Dimentico emozioni ed eventi importanti vissuti in passato

Salve a tutti, avrei curiosità di capire cosa mi succede perché non mi capisco più. Ho 28 anni e da quando i miei genitori si sono separati non riesco a trovare un equilibrio in amore. Mio padre è andato via all'improvviso di casa più di 5 anni fa con la scusa di voler stare solo. Dopo tre ho scoperto, dopo numerose bugie, che aveva un'altra figlia con una signora/ragazza di 20 anni più giovane di lui. La cosa che più ho detestato di mio padre è l'avermi trattata da stupida raccontandomi bugie. In quel periodo ero fidanzata con un ragazzo bravissimo che pensavo di amare. Lui mi è stato di grande aiuto per superare la situazione ma all'improvviso ho avvertito l'esigenza di stare sola e di lasciar perdere tutto e così ho fatto senza mai pentirmene. Ancora oggi mi chiedo come io sia riuscita a buttare via una storia di 3 anni in maniera così egoistica e senza alcun dispiacere, manco fossi una bestia. Dopo 6 mesi mi sono fidanzata con un altro ragazzo di diversi anni più piccolo per il quale ho provato forti emozioni e a cui tutt'ora voglio bene. Anche lui mi ha raccontato bugie(in fin dei conti "innocenti") e da quel momento non ho avuto più fiducia in lui. Solo ora la sto recuperando, dopo un anno e mezzo. Il problema con lui è che non riesco a capire se lo amo anche se so che lui è davvero un gioiello prezioso per me come tutta la sua famiglia. Ad ogni modo non sono interessata a nessun altro e mi sono stancata di conoscere altri ragazzi, è come se li detestassi. Anche se litighiamo molto per via di culture diverse, vorrei amarlo e ho paura che tutte le delusioni che ho avuto in passato(d'amore comprese) non mi permettano di amare quello che ho tra le mani. Non so come uscirne.La paura più grande è di non saper vivere i miei sentimenti. In tutta questa situazione ho anche un altro problema ENORME...non mi ricordo mai nulla delle emozioni vissute o di eventi importanti vissuti con il mio partner. Dimentico tutto velocemente e la cosa mi spaventa. La verità è che mi sento come mio padre che da un giorno all'altro è stato capace di andarsene e dimenticare tutto. Non voglio commettere i suoi stessi errori ma per farlo "ricordare" credo sia una delle possibili soluzioni. A questo punto vorrei sapere se qualcuno da questa mia condizione riesce a intuire di cosa ho bisogno. Grazie per la cortese attenzione.
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Dr.ssa Patrizia Pezzella Psicologo, Psicoterapeuta 263 13 1

Gent.ma giovane lettrice, riporto la sua ultima frase " :::di cosa ho bisogno::", leggendo la sua lettera
le suggerirei di rivolgersi ad un collega (anche al consultorio della sua zona/città) per elaborare i suoi
vissuti di abbandono da parte di suo padre e di potersi poi riconciliare con la figura maschile affinchè
possa vivere un rapporto paritario con un suo compagno. Sarebbe opportuno affrontare le paure e le difese
e riflettere su quali sono i reali e prioritari suoi bisogni in questa fase della sua vita.

molti auguri

Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica

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Dr.ssa Daniela Pellitteri Psicoterapeuta, Psicologo 48 8
Gent.ma Ragazza,

pensa davvero che siano prevalentemente problemi d'amore?

Da quello che racconta si intuisce una ferita profonda per un vissuto abbandonico che ha bisogno di essere compreso, accettato, tollerato , in sintesi elaborato.

Come si fa a fidarsi degli uomini quando l'uomo che ci ha generato non si fa molti scrupoli e non sembra preoccuparsi delle nostre reazioni, della nostra sofferenza?

( nel frattempo la sua mamma sapeva qualcosa dell'altra donna di suo padre?)

"La paura più grande è di non saper vivere i miei sentimenti"

cosa si rischia a dare spazio alle proprie emozioni?
Quanto si soffrirà, se di nuovo saremo abbandonate? Forse è meglio coinvolgersi fino ad un certo punto e non crederci mai fino in fondo...

"Vorrei amarlo.." Chi vorrebbe amare? Quale uomo della sua vita?
E' possibile un atto di volontà per provare un sentimento d'amore per qualcuno?

Lei non è suo padre e mai lo sarà , ma se ne dovrà convincere affrontando, (smettendo di dimenticare ciò che la spaventa tanto), tutte le fantasie , le paure, la rabbia , la disperazione che la seguono da quel terribile giorno in cui qualcuno, per il quale lei nutriva un amore profondo se n'è andato senza avere il bisogno di spiegarle con coraggio e sincerità cosa stava succedendo.

Si faccia aiutare da una/un collega che l'accompagni nel recupero di quel sentire più profondo che lei sta tenacemente proteggendo con un involucro di apparente indifferenza/dimenticanza e scoprirà che pian piano la scelta del partner non sarà più un' azione così laboriosa e faticosa, ma diventerà molto più spontanea e naturale.

La saluto con un abbraccio e le auguro il meglio.

dr.ssa Daniela Pellitteri

Dr.ssa Daniela Pellitteri

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dopo
Utente
Utente
Gentili Dottoresse, vi ringrazio moltissimo per aver risposto in così breve tempo. Riporto una frase della d.ssa Pellitteri che mi ha fatto istintivamente scoppiare in lacrime.

"Come si fa a fidarsi degli uomini quando l'uomo che ci ha generato non si fa molti scrupoli e non sembra preoccuparsi delle nostre reazioni, della nostra sofferenza"

Considerata la mia reazione credo che sia proprio questo il motivo. Non riesco a fidarmi più degli uomini. Sono in costante ricerca di mio padre ma lui non capisce i miei reali bisogni.

Rispondendo alla sua domanda" nel frattempo la sua mamma sapeva qualcosa dell'altra donna di suo padre?" le rispondo che è stata una doccia fredda per entrambe. La mia famiglia è strana, mio padre se n'è andato e mia madre per orgoglio non ha mai voluto affrontarlo. Mio padre è un egoista dei sentimenti, riesce a dimostrare solo attraverso il denaro. Così infatti sta cercando di "scontare i suoi sensi di colpa", con un buon mantenimento! Mia madre, sulla scorta della fiducia e del rapporto di una vita insieme (mia madre si è fidanzata all'età di 13 anni con mio padre), si è fidata sulla parola ingenuamente.

Vi ringrazio per i vostri consigli, spero di poter realizzare al più presto che tutto il male subito oggi mi crea problemi che spesso attribuisco alla mia incapacità di amare.

Tante belle cose a voi che fate del bene con semplici parole!Un abbraccio!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> La paura più grande è di non saper vivere i miei sentimenti
>>>

Ed è una paura assolutamente realistica, dato che a quanto ci racconta non sta riuscendo davvero a viverseli.

È possibile, come dicono le colleghe, che il suo problema sia da ricondurre a modelli genitoriali poco funzionali, forse non solo da parte di suo padre, ma anche di sua madre che, per orgoglio o altro, sembra abbia preferito mantenersi apparentemente distaccata dalla perdita del marito per una donna più giovane.

La stessa cosa sembra star facendo ora lei, come se avesse preso a prestito il copione di sua madre: si distacca dagli uomini che trova, sia pur "gioielli", probabilmente per indole sua e forse anche perché lo ha visto fare in casa.

Se ancora non è riuscita a superare le sue difficoltà emotive, e se la cosa la sta facendo soffrire più del necessario, ritengo possa essere indicato rivolgersi a uno psicologo, di persona.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
"per indole sua e forse anche perché lo ha visto fare in casa". Si probabilmente è così...è da quando sono piccola che mi rendo conto di alcuni meccanismi che non funzionano, anche se in questa situazione sembra cavarsela meglio di me tant'è che è riuscita addirittura ad innamorarsi.

Per quanto riguarda i meccanismi guasti mi riferisco al fatto che ho sempre pensato che nella mia famiglia i soldi abbiano portato più male che bene. Mi sono sempre chiesta cosa sarebbe successo senza soldi, cosa sarebbe rimasto della mia famiglia. In situazioni di bisogno ho constatato che nessuno di loro è capace di "dare" veramente. Per mio padre e mio fratello sembra che problemi come amore, insicurezze e altro, non esistano.Non so come spiegarmi...le vedono come cavolate o problemi da ignorare...ma secondo me scappano da problemi del genere e lo so perché lo facevo anche io e tendo ancora a farlo!
Pensate che a 15 anni, durante la mia prima relazione con un ragazzo del quale ero innamorata, rimasi incinta e scelsi di abortire. Situazione terribile vissuta senza una parola di conforto ma solo tanto silenzio e la sola presenza di mia madre. Dopo due mesi ho ripreso a parlare con mio padre, con molta vergogna. A distanza di tempo a mio padre gli ho riportato quello che pensavo in merito e cosa avevo provato. Mi ha risposto dicendomi che avrebbe solo avuto voglia di spaccare il mondo! Forse vuole essere capito senza alzare un dito, ma come al solito ha pensato solo a lui e al suo imbarazzo!

Mi sto accorgendo scrivendovi che ho davvero tanto bisogno di parlare con qualcuno che mi stia ad ascoltare e che mi dia una mano a lasciarmi alle spalle tutto...consulterò di sicuro uno psicologo, Grazie di nuovo a tutti!

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Mi sono sempre chiesta cosa sarebbe successo senza soldi, cosa sarebbe rimasto della mia famiglia
>>>

Probabilmente la stessa cosa che succede a molte famiglie senza tante possibilità economiche: sarebbero rimasti insieme per necessità, per non finire sul lastrico.

Scelga lei quale alternativa possa essere preferibile...

Consulti con fiducia uno psicologo, ad esempio ad approccio sistemico-relazionale. Può leggere qui per informarsi:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
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https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
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dopo
Utente
Utente
Molto utili le guide, la ringrazio per l'aiuto! Pensavo, non avendo mai chiesto, che non ci fosse differenza tra psicoterapeuti! Il consultorio prevede questo servizio specifico?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Sì, le differenze fra i vari approcci psicoterapeutici possono essere notevoli: metodo impiegato, conduzione delle sedute, eventuali compiti pratici ricevuti, durata media totale della terapia e frequenza delle sedute.

Le Asl dispongono di un servizio psicologico di consulenza/psicoterapia, ma non sempre ci si può scegliere il professionista da cui farsi seguire, di conseguenza nemmeno l'approccio. Il vantaggio è che si paga solo il ticket.

D'altra parte con una forma di terapia effettuata privatamente breve può decidere da quale professionista recarsi, a un costo tutto sommato contenuto.
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dopo
Utente
Utente
Si con molta probabilità sceglierò uno specialista, sperando di non incontrare quello sbagliato!Farò tesoro delle informazioni che mi ha consigliato di leggere. Grazie nuovamente, cordiali saluti :)
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Anche a lei, buona giornata.