Gelosia e ansia

Gentile dott./dott.ssa,
sono un ragazzo di 26 anni,volevo spiegarvi il mio problema sperando,ci sia rimedio.
Da circa 7 mesi ho una relazione con un ragazzo a cui tengo davvero tanto ed entrambi stiamo investendo molto nella nostra relazione.
Inizialmente tutto andava bene, quando poi, con il passare delle settimane, mi sono reso conto di iniziare a provare amore, si sono presentate ansia e gelosia, stati d'animo, che non hanno mai fatto parte di me, neanche nelle storie precedenti.
Inizialmente pensavo che questo fosse dovuto alla delusione provocata dal tradimento (durato ben 4 mesi) del mio ex, una relazione durata quattro anni di cui tre di convivenza.
All'ansia e alla gelosia presto,si è aggiunta la mancanza di fiducia, credo solo alle cose e ai fatti, che possono essere provati.
Due sabati fa siamo usciti ognuno per conto suo con le rispettive compagnie.
Ad un certo punto, per farla breve l'ho tradito, ho usato il tradimento come "arma di prevenzione", in quanto la mia mente satura di gelosia e il mio stomaco saturo di ansia, mi hanno portato a pensare che lui avrebbe potuto fare la stessa cosa.
Questo si è ripetuto anche il sabato successivo.
Detto questo tengo a precisare che lui non mi ha mai dato motivo di essere geloso, inoltre fino a quel momento,ho sempre avuto un senso della fedeltà molto molto forte, totale e assoluto, rafforzatosi dopo le sofferenze subite a causa del tradimento del mio ex.
Da una settimana circa la gelosia è diventata quasi maniacale,ansia, insonnia e un attacco di panico, mi hanno costretto a rivolgermi al medico di famiglia che mi ha prescritto un ansiolitico.
Non so come uscirne.
Mia sorella sostiene, che non che persona più gelosa di un traditore.
Grazie infinite!

[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

se ho capito bene lei ha iniziato a provare una forma di gelosia ossessiva solo quando si è reso conto di essere innamorato, e quindi il suo investimento emotivo nella relazione da poco intrapresa è aumentato, e qualche tempo dopo ha attuato il tradimento preventivo come forma di difesa dall'ipotetico tradimento del suo ragazzo.

Quando è successo? L'idea del tradimento preventivo è scaturita da qualche evento (fatto o discussione) particolare?

La forma di malessere acuto di cui ci parla è immediatamente conseguente ai tradimenti che ha messo in atto o è passato del tempo fra il secondo tradimento e l'insogere dell'ansia?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

nelle relazioni affettive dove si cerca di investire molto e si attivano sentimenti intensi come l'amore emerge in maniera preponderante anche il vissuto di una possibile "perdita".

Lei è come se avesse messo in atto una forma di attacco sadico nei confronti della persona che ama per cercare di tutelarsi nei confronti di una "paura della perdita".

E' probabile che provare questi sentimenti le risulti difficile in termini di gestione.

La sua idea di gelosia in questo senso implica il "possesso" e siccome il possesso in quanto tale è impossibile, agisce con un attacco indiretto nei suoi confronti.

L'ansia e il panico possono nascere dall'incongruenza di questo suo comportamento, che in effetti potrebbe essere definito "paradossale".

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
La gelosia se sana, fa parte delle relazioni importanti, non si puo' amare qualcuno senza avere paura dell' abbandono e del tradimento, fa parte delle dinamiche di coppia.

Quello che non mi e' chiaro e' il so tradimento " preventivo" , come se lo avesse voluto tradire intenzionalmente aspettando che lui, prima o poi, tradisse lei.

I suoi tradimenti sono stati due, quindi con predeterminazione ed intenzionalita' , che amio avviso hanno amplificato la sua ansia ed il suo disagio.

Si e' chiesto invece se e' lei che non riesce ad essere fedele?
Se la fedelta' implicita e tacita di un legame importante, sia per lei una minaccia?

A volte l' amore, quello vero, quello a tutto tondo, spaventa, destabilizza, fa star male....
Anche se meraviglioso e totalizzante, bisogna essere forti, per amare e lasciarsi amare, senza farsi prosciugare dai flutti dell' emozione.

Il suo tradimento, mi sembra una sorta di " profilassi dell' abbandono" , una prevenzione strategica, un modo per non stare male dopo, ovviamente non conscio.
Se ama questo ragazzo, si interroghi su se stesso, sul suo passato, sul suo modo di amare e di stare in coppia...
Uno psicologo, potrebbe aiutarla

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Dr.ssa Massaro, prima di tutto volevo ringraziarla per avermi risposto.

No, non è accaduto nessun fatto o discussione nei giorni precedenti ai tradimenti.

Io stato di malessere acuto, si è manifestato subito dopo il primo tradimento. Detto questo, voglio precisare che non ho provato ne rimorso ne pentimento, dopo entrambe i tradimenti.
Ho solo tradito come prevenzione.
[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Il suo secondo tradimento quindi è avvenuto nonostante il primo avesse scatenato dell'ansia.
Ha avuto la sensazione di attuarlo per farla diminuire?
[#6]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

Se dice di amare una persona e poi la tradisce, risulta difficile comprendere quando dice di non provare dei sensi di colpa rispetto a questi comportamenti. Assomiglia ad una sorta di paradosso.

Probabilmente il suo stato di malessere potrebbe avere origine proprio da qui.

E' d'accordo su questo?
[#7]
dopo
Utente
Utente
Sinceramente no, non ho tradito nuovamente per attenuare lo stato di malessere.
Praticamente, mi sento come se fossi entrato in un circolo vizioso, vale a dire che più lo tradisco, e più aumentano gelosia e mancanza di fiducia nei suoi confronti.
Vorrei aggiungere un altro particolare, che forse potrebbe aiutare a capire meglio.
Lui è una persona che molto spesso non esprime quello che prova o gli accade. L'unico modo che ho per saperlo è insistere, insistere e insistere nel domandare.
Questo suo lato caratteriale mi crea molta insicurezza, nonostante amici e familiari, mi abbiano più volte detto che lui si è sempre comportato cosi e che da quando stiamo insieme ha fatto passi da gigante nello sforzarsi ad esprimersi.
[#8]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

in ogni rapporto di coppia esistono delle differenze caratteriali (ovviamente), dovrebbe comprendere il perché determinati atteggiamenti del suo partner le creano insicurezza.

Alcune volte essere troppo insistenti può avere nell'altro l'effetto contrario. Dovrebbe cercare strategie più relazionali o affettive, vedrà che in questo modo anche dall'altra parte ci sarà più disponibilità di apertura.
[#9]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Mi sembra di percepire in lei una forte rabbia rivolta all'ex, più che all'attuale compagno, che però quest'ultimo non la aiuta a dissipare con la propria riservatezza cha lascia involontariamente spazio al dubbio e all'ambiguità.

Questa rabbia la sta forse portando a vendicarsi posticipatamente e per interposta persona (spostamento) dell'ex compagno senza rendersene conto, oppure la sta conducendo a sabotare la relazione attuale per evitare di essere nuovamente ferito.

In entrambi i casi si può trattare di emozioni e dinamiche che arrivano da lontano, dalla relazione con le figure genitoriali, e che possono quindi risalire alla sua infanzia.
Sarebbe utile un'indagine in tal senso per aiutarla a comprendere come mai si è trovato in questo circolo vizioso senza essersene reso conto in tempo per evitarlo.

Il suo ragazzo sa di essere stato tradito?
[#10]
dopo
Utente
Utente
No, non gli ho mai confessato i tradimenti. Se lo sapesse, la nostra storia finirebbe.

Figure genitoriali? Be',diciamo pure che non le ho avute, o forse le ho avute sbagliate, molto sbagliate.
Provengo da una famiglia con due genitori separati. Mio padre un uomo vecchio stile,realizzato sotto il profilo lavorativo, freddo nel dimostrare i propri sentimenti (non ci ha mai detto un vi voglio bene), ha pensato a noi soltanto economicamente.

Per quanto riguarda mia madre invece la cosa si complica. Una donna alla quale 20 anni fa fu diagnosticato un disturbo bipolare. Qua i ruoli si sono,e sono tuttora invertiti.
Già a 14/15 anni ero io a dover occuparmi di lei e di mia sorella.
Sa, a quell'età questo mi rendeva orgoglioso, mi faceva sentire già grande.Ero orgoglioso anche del fatto di essere cresciuto "sano", buoni voti a scuola, mai uso di droghe. Insomma,contento di aver fatto un buon lavoro.

Nel crescere,ho capito che non c'è stato niente di più nocivo per me. Il non aver avuto una guida, sopratutto in un età cosi delicata come puo' essere l'adolescenza, mi ha reso oggi un uomo fragile e insoddisfatto.
Questo è motivo di forte rabbia verso i miei genitori. Non ho chiesto io di essere messo al mondo, è stata una loro scelta che potremo definire egoistica, che comporta delle responsabilità. Responsabilità alle quali loro si sono sottratti.

[#11]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
La sua rabbia è più che comprensibile, ma se sua madre soffre di un disturbo bipolare non è mai stata probabilmente in grado di occuparsi adeguatamente di lei.
Questo sarebbe stato possibile solo se che il disturbo fosse lieve o moderato e se fosse stata curata continuativamente e con successo (cosa che mi sembra di capire non sia avvenuta).

Gli sbalzi d'umore e i cambiamenti nel comportamento di sua madre hanno sicuramente influenzato la sua crescita e contribuito a determinare il senso di instabilità e insicurezza che oggi ci riferisce, ed è possibile che anche o solo per questo motivo lei abbia molta rabbia da sfogare e/o non riesca a vivere una relazione soddisfacente senza sabotarla, come sta di fatto avvenendo.

Come mai si è dovuto occupare non solo della mamma, ma anche di sua sorella?
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