Rapporto con gli altri, confusione....

Buon giorno ho 34 anni è ho molte incertezze che mi inquietano.... ho problemi ad integrarmi in un gruppo: parlo poco, non ho mai la battuta pronta, non capisco le battute al volo, non ho il senso dell'umorismo... Per esempio adesso sto frequentando un corso di inglese, tra i colleghi ci sono tre ragazzi che hanno legato subito e tengono banco con battute durante la lezione... in questi casi mi sento un pesce fuor d'acqua perchè mi sento escluso e scemo perchè rido come un idiota ma non parlo; non riesco a stare al passo con loro al loro livello di umorismo e di battute, e inotre ho paura di dire sciocchezze. Quello che mi da più i nervi è che agli occhi degli altri credo di essere visto come un ragazzino in un corpo da adulto... il classico bravo ragazzo un po sfigato e timido, ma dentro
di me non vorrei essere visto così. In questi casi mi piacerebbe contraddirli in qualche modo sorprendendoli, il mio carattere orgoglioso mi porta a voler imostrare di essere meglio di loro, magari con una bella macchina, casa, cultura, fisico, soldi, donne ecc...
Mi chiamo Paolo e molte persone finiscono per chiamarmi Paolino fin da quando ero ragazzino, questo mi fa arrabbiare perchè non ho 10 anni anche
se probbilmente la mia insicurezza è quella di un bambino, forse il nome Paolino mi si addice perfettmente... Altra cosa che ho notato è che la gente in generale "amici ??", colleghi.... quando sono alle cene non amano rimanere di fronte a me, infatti solitamente davanti a me c'è il vuoto. Una volta questo mi mandava in bestia anche se non lo facevo notare, ma ora non ci faccio più caso... Con questo non biasimo coloro che non vogliono
stare di fronte a me anzi li capisco e non gli porto rancore. Questo però mi ha portato a non voler più uscire a cena con un gruppo di persone o comunque
di selezionarle.
Per quanto mi riguarda per questo motivo quando esco a cena o in qualsiasi altra occasione cerco di non discriminare nessuno e di prendere posto dove capita.
Lo sò che non sono il massimo dell'allegria e della simpatia, non ho molti argomenti e caratterialmente mi ritengo un po orso. Ma se ognuno deve accettare
se stesso significa che devo accettare che sono fatto così e basta, della serie chi mi ama mi segua. Sono molto orgoglioso e odio la compassione... Quando
sono solo non stò male anzì, ho il mio computer, la televisione, mi invento sempre qualcosa da fare...
Ho notato però che le mie paranoie spesso le trovo anche nelle altre persone,il bisogno di dover dimostrare sempre agli altri qualcosa,
la competizione in tutto, la discriminazione delle persone perchè magari considerate sfigate, poco simpatiche.... il bisogno di appartenere a un gruppo,
il bisogno di affermarsi. Perchè in giro si vedono macchine da decine di migliaia di euro? per farlo vedere agli altri... Cosa posso fare per migliorarmi, cambiare o accettarmi per quello che sono? vorrei non preoccuparmi di quello che pensano gli altri ma forse così mi isolerei....
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Paolo,

capisco la Sua sofferenza, ma per fortuna si tratta di un problema risolvibile perchè stiamo parlando di comportamenti imparabili.

Legga qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

la possibilità di iniziare a coltivare una sana autostima credo sia il punto di partenza fondamentale per uscire da questa posizione di passività.

Queste situazioni sociali che la fanno sentire a disagio, sono alimentate da una modalità di percepire se stesso come non sufficientemente adeguato per poter essere stimato dagli altri.

Potrebbe essere utile per lei una consulenza psicologica per comprendere come cercare di alimentare o approfondire alcune competenze (conoscenze) sociali.

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Le sue difficolta' relazionali sono circolari: la sua timidezza e introversione la rende poco comunicativo. Il contesto percepisce la sua preferenza a non comunicare e si allontana da lei. Lei assistendo a tale comportamento si convince di avere ragione a starsene per suo conto perche' legge come disineresse il comportamento verso di lei.
Dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo per valutare la possibilita' di fare una psicoterapia.
Per la sua difficolta' relazionale sarebbe preferibile una terapia di gruppo. Andrebbe molto bene anche la metodologia dello psicodramma analitico se fosse possibile/reperibile nella sua citta'.
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132