Pensieri negativi

Buongiorno, sono una ragazza di 23 anni, ho avuto in passato un periodo di ipocondria
per un periodo ,abbastanza forte, poi piano piano mi e passata, ma mai del tutto,
Ho perso la mamma per un tumore al seno quando avevo 9 anni e quindi la paura delle malattie rimane sempre per me una grande paranoia, ma diciamo che al momento non è poi cosi grave , ho avuto periodi peggiori, ora soffro un po di ansia , a volte con respiro corto che poi mi si trasforma un pò nella paura di avere problemi al cuore, però poi riesco a gestirla. Vi scrivo perchè vorrei dei consigli, io da quando ho passato questo periodo di ipocondria abbastanza grossa, ho sempre un pò paura, un po di più un pò di meno ma comunque l'indole è quella di preoccuparmi sempre per ogni stupidaggine, soffro un po anche del complesso di inferiorità quando non mi manca assolutamente niente, comunque ciò che mi preoccupa al momento è una paura moderata come se mi dovesse succedere qualcosa, non lo so, per esempio sto pensando ad avere un bimbo ma ho sempre il pensiero come se qualcosa mi dovrà andare storto, come se per me è sicuro che mi ammalerò di qualcosa, insomma mi sento come sfigata che qualcosa per forza mi deve succedere, ho paura di questo, vorrei vivere serena ma a volte faccio fatica, come posso fare? a volte penso , che queste sensazioni sono come segni premonitori , vorrei chiedervi un aiutino, sarà solo nella mia testa ? oppure esistono davvero sensazioni premonitori? ho paura di non diventare grande , lo so che è stupido ma nella mia testa è cosi.. e non c'e cosa che voglio di più che star tranquilla , che vivere felice e serena , perche apparte queste paranoie non mi manca niente e credo di essere in piena salute.. vi ringrazio in tanto per l'attenzione. e se potete darmi qualche consiglio o parere , ve ne sarei davvero grata!! grazie infinite in anticipo.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

probabilmente deve elaborare la perdita della madre ed andare ad esplorare i vissuti e le emozioni della bambina di allora.
In un certo senso i suoi pensieri ed il suo vissuto è abbastanza normale in chi ha vissuto la perdita di un genitore.

Se le mamme muoiono quando i figli hanno 9 anni, ecco che il suo timore nel diventare mamma potrebbe essere il suo instinto di sopravvivenza per garantirsi, metaforicamente parlando, più di 9 anni di vita.

Ha mai avuto modo di esplorare il vissuto e le emozioni legate a questa perdita?

Che pensieri le vengono stimolati dalla lettura delle parole qui sopra?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza,

>> a volte penso , che queste sensazioni sono come segni premonitori , vorrei chiedervi un aiutino, sarà solo nella mia testa ? oppure esistono davvero sensazioni premonitori?<<
quelli che lei chiama "segni premonitori" non sono altro che una forma di "pensiero magico", ossia delle false credenze che vengono alimentate da uno stato ansiogeno che non si riesce a gestire diversamente.

Allora in questo senso subentra la "fantasia" che qualcosa di esterno al se le possa accadere, qualcosa di brutto che non può essere controllato.

Come il Collega, anche io credo possa essere utile fare un lavoro su una perdita così importante.




Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
l'ipocondria è una manifestazione di un disturbo più ampio e collaterale, definito appunto "ansia".

La paura delle malattie, di cui Lei ha descritto perfettamente il decorso, si sviluppa ad un certo punto della vita, soprattutto quando il soggetto costruisce un'associazione cognitiva tra alcuni eventi (malattia o morte di qualcuno) e la propria sorte (propria malattia nel futuro).

Questo generalmente avviene, diciamo così, su un terreno fertile, ovvero ciò che abbiamo chiamato Disturbo d'Ansia. E' come se Lei avesse sempre avuto tale "predisposizione", che per tutta una serie di eventi ad un certo punto si "accende".

Ed ecco tutti i pensieri negativi di cui ci ha parlato.

Poi può succedere un'altra cosa: la manifestazione acuta del Disturbo d'Ansia, che inizialmente era Ipocondria, può ridursi e lasciare spazio ad una nuova forma, sempre di natura ansiogena.

Il soggetto può scoprirsi ad un certo punto meno preoccupato delle malattie che possano colpirlo ma più attento alle sfortune che potrebbero colpire gli altri, a cui vuole bene. O viceversa.

Il punto è che, senza un lavoro sulla "matrice", l'ansia appunto, questa può attivarsi continuamente in diverse fasi della vita, soprattutto quando ci si trova ad affrontare passaggi importanti, come ad es la ricerca di una gravidanza, il cambiare lavoro, un lutto, ecc.

Cosa fare?

Io le consiglierei di iniziare un lavoro terapeutico approfondito, meglio se con terapeuta specializzato nel trattamento dei Disturbi d'Ansia, come ad es nell'orientamento cognitivo-comportamentale.

Oltre a spaventarsi di quanto le sta accadendo, si ricordi che le Sue reazioni, come abbiamo detto, sono legati a cambiamenti importanti della Sua vita. molte persone non provano ansia perché si rifiutano di cambiare e di evolvere.

Non sembra il Suo caso: buona notizia no?

Alcune letture per approfondire

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4134-scoperto-il-gene-che-predispone-agli-attacchi-di-panico.html

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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dopo
Utente
Utente
grazie mille a tutti per le vostre risposte..
In passato circa 2 anni fa, nel periodo della forte ipocondria sono stata dallo psicologo, ma lui sosteneva che era solo colpa della situazione che stavo vivendo con il mio fidanzato, non voleva andare a scavare nel passato, io ammetto che ovviamente data quella situazione che non mi faceva vivere bene, somatizzavo con l'ipocondria, ma comunque da qualcos'altro derivava, poi l ho lasciato e sono stata meglio , mi sono fidanzata con l'uomo credo della mia vita , convivo, voglio una famiglia e sono felice però questi pensieri non mi lasciano in pace, poi come diceva il dr. Bulla mi capita anche di avere paura per gli altri, a volte penso che spero di morire prima io del mio compagno per paura di non poter sopportare la perdita, ho bisogno di liberarmi da tutte queste paranoie, io so che è legato alla perdita di mia madre, anche perche non è l'unica cosa che mi ha lasciato, (paura della morte) ma pultroppo dopo che sono nata si è ammalata,è sempre stata molto distaccata, non andavamo d'accordo ed era molto attaccata a mio fratello, e ora anche con il mio compagno ho sempre il bisogno di essere al centro dell'attenzione, ho sempre la paura di perdere tutto, e questo non mi fa vivere bene..
vorrei cominciare questo percorso per guarire da tutto questo.. paura di morire e questo senso di inferiorità con tutti.. ma vorrei trovare qualcuno che possa aiutarmi davvero e definitivamente..

grazie ancora per la vostra attenzione!!
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza,

credo che il suo non sia solo un problema di gestione dell'ansia e ipocondria, ma probabilmente riguarda soprattutto la sua area relazionale, l'attaccamento e la possibilità di costruire una base sicura senza dover dipendere troppo dal'altro (il suo partner). Infatti il suo sintomo "ansioso" nasce proprio dalla minaccia al legame, con tutto ciò che ne comporta.

Il percorso psicoterapico a mio avviso dovrebbe integrare una ricostruzione del suo periodo evolutivo soprattutto in riferimento alla figure genitoriali.





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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

personalmente in queste situazioni propongo un trattamento di tipo ipnotico, e finora i risultati sono stati soddisfacenti.

Attraverso il trattamento ipnotico si accede in una modalità particolare e specifica ai propri vissuti interiori, fatti di pensieri, fantasie, ricordi ed immaginazione.

A maggior ragione essendoci un vissuto incompiuto con la madre ed il fatto che ben sappia che il nucleo delle difficoltà è qui, deve solo trovare uno psicologo competente ed in grado di affrontare il tema.