Ansia e paura a vent'anni

Salve,

A maggio avevo iniziato a fare uso di cannabis e il mese successivo ho avuto un fortissimo attacco di panico. Urlavo, avevo tachicardia e sensazione di morte.
Una settimana prima dell'accaduto la mia ragazza mi aveva lasciato temporaneamente dopo una storia di quattro anni (ora ci siamo riconciliati).
Per due mesi ho avuto forti rimossi per aver utilizzato cannabis (circa 15 volte) e ora ho una forte ipocondria..
Ogni giorno penso a tumori, problemi al cuore ma quello che mi assilla maggiormente è la paura di diventare schizofrenico.
Sono sempre stato un ragazzo molto emotivo (anche nei primi anni della mia adolescenza) e ho capito che la cannabis mi ha probabilmente solo liberato quelle forti "emozioni" che tenevo dentro dopo essere stato lasciato.

Avete qualche consiglio? Ho letto che queste sostanze non fanno altro che slatentizzare problemi psicologici e ho letto sul web che probabilmente sarei già diventato schizofrenico in seguito a quell'episodio.

Quasi tutti i giorni ho tachicardia, senso di sbandamento, ipocondria, formicolii e tensione cervicale.
Sono in cura da uno psicologo ma ho fatto qualche giorno fa la prima seduta e il percorso sarà abbastanza lungo. Sono talmente ipocondriaco che alcune volte cerco di sentire se sento voci o se ho i primi sintomi della schizofrenia..

Sono consapevole che è necessaria una psicoterapia ma sono sempre in cerca di supporto per mettermi il cuore in pace.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazzo,
per quanto le sembri difficile, è indispensabile darsi tempo e dare tempo alla terapia di iniziare a dare i suoi frutti: ovviamente un solo colloquio è servito a malapena a raccogliere un po' di informazioni.
A volte, per poter svolgere efficacemente il lavoro psicoterapeutico, può essere utile iniziare a tenere a bada alcuni sintomi con i farmaci. Nella prossima seduta potrebbe discutere con lo psicologo che l'ha conosciuta di persona sull'eventualità di un supporto farmacologico, e quindi sull'opportunità o meno di effettuare una consulenza psichiatrica.


Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr. Michele Spalletti Psicologo, Psicoterapeuta 209 6 1
G.le utente, per quanto da lei descritto, a mio parere escluderei una patologia del genere. Credo piuttosto che la sua ansia, canalizzata sul canale somatico, in forma di preoccupazioni ipocondriache possa spingerla a pensare di avere una tale affezzione. In merito all'uso di cannabinoidi, come giustamente notava, possono accentuare certi tratti di personalità o certi timori ansiogeni, soprattutto associati alle alterazioni fisiche che inducono. Quanto da lei lamentato durante l'uso mi sembra comunque in sintonia con le sue preoccupazioni somatiche. Ciò che mi sento di suggerirle è di proseguire la sua psicoterapia e di approfondire le cause di questa sua ansia.

Dr. Michele Spalletti, psicologo - psicoterapeuta

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dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte al consulto. Il problema più evidente in me è la preoccupazione di poter sviluppare la schizofrenia in futuro vista la mia forte emotività e l'uso di cannabis. Non sono preoccupato di averla adesso e per questo un consulto psichiatrico non penso avrebbe effetto.
Come posso fare?
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Un eventuale consulto psichiatrico non era stato suggerito infatti per stabilire se Lei sia o meno schizofrenico! Mi scuso se non sono stata sufficientemente chiara in merito.
Il fatto è che, dal momento che gli psicologi non sono medici e non possono pertanto prescrivere farmaci, se il suo livello di ansia è eccessivamente disturbante -tanto da condizionare la buona riuscita della psicoterapia-, lo specialista di riferimento che le può prescrivere un aiuto farmacologico in tal senso è proprio lo psichiatra (che non è, come purtroppo a volte si continua a pensare, il medico dei pazzi...).
Eventualmente, nel caso ne riscontrasse la necessità, sarà lo psicologo stesso a proporglielo.

Cordialità.
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