Omosessualità e solitudine

Salve,
ho deciso alla fine di cercare aiuto concretamente presso questo sito e, se l'ho fatto, è perchè non sto ormai più bene con me stesso da tempo. La mia situazione è la seguente: ho 18 anni, esteriormente sono e mi sento brutto, sono omosessuale non dichiarato e non ho una vita sociale. Ho frequenti sbalzi d'umore, e a periodi relativamente sereni si alternano giorni cupi, di depressione totale, dovuti alla solitudine (se dovessi indicare un amico/a mi sentirei profondamente imbarazzato, non ne ho), ai sensi di colpa per la masturbazione con materiale porno (ne sono diventato dipendente), alla bruttezza fisica. Mi vergogno di me stesso, odio essere fotografato e provo grande senso di imbarazzo e disagio quando parlo con altre persone (dovuto anche al fatto che soffro di strabismo all'occhio destro). Sento di essere noioso e pesante, soffro terribilmente perchè non sono capace di avere un rapporto umano con gli altri e perchè rimango quasi sempre solo (quest'estate, per esempio, per tre mesi di fila non ho ricevuto nè messaggi nè telefonate da coetanei, nè ho avuto la forza di cercarli io, perchè mi sento un peso). Oltre a non avere vita sociale, ho capito di essere omosessuale (i miei non lo sanno) e - come se non bastasse - mi sono innamorato di un ragazzo etero della mia scuola (inutile dire come soffro per questo). Ho il timore di uscire di casa o anche solo di fare una passeggiata: sin dalle scuole medie (ancora non adolescente e consapevole) alcuni ragazzi mi insultavano con "ricchione" e non solo a scuola, ma spesso e soprattutto in strada o sui mezzi pubblici ho dovuto sentirmi dire parole di questo genere dietro o anche solo risatine e ghigni dovuti all'aspetto fisico; non raramente altri ragazzi mi ridono in faccia e ogni risata o insulto, specialmente se in pubblico, è una pugnalata. Non ho mai reagito, ho subito sempre passivamente e in silenzio, sviluppando una vera fobia per la vita pubblica (mi infastidisce ogni tipo di risata o sghignazzo, perchè lo collego quasi subito a me). In famiglia fortunatamente mi hanno sempre sostenuto, ma loro non sanno la verità e ogni sbalzo d'umore è visto come capriccio superficiale adolescenziale e maleducato. Spesso reagisco piangendo in segreto o lasciandomi andare del tutto, provocando lo stupore per me insopportabile dei miei compagni di classe e di qualche docente. A scuola sono stato considerato sempre uno dei migliori, e a lungo andare ho cominciato ad odiare questa nomea sia per l'invidia di qualcuno (perchè di invidiosi ne ho sempre avuto una schiera dietro, di amici mai) sia per il fatto di dover quotidianamente recitare la parte dello studente modello e impeccabile (parte che come si vede non mi si addice per niente), così come anche in famiglia è sempre un indossare e cambiare maschere. E' la prima volta che mi apro così, totalmente e senza segreti, e già questo è un gran risultato; ora mi sento più leggero. Confido di cuore nella risposta di qualche specialista.
Saluti
[#1]
Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 173 4 17
Gent.mo ragazzo,

essere riuscito ad aprirti con noi è il primo passo per riorganizzare le idee e arrivare a chiedere un aiuto anche non virtuale, ma di persona.
E' possibile che almeno una parte delle tue percezioni della realtà sia influenzata da un disturbo dell'umore, comunque non diagnosticabile a distanza, che può sussistere dal momento che ti esprimi con modalità che rendono plausibile questa ipotesi.
Probabilmente i tuoi genitori non intendono farti mancare nulla, ma non riescono a comprendere la portata del tuo problema sia perchè sei un ottimo studente e questo li può tranquillizzare, sia perchè tu stesso fatichi a farti vedere per quello che sei non solo riguardo all'omosessualità, ma anche e soprattutto riguardo al malessere decisamente intenso che stai provando.
Ne risulta una visione di te sicuramente parziale da parte loro: "In famiglia fortunatamente mi hanno sempre sostenuto, ma loro non sanno la verità e ogni sbalzo d'umore è visto come capriccio superficiale adolescenziale e maleducato".
Credo che si aspettino che, crescendo, ti passerà tutto, ma sembra piuttosto chiaro che hai invece la necessità di un aiuto.
Cosa accadebbe se provassi ad aprirti maggiormente con loro riguardo al tuo malessere?

Dr. Stefano Pozzi, psicologo psicoterapeuta
Riceve a Milano e Mariano Comense
s.pozzi@psychology.it - 340.2665359

[#2]
Dr. Antonio Raia Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 140 5
Gentile ragazzo,
ho letto con attenzione la sua storia, dalla quale emerge una profonda sofferenza.
In tal senso vorrei sottolineare un passaggio positivo che in qualche modo rappresenta un elemento di rottura con il passato, ovvero il fatto che lei abbia deciso di parlarne. E', a mio giudizio, estremamente utile e può rappresentare, allo stesso tempo, una chiave di volta per voltare pagina e affrontare tutto ciò che la fa soffrire.
In tal senso le consiglio vivamente una psicoterapia, certo non cambierà gli idioti di turno che lei incontrerà sulla sua strada, ma sicuramente cambierà l'effetto che questi le provocano e mi creda è questo il vero cambiamento.
Le auguro il meglio e rinnovo l'esortazione a riconquistarsi un po di serenità.
Saluti
Antonio Raia
329.80.29.784
www.psicologibenevento.it

Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it

[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Caro Ragazzo,
L' omosessualita' non e' una malattia, affatto, la sua accettazione e comunicazione alle persone care, prevede pero' un lavoro faticoso e complesso sul piano psichico.

Che si sia sentito meglio e' gia' un primo passo, , ma una consulenza reale sarebbe indicata, anche per effettuare un lavoro sulla sua autostima e fisicita' , che non sembra godere di buona salute

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Vi ringrazio cordialmente per aver risposto alla mia richiesta di consulto; sono finalmente riuscito a dare una svolta memorabile alla mia vita: ieri ho parlato apertamente - per la prima volta - della mia situazione con mia madre, che, come d'altra parte mi aspettavo, non ha mostrato segni di traumi o shock; anzi, mi ha ascoltato attentamente e con affetto e raziocinio mi ha consigliato. In realtà il timore iniziale era dovuto non ad una sua possibile reazione negativa (ero certissimo della sua comprensione) quanto ad una mia mancanza di coraggio. Eppure - e ancora non me ne capacito! - io quel coraggio ieri l'ho trovato e mi sento libero da un peso che mi portavo dietro da anni . . . Con mio padre (che ancora non sa niente) il lavoro sarà di certo più impegnativo; per il momento non mi sembra affatto pronto, se ne parlerà più in là . . . Ora ho raggiunto una certa serenità e me la voglio godere tutta.
Saluti
[#5]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazzo,
ho trovato il suo ultimo messaggio davvero emozionante.
Oltre a godersi questa sua ritrovata serenità, ne faccia tesoro per continuare a trovare la forza di affermare se stesso, sentendosi libero di esprimere ciò che pensa e ciò che prova.


Cari auguri.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto