Eiaculazione precoce secondaria e successivo calo della libido

Salve, vista la complessità dell'argomento mi scuso se non ho scelto la sezione adeguata (forse era meglio psichiatria o psicologia)
sono single ed eterosessuale, ho sempre avuto un rapporto piuttosto normale con l'atto sessuale in se: le solite ansie passeggere e qualche forte ansia da prestazione nelle prime esperienze, ma nulla che non si risolvesse da sola con un po' di calma e intimità. Nella ricerca delle partner ho avuto invece più insicurezze e problemi: ero timido ed insicuro, e mi preoccupavo molto di come venivo percepito dalle persone (sopratutto dalle ragazze). Ho avuto poche partner, con le quali non sono mai stato emotivamente troppo coinvolto (mancava l'amore), ma c'era forte desiderio. Durante i rapporti, ho sempre avuto la tendenza a raggiungere l'orgasmo molto velocemente la prima volta (anche meno di un minuto dalla penetrazione), per poi avere una seconda erezione in brevi tempi, e una durata del secondo rapporto molto soddisfacente per tutti. La cosa non mi ha mai dato ansia, ritendendo che ognuno sia fatto a modo suo.
Fin dalla prima adolescenza mi sono masturbato praticamente tutti i giorni, negli 5-6 ultimi anni con l'ausilio di materiale erotico (di pari passo con la sempre maggiore facilità di accesso), anche più di una volta al giorno.
Ho vissuto l'ultimo anno all'estero, ampiamente libero da stress legati all'università (che era più facile) e con la possibilità di sperimentare nelle relazioni con le ragazze (che erano più facili) in completa libertà. Complici diverse e ripetute conferme del mio essere "adeguato" ai rapporti sociali e sentimentali timidezza e senso di inadeguatezza, che erano andate migliorando con l'uscita dall'adolescenza, sono sparite del tutto.
Ecco, verso la fine di quest'esperienza ho avuto i miei primi episodi di eiaculazione precoce "ingestibile": con un aumento marcato della sensibilità, che mi portava all'orgasmo durante il petting, senza abbassarsi successivamente (come era sempre successo). Ho addirittura avuto un episodio di eiaculazione precoce scatenato dal solo contatto del pene con il corpo della partner. Non mi sono preoccupato, pensando che potesse essere dovuto allo stress implicito del cambiamento di situazione che stavo vivendo e alla mancanza di sonno.
Sono tornato da un paio di mesi ad una situazione stabile e sempre stress-free, ma sto vivendo un forte calo della libido, con mancanza di stimoli alla ricerca di rapporti e rifiuto delle proposte altrui. Ho continuato a masturbarmi più per abitudine che per desiderio, ma ultimamente non faccio più uso di pornografia.
Le mie erezioni non sono quasi mai complete e perdo facilmente l'interesse per l'orgasmo.
Mi sembra anche di avere delle oscillazioni dell'umore, energia e voglia di fare si scambiano ogni qualche giorno ad apatia e torpore.
Godo di ottima salute fisica, non fumo, bevo socialmente e non faccio uso di droghe (ho sperimentato un paio di volte con anfetamine tanti mesi fa),
padre soffre di depressione bipolare lieve.
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
la sua descrizione è molto dettagliata da un punto di vista "medico".
Meno da quello psicologico, verso il quale il suo consulto non era destinato.
In ogni caso il medico che ha girato il consulto (prassi comune per le situazione di "confine" su medicitalia) ci fornisce con il suo atto importanti informazioni, che per altro lei aveva già intuito.
Probabilmente la sua problematica è connessa ad aspetti psicologici, anche se una valutazione diretta con l'andrologo potrebbe essere importante per escludere ogni ipotesi.
Il fatto che lei abbia un calo della libido è molto comune nei casi di eiaculazione precoce (se di questo si tratta, dato che sarebbe opportuno una valutazione di persona).
L'ansia connessa al rapporto sessuale, che lo fa vivere come una "minaccia", può generare il desiderio di evitare ciò che è temuto (sessualità appunto).
Tuttavia sarebbe opportuno che lei si rivolgesse ad uno psicologo/psicoterapeuta di persona per vagliare una serie di aspetti importanti, dal nostro punto di vista, che hanno a che fare con la sua storia di vita, prospettive future, rapporti familiari, ecc.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Da un punto di vista psicologico, quindi non andrologico, penso che lei debba considerare il suo umore e il suo interesse verso le relazioni con le sue partner.
L'eiaculazione precoce spesso ha come substrato proprio tale disinteresse relazionale.
Lei accenna inoltre ad una familiarita' per il disturbo bipolare.
Mettendo da parte il suo comportamento sessuale come si svolge la sua vita? Ha amicizie? Rapporti soddisfacenti con compagni o colleghi? Che progetti ha per il suo futuro?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa Esposito,
Rispondo per primo a lei perché è la risposta più immediata. Sono uno studente al quinto anno di medicina,la carriera va bene, ho buone speranze e molte idee per il futuro, conduco una vita attiva e varia, frequento tante persone diverse che rispetto e dalle quali vengo rispettato, faccio sport, volontariato, sono di orizzonti culturali molto aperti, non ho problemi di immagine ne sensazioni di inadeguatezza (insomma, ho quelle che hanno tutti, nei limiti del normale, così come le paure sul futuro, sulle donne, sugli amici eccetera).
Questi shift nell'umore e questa sensazione di disinteresse e svogliatezza sono recenti e scollegate da fonti di stress (sono comparse durante le vacanze, figurarsi), e non hanno seguito ma coinciso (e non mi sento di escludere "preceduto" questi episodi di ep.
Detto questo, non ho mai avuto una relazione sentimentale che mi abbia pienamente appagato sentimentalmente. A parte che dubito di essere l'unico (alla mia età, poi), diciamo che mi è sempre stato molto difficile essere tanto attratto e coinvolto da una persona, ma non certo impossibile. So amare ecco, semplicemente ancora non ho avuto la fortuna di amare la persona che frequento.
Questo non è mai stato un problema, a parte qualche giramento di scatole. Il desiderio sessuale è sempre stato là, anche abbastanza reattivo (pure troppo, ci torno dopo nella risposta al dottor mori)

Gentile dottor Mori,
Spero di riuscire a produrre un discorso organizzato e comprensibile nonostante le difficoltà della consulenza a distanza.
Io ovviamente non posso escludere del tutto la possibilità che ci sia una componente di ansia sommersa che non percepisco, ma devo pur partire da quello che ho sentito e che sento. Come ho già detto sopra, i disturbi dell'umore sono comparsi più o meno assieme a quelli eiaculatori (ma erano ovviamente meno evidenti, dato che si trattava di settimane di cambiamenti e quindi di cose da fare volenti o nolenti). Inoltre, si sono manifestati sempre con la stessa partner, che ha reagito in modo molto intelligente (ne facendone una tragedia, ne risultando troppo pietista) contribuendo quindi a non generare sensazioni opprimenti di inadeguatezza. Mi sono limitato a dispiacermi un po' per la sfortunata coincidenza (sapevamo di avere poche settimane prima di separarci) e a scrollare le spalle dicendomi che fosse una cosa passeggera. Non ero troppo preoccupato ed ero positivamente desideroso di confrontarmi tranquillamente con questo aspetto nelle esperienze successive. Ed in teoria lo sono ancora, però mi è appunto calata la libido, quindi per vedere se il disturbo c'è ancora dovrei forzarmi e non mi pare il caso. Non è (ancora) ansia ma una preoccupazione c'è ma è quella per il desiderio non certo per una manciata di episodi di ep!
Aggiungo inoltre una cosa. Come ha potuto in parte leggere prima, ho combattuto con forti sensazioni di inadeguatezza nell'intimità (e di frustrazioni sessuali) durante l'adolescenza e specialmente nelle prime esperienze, dove la paura (comune, credo) di "non durare abbastanza" si manifestava assieme alle altre con forti sensazioni di malessere quasi fisico (ricordo che alcune volte, all'inizio, mi capitava di andare in bagno a vomitare per la tensione!) e le solite erezioni che ogni tanto tardavano a comparire. Ma con un po' di pazienza e di buona volontà, motivato da un desiderio sessuale che ovviamente persisteva ho superato piano piano tutto e mi sono creato il mio bagaglio di esperienze e ho imparato a conoscermi e ad accettarmi (ho imparato che era meglio lasciarmi andare e godermi il primo, molto veloce orgasmo per poi prendersela più comoda col secondo, eccetera). Per questo ritengo difficile che un problema tutto sommato simile a quelli che mi ponevo agli esordi possa produrre un annullamento del desiderio sessuale. Mi parrebbe più sensato semmai un ritorno dell'ansia da prestazione! Qui non c'è ansia perché non mi sento intenzionato a sostenere nessuna prestazione!
Per mancanza di spazio non ho poi potuto porre la dovuta attenzione alla faccenda dell'umore, che si è presentato più o meno assieme alla ep e che in realtà forse è più preoccupante (quando nel mezzo c'è la sessualità però le priorità le assegnamo un po a caso), e che è il motivo per il quale avevo pensato prima all'andrologia.
Ovvero la comparsa improvvisa e slegata da eventi e periodi di stress di queste finestre di alcuni giorni dove perdo la voglia (e in parte le forze) di fare e di interessarmi a tutto. Trovo anche difficile concentrarmi (sempre per mancanza di interesse) e mi sveglio molto stanco, come se non avessi dormito bene. Dopo qualche giorno mi passa e mi ritrovo pieno di energie e di interesse.
Non vorrei che l'ep e la libido fossero solo un sintomo di questo shift.
[#5]
Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
ciascun delle sue considerazioni può essere giusta. Ovvero un abbassamento del tono dell'umore può produrre un calo della libido oppure le problematiche sessuali possono togliergli energie e voglia di fare, in quanto la sessualità è un aspetto importante di ciascuno di noi che influenza l'immagine che abbiamo di noi stessi.
Allo stesso tempo penso che questo "impantanarsi" su ciò che sia venuta prima, nel tentativo di stabilire esattamente l'iter dello sviluppo del problema, sia esso stesso il problema.
Mi spiego meglio. Queste rimuginazioni finiscono per occuparle la testa impedendole di scollegarsi dalla questione, di fatto ingigantendola.
Forse in questo caso non è possibile "razionalizzare tutto".
Credo che la strategia migliore sia allargare il punto di vista, cercando di connettere i suoi sintomi con altri aspetti della sua storia di vita.
Questo è difficile da fare on line...
Quindi credo che il prossimo passo sia chiedere una consulenza di persona, visto che il "fai da te" talvolta peggiora le cose.

Restiamo in ascolto
[#6]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Lo stress puo' essere considerato responsabile di molti sintomi ma non sempre in modo diretto e lineare. Infatti in vacanza si possono presentare dei sintomi che durante i periodi di lavoro sono "silenziati" dalle occupazioni impellenti.
E' quando si dispone di piu' tempo che possono emergere dei sintomi dovuti a conflitti interiori.
Mi associo a quanto le ha consigliato il collega Dott. Mori sulla opportunita' di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per una valutazione, sempre che tale approfondimento sia di suo interesse.
I migliori saluti
[#7]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
" Non vorrei che l'ep e la libido fossero solo un sintomo di questo shift. "

Gentile utente,
Anche se studente di medicina la diagnosi non può farla lei ed andare a tentoni serve a cronicizzare la sua problematica sessuale.
L' eiaculazione precoce, è una disfunzione sessuale della fase dell'orgasmo e va diagnosticata dall'andrologo, a seguito di visita specialistica, poi a quadro clinico chiarito, si stabilità il percorso di cura.

Vi sono svariati tipi di e.p.:
anteportas, intrapostas( fuori o dentro l'ambiente vaginale), primaria, secondaria, assoluta, situazionale.
Durante la diagnosi si deve investigare lo IELT( tempo di latenza eiaculatoria intra vaginale) e le emozioni associate alla sfera della sessualità e della sua dimensione di coppia, ove vi fosse una coppia.

L'approccio terapeutico, potrebbe essere:
counseling psico-sessuologico,
psicoterapia,
terapia di coppia ad orientamento sessuologico,
trattamento integrato( farmacoterapia e terapia mansionale),
farmaco on de mand( cioè al bisogno).

Le problematiche relative al desiderio possono essere secondarie, così come le problematiche correlate al toni dell' umore possono essere primarie o secondarie al problema dell' e.p., che obbliga a diagnosi scrupolose e specialistiche
[#8]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa Randone,
Avevo già letto con interesse quasi tutti gli articoli che mi ha gentilmente passato prima di scrivere l'op, probabilmente ho sempre sofferto di una forma "tecnica" di ep (il numero di spinte basso, l'assenza di controllo sull'orgasmo) ma non ho mai lasciato che si patologizzasse e ho imparato a gestirla con successo e soddisfazione, fino ad arrivare (solo con partner con le quale avevo raggiunto una certa intesa) recentemente a un controllo del piacere, cosa che non sapevo nemmeno esistesse (mi limitavo come ho detto ad approfittare di una soglia di stimolazione alzata). non mi sarei mai sognato di andare dall'andrologo perché il primo orgasmo arrivava troppo presto. Se non c'erano problemi nel rapporto successivo (che specifico non era ovviamente forzato o come lei mi spiega "accanimento coitale"), era genuino desiderio per me era una caratteristica personale.
Non ho certo intenzione di procedere a tentoni. anzi, se mi permette, è proprio perché studio quello che studio che capisc quanto sia essenziale una visita completa da parte di uno specialista. Ho già fissato una visita col mio medico, con l'intenzione di esporgli il problema e farmi indirizzare ad uno specialista.

Gentile dottoressa Esposito,
sono stato seguito per un anno, quattro anni fa, da uno psichiatra e psicoterapeuta (in qualità del secondo ruolo) perché problemi (non conflitti interiori) di natura universitaria, sentimentale e familiare mi avevano messo in una condizione di continua tristezza. Gli strumenti che mi sono stati forniti dal vostro collega mi hanno permesso di superare completamente quella fase e mi sono stati di aiuto per avere una idea più chiara di quello che mi è successo negli anni a venire. Tutto questo per dire che sono avvezzo a vivere e riconoscere stati di frustrazione perché ci sono passato (frustrazione accademica, sentimentale e sessuale). E stavolta non mi sento per niente tormentato da queste cose, sono un po' lo spettatore di questo improvviso cambio di carte in tavola che non ha motivi validi per esistere. Andando a scavare un nocciolo di conflitto lo si trova anche nell'uomo più realizzato e felice del mondo, e io ovviamente nemmeno sono quest'uomo. Penso che in questo caso mi faccia meglio partire dalla clinica ed eventualmente risalire alla psicoterapia, verso la quale nutro una profonda gratitudine ma che penso non si presti bene al tipo di situazione che mi sento di stare vivendo.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Mi sembra un' ottima decisione quella di affidarsi ad un professionista, anche i medici hanno bisogno di cure.
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