Bambina introversa

buon giorno, vi contatto per la mia bambina di 5 anni e mezzo. E' sempre stata una bambina molto sensibile, timida e introversa (specialmente con gli adulti con cui non aveva confidenza), le maestre per i primi due anni di asilo non mi hanno detto niente di particolare e io ho pensato che non con il tempo le sarebbe passato. Adesso con l'avvicinarsi dell'entrata alla prima elementare ho posto i miei dubbi alle stesse che mi hanno detto che effettivamente la bambina con loro è molto timida, parla poco e quando le viene chiesto di fare qualcosa entra in ansia per paura di non riuscire (non perchè non sia in grado di farlo, ma per paura di non essere perfetta). Con gli altri bambini e con noi di casa è completamente diversa, allegra e chiaccherona, anche se questo sua paura di non essere perfetta in alcune cose le rimane. Noi siamo molto attenti a questi suoi momenti, incoraggiandola, dicendole che sbagliare è naturale, che anche noi adulti sbagliamo, ma non so' se qusto nostro aiuto possa bastare!! A chi dovrei rivolgermi? devo pensarci da subito o vedere come va la prima elemtare? Grazie per l'attenzione
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Fosse mia figlia aspetterei , un anno ancora, la stagione estiva, tanti successi, tuffi, giochi, conoscenze, fallimenti ed incoraggiamenti.....eviterei di patologicizzare la situazione.
La iscriva a danza, aerobica, uno sportndi squadra, dove potra' socializzare e guardare il suo corpo allo specchio in movimento
Cari auguri

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, potrebbe darci qualche informazione in più su cosa intende per "entrare in ansia"? Cosa accade alla sua bambina? Cosa fa?

Ci scrive che sua figlia teme "di non essere perfetta". Ricorda qualche esperienza, qualche figura importante, che magari può aver veicolato qualche idea perfezionistica, o che può aver spinto la sua bambina ad avere aspettative molto negative riguardo l'errore e l'insuccesso?

E' accaduto qualche episodio in cui può essere stata rimproverata aspramente, criticata, presa in giro, magari davanti ad altri bambini, per aver fatto degli errori?

Ha provato a chiedere a sua figlia se qualcuno le ha insegnato che deve essere perfetta, o se vorrebbe essere "perfetta come..."?
[#3]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
"devo pensarci da subito o vedere come va la prima elementare?"

Gentile mamma,
i bambini sono estremamente flessibili, e le tappe della crescita cambiano da bimbo a bimbo, presentando a volte dei rallentamenti, altre volte improvvise impennate. L'introversione potrebbe essere un tratto del carattere di sua figlia, oppure potrebbe sentire gli occhi troppo puntati su di lei e chiudersi un pò. Oppure deve ancora acquistare sicurezza. Anche io eviterei di patologicizzare.

Ricordi che la questione più importante per i bambini è sentire che sono amati indipendentemente da ciò che riescono a fare.

Fate bene ad individuare i momenti in cui manifesta delle difficoltà, incoraggiandola, ma cercate di non canalizzare troppo la vostra attenzione su quello che la mette a disagio, valorizzando, al contrario, i momenti in cui è felice e libera di esprimersi come meglio crede.

Un caro saluto,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

[#4]
Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 626 6 1
Cara signora,

la bimba è ancora troppo piccola per poter pensare ad una patologia. E' in continua evoluzione, in continuo apprendimento, e cambierà ancora con l'entrata alla scuola primaria. Le dia il tempo di abituarsi, di sperimentarsi, senza farle pesare questa sua "timidezza". Evitate anche confronti, sia espliciti che non, con gli altri compagnetti (tipico negli asili e scuole), fratelli, cugini, ecc. Ogni bambino è diverso e trova un suo modo personale di esprimersi.

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Noi genitori, per lo meno a detta delle maestre e delle persone che ci sono accanto, siamo attenti e non la mettiamo mai a confronto con altri bambini o con la sorella. Come dicevo quando è a casa è gioiosa, quando con i suoi tempi fa cose nuove, specialmente se prima non voleva farle, la incoraggiamo,ne sottolineamo la bravura e l'impegno che ci ha messo.
Per rispondere al dott. Calì abbiamo parlato tanto con lei e chiesto perchè aveva questo bisogno di essere perfetta, se era successo qualcosa che l'aveva disturbata. Non credo sia stata rimproverata (comunque non in maniera troppo severa) da qualcuno fuori casa. In casa nessuno di noi le ha inculcato questa necessita' di perfezione. Fin da piu' piccola anche se cadeva e faceva qualcosa che la faceva stare al centro dell'attenzione( non succede per recite, saggi), scoppiava in un pianto inconsolabile perche' a suo dire si vergognava.Se le viene chiesto di fare qualcosa di nuovo (sottolineo sempre da persone tipo le maestre) si ammutolisce, a paura di rispondere e una delle cose che mi riferisce sempre quando le chiedo perchè non parla è "se sbaglio, se mi sgridano, mi vergogno". Una cosa che mi dice ultimamente che ha paura che le persone RIDANO DI LEI. Questo lo fa anche con noi; se fa qualcosa di particolarmente simpatico o tenero e io e il papa' sorridiamo per affetto perchè ci fa tenerezza (sottolineo non ridiamo) lei piange perchè pensa che ridiamo di lei e non con lei. La mia prima figlia è completamente diversa. Ho sempre cercato a tutte e due di fargli capire che per me è importante l'impegno, non il voto finale. Forse sbaglio in questo!?
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Non credo sia stata rimproverata (comunque non in maniera troppo severa) da qualcuno fuori casa. In casa nessuno di noi le ha inculcato questa necessita' di perfezione

Da quello che di scrive, l'ipotesi di un "perfezionismo appreso" non regge. Mi permetta di dirle che è molto importante che i genitori incoraggino i piccoli come fate voi, e che li spronino a sperimentare senza puntare "all'eccellenza". Siete molto bravi.

>>Una cosa che mi dice ultimamente che ha paura che le persone RIDANO DI LEI. Questo lo fa anche con noi; se fa qualcosa di particolarmente simpatico o tenero e io e il papa' sorridiamo per affetto perchè ci fa tenerezza (sottolineo non ridiamo) lei piange perchè pensa che ridiamo di lei e non con lei

Forse, allora, la vostra bambina è molto sensibile alla vergogna. Ci sono bambini sensibili all'emozione di paura, di tristezza, e la sua potrebbe temere le conseguenze del giudizio degli altri.

In questi casi, può essere importante capire che cosa la vostra piccola si "prefiguri". Mi spiego: è possibile che se io cado, qualcuno rida di me. Il mondo funziona così: se faccio qualche errore, c'è la possibilità che altre persone ridano, o addirittura mi prendano in giro per questo.

Diventa allora molto importante come io "giudico" l'essere preso in giro: se per me è una cosa sgradevole, spiacevole, allora ne sarò verosimilmente infastidito. Se lo considero una mancanza di rispetto, un'ingiustizia intollerabile e che dev'essere riparata, allora forse andrò in collera.

Ma se penso che sia terribile essere giudicati, che il fatto di sbagliare fa di me una cattiva persona, allora potrei provare molta vergogna quando sbaglio, e mota ansia all'idea di sbagliare.

In questi casi, allora, diventa cruciale non tanto rassicurare la sua bambina sul fatto che sia brava, ma aiutarla con pazienza e sensibilità ad accettare che è fallibile, e che a volte gli altri ci giudicano. Che questo giudizio può essere spiacevole, ma che il nostro valore personale non dipende da come ci giudicano gli altri.

Ad esempio, potrebbe cercare di aiutare la sua bambina con dei paragoni: chiederle se sarebbe così terribile se sbagliasse la sorella, e se qualcuno ridesse. forse potrebbe aver bisogno di qualche esempio, ovvero di qualche modello "saliente": potrebbe ad esempio assistere ad una "papera" fatta da papà o da mamma al supermercato (potreste far cadere una bottiglia di latte, e reagire con equilibrio, o qualche altro esempio simile).

Potreste poi parlarne, e capire se la vostra bambina si sta rappresentando quello che succede in termini catastrofici (ad es., "è terribile, è una figuraccia insopportabile") ed aiutarla a ridimensionare quello che è successo, senza negarne gli aspetti spiacevoli ("è sgradevole, è una scocciatura, mi dispiace aver fatto questo pasticcio ma non è nulla di terribile").

Potete provare ad aiutare la vostra bambina a pensare in modo più equilibrato, ad essere consapevole delle sue emozioni, senza per questo adottare un approccio "alla Pollyanna" (tipo "andrà tutto bene, è tutto a posto").

Se doveste sentire che non ce la fate, che la situazione è per voi troppo difficile o penosa, o che la vostra bimba si dovesse mostrare troppo spaventata o non disposta a ridimensionare le sue aspettative, prendete in considerazione l'idea di rivolgervi ad uno psicologo. Ad esempio, potreste cercare uno psicoterapeuta esperto in REBT in età evolutiva, che è una metodologia coerente con le indicazioni che vi ho proposto, e che insegna a perseguire i propri obiettivi, consapevoli delle proprie emozioni, e mettendo in discussione i modi eccessivamente severi, perfezionistici, o irrealistici di pensare.

Cordialmente