofferenze da impedirci anche di intrattenere un'amicizia. Nonostante questo, non riesco a tollerare l'idea di abbandonare la cosa. Quanto all'impatto psicologico, credo di aver sviluppato, in questo periodo, un certo senso di abbandono e rifiuto che si manifesta anche nei rapporti con altre persone. La spiegazione che mi sembra più semplice e realistica è che la ragazza non mi trovi attraente dal punto di vista sessuale/fisico, soprattutto perché mi vede come molto più adulto di lei (cose come la barba, ad esempio, la disturbano in altre persone), ma non abbia mai voluto ammetterlo per timore di sembrare stupida/superficiale, finché il problema è esploso. Quanto alla sua ultima domanda, la mia disponibilità deriva dal fatto che credo di riconoscere un sentimento importante, raro da entrambe le parti, degno di essere difeso fino all'ultimo.
Grazie a tutti per le risposte.