Disagio con la famiglia e gli amici del mio ragazzo

Frequento i suoi amici e la famiglia molto poco, a causa della distanza fra di noi, 100 km. Quando ci vediamo siamo spesso soli o in compagnia di gente dell'università che frequentiamo.

La scorsa settimana son andata 3 giorni da lui e mi sono sentita tremendamente a disagio. Ho deciso che appena ci rivediamo, gliene parlerò totalmente, ma per adesso vorrei un consiglio anche da voi.

La sua famiglia è molto gentile con me, ma io ho sempre una paura tremenda di disturbare! Principalmente perchè ho bisogno di un letto e di un pranzo, se voglio stare col mio ragazzo al suo paese e quindi mi sento "una scocciatura".
Questo penso sia dovuto principalmente al fatto che a casa mia ogni tipo di ospite non è il benvenuto ... a dormire, a pranzo, anche per dieci minuti di chiacchiere, i miei lo ritengono una scocciatura bella e buona e infatti a casa nostra non viene mai nessuno.
Sua madre tuttavia mi ha detto "Non ti preoccupare, vieni quando vuoi tanto qui siamo 3 adulti (lei, lui e la sorellina), ognuno mangia cosa e quando vuole, dorme quando vuole e esce quando vuole perchè sa badare a se stesso" , in contrasto su come è la mia famiglia

I suoi amici mi stanno simpatici, ma relazionarcisi è un altro paio di maniche. Si conoscono tutti da 20 anni e io mi sento l'ultima arrivata, che nonostante stia col fidanzato da due anni, si fa vedere una volta ogni 3-4 mesi! Ci sono due ragazze di un altro paese, e ben 6 ragazzi del suo. Il pomeriggio capitava che c'erano solo i ragazzi e loro passano tutto il tempo a parlare di basket, calcio, tornei e gente che io non conosco. Non so come intervenire in discorsi del genere e finisco che sto zitta tutto il tempo.
Con le ragazze parlo un po' meglio e scherzo ma se non ci sono loro o il mio ragazzo non so cosa fare.

E' capitato che una sera siamo andati ad una festa. Le ragazze però sono sparite con altre tipe che conoscevano, i ragazzi stavano a sedere a parlare di basket e io ero li con loro, zitta e con un muso lungo perchè non sapevo che fare. Il mio ragazzo stava attaccato a me per farmi compagnia, ma a me è dispiaciuto tanto che si sacrificasse per non farmi stare sola ... l'ho anche trattato male quando cercava di coinvolgermi , perchè è proprio del mio carattere reagire così.

Chissà che figura che ho fatto con i suoi amici ... Purtroppo ogni volta che vado da loro, capita che una sera sono allegra e mi sento accettata, quella dopo faccio da soprammobile.

Ho deciso di parlarne con il mio ragazzo, ho deciso di aprirmi e spiegargli che ho paura di disturbare a casa sua, perchè a casa mia funziona cosi.
Ho deciso anche di spiegargli il perchè a volte mi comporto così, che è tutto un rimasuglio di tanti anni fa quando la gente mi diceva "Perchè non parli? Perchè stai zitta? Perchè non vuoi fare questo?" e venivo ferita tantissimo.
Però dovrò aspettare ancora qualche giorno.

Consigli? Stavo pensando che forse vedere un po' di più i suoi amici, invece che una volta ogni 2-3 mesi, può andare a mio favore no ?
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

tu spieghi bene la "causa" di questo tuo imbarazzo, ovvero un mancato apprendimento a casa tua per quanto riguarda l'accoglienza di un ospite...

Tuttavia ora che sei adulta, potresti vincere questo imbarazzo. In che modo? Imparando a fare l'ospite. Solo in questa maniera potrai iruscire a stare più a tuo agio con le persone.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2015
Ex utente
Cosa intende con imparare a fare l'ospite?

L'altra causa dell'imbarazzo è che non riesco mai a entrare in un gruppo dove vedo che tutti sono già molto legati.
[#3]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

come Le ha fatto notare la collega Lei deve imparare a comportarsi diversamente ed ampliare il *Suo Galateo* adattandolo alla situazione.
Oppure deve scegliere un ragazzo che abbia il Suo stesso modo di funzionare in gruppo e quindi mantere le Sue regole.

Questo non vuol dire rinnegare il comportamento a casa, ma semplicemente scegliere come comportarsi in base al luogo ed alle persone che si frequentano.

Si chiamano regole sociali e non sono assolute, ma relative.
La maggioranza stabilisce le regole.
Poi ci sono gruppi più o meno aperti ed i legami si costruiscono un poco alla volta, ovviamente se c'è qualcosa con cui legarsi. Vuol dire anche conoscere meglio gli altri, ascoltarli e rispettare le loro regole e le loro modalità.

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

puoi leggere questo articolo che risponde alla tua domanda:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Saluti,