Ossessione per la ex

Salve, mi chiamo Paride e sono un ragazzo di 36 anni. da un anno e mezzo la mia ragazza mi ha lasciato, premetto che era una storia difficile, a distanza, io pugliese lei toscana. ci siamo conosciuti in un villaggio turistico. io all'inizio non volevo neanche iniziarla questa storia, però lei insisteva, e così ci vedevamo ogni 20, 30 giorni. andavo io, veniva lei, più che altro andavo io. lei subito fin dall'inizio mi chiedeva di trasferirmi, ma io non me la sentivo. cè da premettere che io ho un fratello sposato con due bambini a 30 km dalla sua città, che però vive in una casa molto piccola. lei comunque mi chiedeva di trasferirmi, ma io non me la sentivo, avevo paura, anzi ogni volta che me lo chiedeva mi venivano degli attacchi di panico. io ho sempre sofferto in passato di ansia e attacchi di panico, mi sono curato fino a poco tempo fa con psicofarmaci e sedute dal neurologo. comunque fatto sta che siamo andati avanti così per due anni, io durante questo tempo essendo io una persona molto fredda all'inizio e che fa molta fatica a lasciarsi andare stavo invece scoprendo sempre di più di volere lei e stavo valutando seriamente l'idea di trasferirmi per lei, perchè l'avrei fatto solo e soltanto per lei. insomma, ad agosto 2011, vado da lei, sto 20 giorni. litigavamo si, ma come tutte le coppie credo, per le cavolate, cioè per me cose normali. finite le mie ferie, io avevo trovato e lavoro tutt'ora in una radio locale della mia città, cè da premettere che era uno dei motivi questo del lavoro che mi faceva molto pensare, insomma a settembre scendo giù in puglia, dopo circa 10 giorni entro sul suo facebook, l'ho fatto così' per curiosità, e così leggo tra i suoi messaggi privati una conversazione con una amica in cui diceva che, testuali parole, stava facendo la monellina con un collega di lavoro, messaggi, battute, provocazioni, insomma si erano messi daccordo per uscire a fare una gara di champagne.......lei aveva anche scritto all'amica che da lui non voleva una storia seria, ma allora mi dico io cosa cercavi??? una scop.........vabbè. insomma io la chiamo piangendo, lei nega tutto, mi dice che non mi ama più, così per telefono, come se nulla fosse, mi dice che può succedere....io dopo due giorni parto e vado da lei, mi trovo davanti un altra persona, fredda, distaccata, mi ripete che non mi ama, io le dico che sono pronto a trasferirmi da lei, e lei mi dice che l'avrei dovuto fare un anno prima...ma come un anno prima? ma cosa vuol dire? insomma da quel momento ho cercato di recuperare, fiori, messaggi. niente, tutto inutile. io l'avrei perdonata, ma lei non ha voluto farsi perdonare...e allora da un anno e mezzo, è passata tanto da quando lei mi ha lasciato, sono sprofondato sempre di più, mi sentivo in colpa per non essermi trasferito prima da lei, ma la paura mi bloccava. ora non faccio altro che pensarla, e pensarla e pensarla. la penso nelle braccia di un altro, penso che sia tutta colpa mia, e sto malissimo, molto!!!!!! grazie a tutti
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro signore,
Mi sembta che il suo stato d'aniimo sia determinato dal rimpianto per delle azioni che sarebbero state di sua responsabilita'.
Le proporrei di cambiare il suo punto di vista per comprendere: questa ragazza aveva sua rappresentazione della vita in comune (suo trasferimento etc) molto assertiva che teneva in poco conto il suo desiderio (di lei che legge).
Questo mi fa supporre uno scarso coinvolgimento sentimentale.
Non avendo ottenuto in breve la realizzaizone del suo progetto ha chiuso.
Ma in una relazione si e' in due e per funzionare occorre attenzione anche all'altro.
Non esageri percio' nell'attribuuirsi responsabilita'!
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile utente,
Comprendo il suo profondo dispiacere per la fine di una storia in cui lei aveva molto investito, in termini di affetto, tempo, disponibilità ecc. ma trovo che il suo colpevolizzarsi e autobiasimarsi per come si e' comportato non faccia che aggiungere sofferenza a quella che sta già provando. Come la collega le ha detto, in un rapporto ognuno da' il proprio contributo ed e' responsabile, per cui addossare la colpa solo a se stesso non e' realistico ne', tanto meno, produttivo. Un'altra cosa e', invece, riflettere sulle dinamiche del vostro rapporto al fine di comprendere maggiormente se stesso anche in vista di una futura storia. Di se' racconta di essere una persona "fredda" che ha difficoltà a lasciarsi andare, con tratti ansiosi che ha curato. Riscontra queste caratteristiche anche in altre relazioni con ragazze, familiari, amici? Sarebbe interessante saperlo, per potere avere un quadro più ampio di qual e' il suo funzionamento . Ci faccia sapere. Cordiali saluti
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa clinica

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
sembra che lei non riesca ad elaborare la fine di questa storia e si avviti sugli stessi pensieri di autoaccusa che la trattengono in uno stato di malessere.Ci riferisce inoltre disagi <io ho sempre sofferto in passato di ansia e attacchi di panico> che si acuivano alle richieste della sua ragazza di trasferirsi.

<o avevo trovato e lavoro tutt'ora in una radio locale della mia città, cè da premettere che era uno dei motivi questo del lavoro che mi faceva molto pensare,> e gli altri motivi che contribuivano a bloccarla?
Vive ancora in famiglia?

<mi sono curato fino a poco tempo fa con psicofarmaci e sedute dal neurologo> Ci può spiegare meglio le terapie intraprese e eventuali benefici che ne sono derivati? Cosa intende per sedute dal neurologo?
E' stato seguito solo da questa figura specialistica?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it