Depressione, cura, progressi e pensieri negativi

Salve gentili dottori.
Questa è la seconda volta che scrivo in questa sezione per chiedervi dei pareri riguardo la mia attuale situazione.
Ho 20 anni e da circa un anno soffro di depressione, diagnosticatami da uno psichiatra della mia asl al quale mi sono recato . Mi sto curando con elopram 20 mg da sei - sette mesi circa e la mia situazione è parzialmente migliorata.Dico parzialmente poichè continuo a sentirmi a disagio con me stesso .Il farmaco mi ha aiutato molto con i sintomi e l'elevata agitazione che mi perseguiva. A oggi giorno non ho più avuto attacchi di panico (cosi li chiamo io ) in confronto a prima e riesco molto meglio nel fare cose che con la malattia prima di curarmi mi era impossibile. Un punto che è rimasto fermo o migliorato davvero poco rimane comunque l'umore... Sono giù per la maggior parte del tempo e la mia autostima non è quella di prima, mi vedo incapace di fare determinate cose e a volte mi sento un essere inferiore, diverso dagli altri.Dal primo giorno che ho sentito parlare di depressione non faccio che pensare a quello, potrei avere un semplice mal di testa, un raffreddore o qualcosa, per me è la depressione.Sono preoccupato perchè si tratta di qualcosa che è più forte di me, non riesco a controllare, è nella mia testa e essuno può aiutarmi. A volte penso, penso, penso a 1000 cose, ho 1000 domande e arrivo alla conclusione che sono diverso dagli altri, sono un malato con problemi, ho paura di impazzire o di pegguorare e diventare matto . E poi ci sono quei giorni che vanno "bene" per dire nei quali sto meglio, il mio umore è sempre basso ma non ho tanti brutti pensieri e bene o male sono più tranquillo, riesco a resistere.
Una settimana fa circa ho fumato della marijuana, sono stato bene per qualche ora ma alla sera per un paio d'ore mi è sembrato di ritornare a quando non mi curavo, arrivare al punto di guardarmi allo specchio e non riconoscermi, una strana sensazione, vedi tutto con pcchi diversi . Il mio psichiatra è molto ottimista riguardo la mia situazione e mi ha fatto presente che una volta finita la cura andremo ad indagare sulla causa che mi ha portato alla depressione, che ne pensate? perchè tutto questo tempo? Ho paura che diventi qualcosa di cronico e soverci vivere...V ringrazio per l'attenzione.
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentile
La sua giovane età fa ben sperare in una remissione dei sintomi quando avrà trovato il senso della sua esustenza e la gioia di vivere. Ha ragione il suo psichiatra ad essere ottimista e lei deve sforzarsi di crederci.
Ma vorrei farle due o tre domande alle quali non é importante che risponda a noi ma a se stesso.
La felicità per lei è un sogno del passato o del futuro? È soltanto un sogno o c'è qualcosa nella sua vita attuale che può renderla felice? Confucio sosteneva che la felicità è una nuvola che turba la beatitudine della perfezione. E le nuvole per fortuna passano, scorrono, si allontanano e la gioia di vivere a volte può apparire nei momenti e nei luoghi più impensati, come un fiore che cresce ai bordi di una strada. A volte un incontro durante una passeggiata può portare attimi di gioia, o praticare uno sport, ascoltare musica.
Intanto bastano pochi momenti di piacevolezza ogni tanto, senza cercarli affannosamente ma sapendo che potrebbero essere nascosti ovunque, poi provi a chiedere al suo psichiatra se può affiancare al suo percorso farmacologico quello psicoterapeutico, forse adesso è favorevole anche lui. Ci parli e gli esprima le sue necessità cosí come ha fatto con noi. Già questo fa star meglio, non tema di essere intenso, sincero e vedrà che lei stesso si accorgerà della grande energia che sprigiona, della quale ancora non é consapevole.
Ci faccia sapere.
Cordialità

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)

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dopo
Utente
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Gentile prof.ssa Dei
La ringrazio vivamente per la bellissima risposta, l'esempio di Confucio che ha dato è molto mirato e l'ho trovato davvero incoraggiante.
Per rispondere alle sue domande, sono sempre stato un ragazzo che ha sempre cercato di adeguarsi agli altri per paura che non venga accettato e devo dire che mi riesce bene ma in realtá sono molto emotivo e mi apro con pochi . Nonostante tutto ero molto spensierato e credo che una volta uscito da questo incubo l'esperienza mi servirà tanto.Dovevo scendere dalle nuvole prima o poi la vita non è tutta rose e fiori.
Quanto alla felicità credo che lei abbia ragione, ci sono delle piccole cose che mancano e che magari potrebbero cambiare in qualche modo la situazione, ad esempio trovarmi una ragazza, sono uscito da una brutta relazione l'anno scorso e fin ora non mi sentivo pronto a intraprendere nuove relazioni , o magari trovare un lavoro, poter aiutare i miei genitori , praticare qualche sport... Terrò piú in considerazione questi elementi e chissà, speriamo ! :)