Masochismo sessuale

Gentili dottori. Frequento l'università, e premetto che non ho mai avuto rapporti sessuali con una ragazza, principalmente per i motivi di seguito elencati.
Sin da bambino ho sviluppato fantasie abbastanza spinte di tipo masochistico, e il tutto si è poi accentuato dall’adolescenza in poi (penso complici il proliferare di video a carattere sadomaso nel web scoperti proprio nella prima adolescenza). Il seguente ricordo ad esempio mi è rimasto ben impresso e secondo me è ben rappresentativo: alle elementari avevo una fidanzatina (la medesima con cui poi son stato insieme fino alle medie), e un giorno mi diede un calcio per sbaglio, e ricordo che provai una grande eccitazione per ciò.
Se devo ricercare una causa in tutto questo, alla luce di quanto letto sporadicamente in merito all’argomento, penso che sia dovuta ad un rapporto eccessivamente distaccato con mia madre: spesso fredda, quasi mai rassicurante, dispotica...ma ciò esula da quanto volevo chiedervi.
Fino a 2 anni fa convivevo con tale disturbo senza pormi problemi; poi mi si presenta l’occasione di poter andare a letto con una ragazza che mi piaceva, e li mi resi conto che se non le avessi chiesto d’agire da “mistress” probabilmente non sarebbe giunta l’erezione, al che decisi di mandare a monte il tutto (è amica di amici, e la mia reputazione sarebbe andata allo scatafascio sia nel caso di disfunzione erettile, sia nel caso in cui le avessi chiesto d’agire come sopra sapendo con ogni probabilità il responso nell’ilarità assoluta). Qui mi si è aperto un mondo: ho capito che le mie fantasie non potranno praticamente mai realizzarsi nella realtà, son quasi inesistenti donne che desiderano un maschio sottomesso, nei video che si trovano in internet quelle che compaiono sono solo attrici che lo fanno per soldi.
Tutto ciò per dire che la situazione per me è ormai diventata insopportabile da quando sto tentando invano di lasciarmi alle spalle tali fantasie e di condurre una vita sessuale normale. Ho sempre cercato di risolvere i problemi per conto mio, sempre, ma questa volta son davanti ad una bestia che è più forte di me: come faccio a rimuovere dal mio modo di essere quel lato malato della mia sessualità e ad agire e pensare come la quasi totalità della gente? Per la prima volta la mia disastrosa situazione sesuale mi sta distruggendo psicologicamente, con ripercussioni pesanti nella vita quotidiana (anche nell’università e nella vita sociale): son depresso, apatico e privo di prospettive rosee per il futuro. Mi serve un aiuto, un buon consiglio, un buon libro: non posso andare da uno psicologo per il momento (non sono economicamente autonomo, e non dirò mai nulla di tutta questa faccenda ai miei, per vergogna e perché non ho mai avuto un rapporto molto aperto con loro).
Scusate se sono stato prolisso, ma ho cercato di sfogare nel modo più sintetico quanto portavo dentro da anni.
Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazzo,
in questo periodo c'è qualche ragazza che la interessa in modo particolare?
Non essendosi ancora mai sperimentato in un rapporto a due, come può avere la certezza che la situazione si svolgerà come teme?
Non credo che un semplice consiglio o la lettura di un libro potrebbero essere risolutivi, ma certamente se le cose stanno come scrive ha bisogno d'aiuto.
Per incontrare di persona uno psicologo non è necessario rivolgersi ad un professionista privato, ma dietro pagamento di un modesto ticket è possibile effettuare delle sedute nei Servizi di Psicologia delle Asl o, addirittura gratuitamente, al Consultorio.
Le allego una lettura per ulteriori spunti di riflessione:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2433-ho-un-disturbo-sessuale-ma-mi-vergogno-a-parlarne.html


Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la celere risposta.
Si, una ragazza che mi piace ci sarebbe, ma per il momento non me la sento di portare a termine nulla (probabilmente sarà l’ennesima “occasione persa”), finchè non avrò sistemato i conflitti interiori che m’attanagliano. Infatti, è vero che non posso sapere a priori se avrò disfunzioni erettili senza aver sperimentato un rapporto a 2, ma è d’altronde vero che è da molto tempo che non mi eccita più di tanto un bel sedere o un bel seno ,cosa che accade invece se una ragazza accidentalmente mi urta con gli stivali accavallando le gambe ad esempio, e questo è accentuato in periodi di stress come questo (penso d’aver scelto il corso di laurea con la stessa logica masochista con cui avrei scelto una ragazza).
Per rivolgermi ad uno psicologo dell’asl dovrei (presumo) passare per il medico di base per l’impegnativa, con cui c’è quasi un rapporto di amicizia, e quindi mi vergognerei: per quanto lei abbia perfettamente ragione quando nel suo testo dice che dovrei pensare che un medico non è li per giudicarmi, ma non ce la farei dato appunto il rapporto abbastanza amichevole. Sarei a questo punto propenso ad inforarmi sul consultorio nel caso.
La ringrazio ancora per la risposta.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Penso che la sua richiesta meriti una disamina abbastanza approfondita e purtroppo un sito on line non puo' essere il luogo idoneo.
Il masochismo sessuale e' inquadrabile in una personalita' complessa.
Probabilmente inella vita quotidiana lei ha un'ottima assertivita' ma nella dimensione sessuale in questa fantasia riuscirebbe ad esprimersi meglii .
La prima cosa da assodare e' se la sua tendenza sia reale e davvero le renda impossibile una relazione paritaria soddisfacente.
Cio' premesso le sconsiglio di modulare le sue fantasie su quanto mostrato dai siti internet. Si tratta spesso di operazioni di marketing a vari livelli.
Ma non e' impossibile, seppure non frequentissimo, trovare una compagna che abbia una tendenza complementare alla sua.
Quello che deve delineare bene sono i confini reali della sua tendenza.
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa, la ringrazio per la risposta.
La questione è proprio questa come dice lei: “smettere di modulare le mie fantasie su quanto mostrato dai siti internet”; il problema è che ci tento, sono arrivato anche a quasi un mese senza aprire uno di quei dannati siti, ma poi la forza di volontà viene sopraffatta e ricado nel vortice. E ogni volta che mi succede son sempre più sconfortato. Per questo chiedevo appunto se ci fosse qualcosa da fare, senza ricorre ad uno psicologo per il momento, per evitare tali ricadute. Son conscio del fatto che non esiste la pozione magica, e quindi probabilmente non ci potrà essere una cura al problema da un consiglio online (per cui serviranno quasi sicuramente delle sedute) ma almeno un palliativo temporaneo fino al giorno in cui potrò andare da uno psicologo senza render conto a nessuno (non vorrei che qualcuno di mia conoscenza venisse a sapere di tal mio lato oscuro sinceramente).
Solo qualora questo lato perverso di me sarà messo quantomeno temporaneamente a tacere mi sentirò pronto per tentare una relazione paritaria.
Poi è vero che esistono ragazze con tendenze complementari, ma, per via degli schemi culturali, tengono tale loro propensione all’oscuro, e sarebbe impossibile trovarle a meno di non iscriversi su appositi siti di incontri “alternativi” o andare in appositi locali: qualora arrivassi a tal punto sarebbe come ammettere una profonda sconfitta personale
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
L'atteggiamento piu' producente per fronteggiare un problema non e' mai sfuggirlo ma approfondirne la conoscenza.
Le propongo la lettura di un libro che ho trovato interessante:
La perversione sadomasochistica di Franco DeMasi, ediz. Bollati Boringhieri.

Lo legga poi se vuole mi scrive e mi indica quanto ne ha trattto di utile.

Penso comuque che evitare di collegarsi a quei siti che tanto l'affascinano sia un buon sistema di difendersi. C'e infatti in chiunque professi una "fede" l'intento di fare proseliti e la possibilita' di utilizzare un sito interneT consente di porsi in un'ottica di diffusione di quella cultura.( E' una tecnica utilizzata da qualunque mass media )
A presto!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
il masochismo sessuale e non solo, necessita un'analisi veramente approfondita e mai disgiunta dalla personalità, storia di vita e sessuale di chi ne è portatore.

L'erotizzazione della sofferenza, di questo si tratta, viene amplificata dalla dimensione psicologica di sottomissione all'altro\a e dalle dinamiche relazionali che ne derivano.

E' vero che in percentuale vi sono iù donne sottomesse, che uomini ed uomini dominanti , che sottomessi, ma è altrettanto vero che nel sado-masochismo, spesso le parti si invertono .

Solitamente le regole che stanno alla base di tali pratiche, tutelano i protagonisti stessi delle azioni e sono la sicurezza (“saver word”, il comando che da la possibilità al partner passivo di interrompere il gioco), la consensualità (la persona che assume il ruolo di ‘sottomesso’ acconsente ad essere tale sulla base di un accordo paritario preso da entrambe le parti prima di iniziare il gioco), la "flessibilità dei ruoli" (che possono diventare interscambiabili ), quindi le sue ipotesi di rimanere da solo a vita, possono non attuarsi.

La vera complessità sta invece nell'integrare queste sua fantasie, sia nella sua vita relzionale e sessuale, magari di coppia, che all'interno della sua personalità.
Da quanto leggo di lei, vivendo tale pratica soltanto con l'autoerotismo, tende a considerarla come l'unica fonte di piacere e come una sorta di "ghetto della sesusalità".
Come suggerito dalla Collega dotto.Esposito, una buona lettura ed un'approfondimento teorico delle dinamiche psichiche, potrebbe essere la strada vincente .
cari auguri

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte. Cercherò di procurarmi il libro il prima possibile.
Comunque è vero: cercando un po’ d’analizzare me stesso, vedo che la mia intera personalità è masochista, per quello effettivamente non si può fare un’analisi di tal mia dimensione sessuale al netto di una disamina del mio essere. Mi sto accorgendo che molto (non tutto per fortuna) di quello che ho fatto finora nella vita non è stato tanto per interesse personale, tanto più per compiacere terzi. E forse (son tutte mie supposizioni) il masochismo sessuale non è altro che la cartina al tornasole di un’intera mentalità volta a farsi del male.
Mi spiego: se una situazione mi crea dolore interiore, non faccio nulla per uscirne, anzi, m’impantano sempre di più, in un vortice che sfocia sovente nella depressione (come in questo periodo). Sto facendo di tutto per peggiorare la mia situazione d’apatia attuale: non sto studiando come so dovrei fare, e ho accentuato la frequentazione di siti a carattere sadomaso. Mi sto accorgendo d’esser proprio in una spirale in cui depressione e masochismo (sessuale e psicologico) son strettamente connessi. Cioè, per quanto il masochismo sessuale sia una realtà che mi porto dietro da bambino e a cui il mio ego tende, la sua intensità dipende dallo stress cui son soggetto, e superata una certa soglia di stress, oltre il quale provo dolore interiore, diventa uno strumento come tanti altri per attuare una pulsione distruttiva verso me stesso, la quale aumenta la mia frustrazione, la quale aumenta il mio desiderio masochista, la quale aumenta la mia frustrazione…. Un esempio secondo me significativo: 4 anni fa ho vissuto un periodo particolarmente roseo, pieno di soddisfazioni personali, cosa che non mi accade più da anni, e in quel periodo (di circa 3 mesi) mai entrai in uno di quei siti, mai una pulsione sessuale masochista.
Quindi voglio rifiutare in ogni modo di trovare una ragazza che assecondi tali mie pulsioni: andrebbe ad alimentare quella parte autolesionista del mio ego, quando invece vorrei guarirla dopo anni in cui forse mi son troppo trascurato, e godermi finalmente la vita in modo sereno, senza quell’ansia che ben sguazza nel meccanismo distruttivo di cui sopra.
Tutto ciò per dire che sto prendendo sempre più coscienza di non riuscire a gestire la situazione da solo: e sto quindi pensando di rivolgermi ad uno psicologo. Ora il quesito fondamentale è, visto che dovrei passare ovviamente per i miei: se vostro figlio vi dicesse “guardate, ho una sessualità perversa, e voglio curarla con sedute da uno psicologo”, sinceramente, come reagireste? È vero che dei genitori dovrebbero dire “cavoli, è mio figlio, devo curarlo, e che colpa ne può avere se ha tal problema”, ma dubito ci sia tale reazione fredda, almeno nell’immediato, tanto più m’aspetto sconcerto
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Credo che non essendo piu' minorenne, potrebbe decidere di curarsi in autonomia, presso una struttura pubbllica , quindi con costi contenuti.

Inoltre i suoi genitori, non obbligatoriamente devono venire a conoscenza delle motivazioni che la spingono dallo psicologo.

Forse un genitore sarebbe piu' sereno dal saperla in cura, che in dolorosa solitudine online
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Se dovessi consigliare un figlio o comunque una persona che mi chieda davvero come gestire una sessualita' masochistica gli direi di cercare di capire qual'e davvero il suo desiderio. Capire il proprio desiderio puo' essere l'obiettivo di un'intera analisi!
Perche' spesso noi guardiamo al nostro desiderio con dei criteri gaussiani (intedendo Con questo termine la distribuzione della curva di Gauss nella quale la maggioranza del campione osservato si situa nell'area centrale della curva.) Ma ci sono le due ali estreme dela curva in cui si situa una parte del campione, minoritaria ma presente.
Nel caso del sadomasochismo e in particolare del masochismo non e' corretto dire che il desiderio sia la soffferenza . Il desiderio e' comunque il godimento. E' la modalita' con cui si raggiunge questo godimento che e' perversa (nel senso di seguire coattivamente un verso anomalo). Le dinamiche della perversione sadoasochistica sono basate sul potere.
Probabilmente nella sua storia infantile vi saranno episodi nei quali lei ha provato piacerein circostanze non oggettivamente piacevoli ma che per lei erano sigificative.
Ci accennava ad una madre autoritaria che puo' avere creato le condizioni per lo sviluppo di tale attitudine.
Quindi il primo mito da sfatare e' la distruttivita'. Il masochista non tende alla distruttivita' ma a entrare nella mente dell'altro offrendogli la sua sofferenza. C'e quindi una proiezione della propria quota di sadismo. Una linea di pensiero indica che il piacere del masochista sia proprio rendersi conto di quanto potere abbia sul suo sadico torturtore. E di quanto sia gratificante dare a quest'ultimo la "responsabilita" delle sue emozioni di sofferente godimento.
Come vede la questione e' complessa.
Ecco perche' le ho consigliato di accedere alle teorie indicate sul testo di DeMasi. Vedra' che le daranno una nuova viuale dib questo tema.
Lo legga, poi ne riparliamo se vorra'.
I migliori saluti.
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