Dipendenza affettiva

Sono una ragazza di 26, attualmente ho una vita abbastanza regolare ed equilibrata, sono vicina alla laurea e per alcuni aspetti sono soddisfatta. Quando avevo 19 anni ho avuto una bruttissima crisi, una depressione causata da incomprensioni e pressioni da parte della mia famiglia e da una relazione sentimentale molto difficoltosa. Prima di questa esperienza non avevo mai avuto relazioni significative, per lo meno non mi ero mai sentita coinvolta, avevo sempre avuto un approccio superficiale con i ragazzi, giusto per un desiderio di comformismo. Quando ho conosciuto questo ragazzo invece è nato subito un coinvolgimento incontenibile da parte mia, nonostante il suo distacco e le sue difficoltà di comunicazione. Era una persona totalmente incoerente ed incomprensibile, nonostante passassimo moltissimo tempo insieme alternava momenti in cui sembrava ricambiare i miei sentimenti (era molto affettuoso e sembrava volermi aiutare e starmi vicino) ad altri in cui mi rifiutava (dicendo ad esempio che non mi trovava attraente, che non poteva darmi quello che volevo o che non riusciva a vedermi come la sua ragazza). Nonostante i rifiuti la relazione è andata avanti per più di un anno creandomi non poche conseguenze, danneggiandomi profondamente nell'autostima e nella voglia di vivere, facendomi isolare... In sostanza, a causa anche di altri problemi che avevo in quel periodo, sono caduta in una profonda depressione e ho deciso di prendermi un periodo di volontariato. A quel punto lui ha deciso di lasciarmi (ovviamente lo ha fatto a distanza e scrivendolo) ma non è mai sparito del tutto. Ha continuato a farsi vivo per anni, fino a due anni fa, comportandosi in modo sempre molto strano, facendomi sentire costantemente inadeguata e continuando a mandarmi messaggi contraddittori che non mi facevano capire come avrei dovuto comportarmi con lui, facendomi sentire colpevole della fine della storia... Dopo un breve periodo in cui è sparito, anche perchè io ero riuscita finalmente a prendere un pò di coraggio e a dirgli che il suo comportamento era ingiusto, è tornato nella mia vita ripresentandosi saltuariamente, comportandosi in modo affettuoso per poi sparire nuovamente, oppure farsi sentire di tanto in tanto. Sono riuscita a tagliare di netto solo due anni fa, dopo ben 5 anni di sofferenze e l'ho fatto con molta fatica. Tutt'ora lui è convinto di non essersi comportato male con me ed io ho ancora dei momenti di cedimento in cui mi chiedo se non avrei forse dovuto insistere, provare a riconquistarlo. E' come se lo aspettassi ancora. Nel complesso il ragionamento è assurdo perchè questa persona mi ha danneggiata, ha reso la mia vita estremamente complicata e mi ha creato delle profonde insicurezze tanto che non sono più riuscita ad avere un'altra relazione, colleziono uomini assolutamente inadeguati ad iniziare una storia seria, non riesco nemmeno ad immaginarmi in una relazione, ne sono terrorizzata. Non riesco a capire come mai sono ancora così legata a lui.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signorina,
Purtroppo questa relazione cosi' frustrante con questo ragazzo cosi' inafferrabile ha conquistato il suo desiderio e non l'ha mai lasciata.
In piu' questa situazione che lei ha vissuto senza alcun sostegno emotivo ha creato in lei una sensazione di inadeguatezza.
Penso che lei dovrebbe ricorrere ad uno psicologo psicoterapeuta per elaborare quello che e' accaduto. Il fatto che lei abbia sofferto di una forma depressiva indica che sono stati coinvolti dei livelli inconsci che da sola non puo' elaborare.
Ci pensi un po'.
Le formulo i miei auguri e ci mandi sue notizie.
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
Mi associo alle preziose indicazioni della Collega.
Anche io credo che la sua depressione vada ancora approfondita e soprattutto curata

Nella dipendenza d’amore, l’amore verso l’altro, assume le stesse caratteristiche delle dipendenze in generale, come per esempio da droga, alcol, cibo ed internet; è un "amore malato", che si nutre, senza riuscire però a sentire sazietà, del tempo e della presenza dell’oggetto amato......

La scelta del partner, non avviene poi per caso.....si cercano inconsciamente partners problematici e spesso " impossibili..."

La depressione, può essere trasformata in " risorsa psichica" , vedrà che può permettersi ben altro.....

le allego qualche lettura sull'amore

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Cara ragazza,
Sembra esserci qualcosa, nel suo attaccamento a questo ragazzo, che andrebbe esaminato ed elaborato in un contesto terapeutico, in quanto la relazione con lui ha probabilmente attivato alcune dinamiche ed evidenziato aspetti intrapsichici e relazionali rimasti in sospeso, forse ancora anche a lei sconosciuti. Lei si rende conto razionalmente dell'inadeguatezza del rapporto, ma inconsciamente si sente legata. Credo che sia proprio nel raccordare queste due parti in contraddizione che vi sia la possibilità per lei di superare questa impasse ed aprirsi a un nuovo, più funzionale, rapporto. A tale proposito, un lavoro con uno psicologo potrebbe rivelarsi prezioso.
Un cordiale saluto
Dott.ssa E.Scolamacchia
Psicologa, Psicoterapeuta, Analista Transazionale

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

[#4]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le vostre risposte.
Sono anni che lotto contro questa "dipendenza" che mi logora e mi fa sentire debole, inadeguata e incompleta, sempre all'inseguimento di qualcosa che non posso avere, qualcosa che mi porta solo a ricevere rifiuti e a patire sofferenze.
Credo che lui rappresenti solo la causa scatenante che fa emergere una mia debolezza molto più grande e che non so spiegarmi. Ho faticato tanto per allontanarmi da lui e rifarmi una vita in cui lui non avesse influenza (ho cambiato città, amici, studi) eppure spesso ritorna a farmi male.
Proverò ad intraprendere un percorso ti psicoterapia, ho bisogno di andare avanti e di combattere queste contraddizioni logoranti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

talvolta queste dinamiche celano il desiderio di poter finalmente controllare qualcosa che in passato non si è stati in grado di controllare.
Mi pare chiaro che Lei riconosca razionalmente come questa relazione sia tossica e che non Le abbia dato nulla; forse però La fa sentire viva ed eccitata perchè si tratta di un continuo patire, rincorrere, sforzarsi, ecc...

Forse questa modalità L'ha già vista e vissuta in passato, magari in una relazione significativa in famiglia... non ci ha mai spiegato bene, ad esempio, che cosa L'ha spinta a scappare all'età di 19 anni da casa per iscriversi all'Università, come faceva cenno nei consulti precedenti: che cosa non funzionava a Suo avviso?

Inoltre tenga presente che alcune donne confondono l'amore con questo stato di eccitazione e anche di conseguente frustrazione che si prova nel dover costantemente rincorrere qualcuno e lottare per ottenere le attenzioni di qualcuno.

Allo stesso tempo, tendono a non comprendere e ad annoiarsi se sono a contatto con tutto ciò che è rassicurante, sereno e stabile perchè ritenuto noioso e poco appagante...

Ritengo che questo sia uno step imprescindibile del percorso psicoterapico che Le suggerisco di riprendere.

Se con l'altra terapeuta si è trovata male, può sempre cambiare professionista. Il lavoro svolto non sarà comunque buttato via...

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
la sua lettura è acuta ed adeguata, solitamente l'amore tende a slatentizzare antiche ferite, lacune, mancanze.....

La dipendenza d'amore, parte da lontano, dall'infanzia ed il "nutrimento" che lei ricerca nel rapporto di coppia, è ben altro dall'amore in sé, con il rischio sia di danneggiare la coppia, che se stessa...

Un nostro Collega potrà aiutarla a "risarcire" le ferite del passato
[#7]
dopo
Utente
Utente
A volte mi manca ancora tantissimo, ma so che quel che mi manca è proprio quel senso di eccitazione per la conquista, quell'incertezza nel non sapere la sua reazione alle mie attenzioni. E' vero che interpreto tutto questo stato di eccitazione/frustrazione come amore e che una persona rassicurante non mi coinvolge, non mi attrae... Spero di poter cambiare ma temo che sia un lungo cammino...
Sicuramente il rapporto con la mia famiglia ha un peso in tutto questo. Quando sono andata via di casa a 19 anni volevo scappare dalle loro attenzioni eccessive su di me che non mi permettevano di decidere, di agire e di essere, di esprimere la mia personalità. In più non mi sentivo apprezzata e riconosciuta come persona. Tutt'ora è così in un certo senso, anche se la distanza aiuta a non farsi influenzare troppo... Sperano sempre che io rientri nell'immagine rigida che loro hanno come aspettativa.
E' difficile cambiare qualcosa di così radicato in sè, che sfugge totalmente alla razionalità e al controllo.
Grazie a tutti per i consigli.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

non so dirLe se il percorso sarà per forza lungo o meno...

Nella terapia cognitivo-comportamentale molto dipende dal pz. e da come il pz. utilizza la terapia: io mi raccomando sempre di utilizzarla molto bene e di "sfruttarla" bene perchè ha comunque dei costi, sia economici sia emotivi e quindi vale la pena ottenere il massimo.

Una cosa che può fare, ora che è consapevole di tutto ciò, è badare molto di più alle proprie reazioni, ai propri bisogni e ai propri desideri, anzichè monitorare costantemente quell idegli altri.

Poi è importante lasciarsi aiutare dal terapeuta: non può aspettarsi di spezzare la sequenza disfunzionale in poco tempo; potrà certamente osservarla, comprenderla, ecc.. ma Le capiterà ancora di mettere in atto i vecchi schemi disfunzionali. E' importante allora non scoraggiarsi e sapere che queste cose possono accadere anche dopo la fine di una psicoterapia. In fondo sono normali perchè Lei li ha messi in atto per lungo tempo ed è una questione di abitudine ad un nuovo copione.

Ci faccia sapere però come va, se vuole!

Un cordiale saluto,