un consiglio su disturbo d'ansia per favore

Salve, sono una ragazza di 29 anni che vi ha scritto un altro paio di volte in questi due anni.
Riassumo brevemente: ho sofferto di DAP e ipocondria, mi sono curata con Escitalopram e psicoterapia (che è ancora in corso, anche se ormai ci vado una volta al mese).
Il fatto è che sento che la psicoterapia non mi sta + portando da nessuna parte e ora che ho smesso il farmaco da oltre un anno sento che ogni tanto ho paura che mi torni il disturbo.
Mi rendo conto di non essere serena, di non stare ancora bene.
La mia terapeuta non è d'accordo e dice che ho fatto enormi passi in avanti ma io mi sento un po' "in balìa" degli eventi..sento di non avere per nulla il controllo dell'ansia. Sento che questa terapia non mi sta + aiutando... è possibile?
COME faccio a capire se una psicoterapia può fare ancora qualcosa per me?
A volte mi basta stressarmi un po' che mi tornano certi pensieri, del tipo: "ecco, magari adesso mi ritornano gli attacchi di panico col senso di irrealtà e ripiombo nell'abisso". Ci penso per qualche minuto e poi mi distraggo e va tutto bene.

Io però non sono contenta, voglio stare bene!!
Cosa posso fare??
Non vorrei ricorrere nuovamente al farmaco e lo psichiatra stesso dice che non mi serve +!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
gentile Utente,
se sta ancora male, evidentemente necessita ancora di cure.....a volte le ricadute possono verificarsi ed essere più dolenti dell'esordio di malattia.

Perchè ha concluso la sua psicoterapia?
Forse non si trovava bene?

E' stata una sua iniziativa o del Collega?

Le rassicurazioni ed i consigli, non servono a molto, bisognerebbe diagnosticare bene la sua storia di vita e dei sintomi e valutare cosa le necessita ancora per poter star bene....

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Cara dott.ssa, la psicoterapia non è ancora conclusa, ma la mia terapeuta ora dice che io sto bene e ci vediamo una volta al mese/ogni 5 settimane (prima ci vedevamo ogni settimana per due anni, poi ogni due settimane per alcuni mesi e poi sempre + di rado, man mano che miglioravo).
La mia terapeuta non ha suggerito, a parole, di sospendere ma mi dirada sempre le sedute e io vorrei capire se sarà lei a dirmi quando avremo finito o se dovrei proporlo io.
Onestamente, non voglio mettere in discussione il lavoro fatto in questi anni, ma comincio a pensare di essere sbagliata io, perchè dopo anni credevo che avrei potuto risolvere il mio problema di partenza.
Gli obiettivi che abbiamo raggiunto in terapia sono:
- ora non sono più alessitimica, sento e riesco bene ad esprimere le mie emozioni
- ho superato ed accettato il lutto per mia nonna
- ho superato la rottura con il mio ex storico
- ho ritrovato le motivazioni e mi sono data nuovi obiettivi di vita, che raggiungo con successo

Non mi sembra poco, chiaramente, tuttavia la sintomatologia ansiosa (pensieri disfunzionali, paura della paura che tutto possa ripresentarsi) ogni tanto ricompare, mentre quando assumevo il farmaco e fino a dopo 1 anno dalla sua sospensione, la sintomatologia era sparita tranquillamente e questo era solo un brutto ricordo lontano!
Ora, io vorrei che anche quei sintomi non si ripresentassero +, xche cmq mi fanno sentire non risolta, sono stanca e voglio andare avanti.

Vi chiedo, in tutta onestà: è davvero possibile guarire dai disturbi d'ansia? Che cosa sto sbagliando? Forse il fatto di voler interrompere perchè sono stanca e non vedo + grossi risultati, dopo tanto tempo, è presuntuoso da parte mia?
Sono stanca di scavare....

Ne approfitto per fare tanti auguri di BUONE FESTE a tutti e grazie per il servizio che offrite!
[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Non mi sembrano affatto pochi i risultati raggiunti.....

Chieda alla sua terapeuta, che la conosce molto meglio di noi, cosa le rimane di irrisolto e cosa le può creare ancora ansia....

[#4]
dopo
Utente
Utente
Certo ha ragione, ma quello che vorrei sapere è: i sintomi come la paura che tutto possa tornare e, a volte, qualche piccola ossessione è normale che non siano andati via in modo stabile?
Ci sono terapie mirate?
La psicoterapia che fa la mia terapeuta è di stampo psicodinamico.

Grazie
[#5]
dopo
Utente
Utente
p.s. mi sento, in questi gg, come uno stato interno di agitazione..come se qualcosa di brutto (ansia forte) dovesse succedere.
Non ho particolari pensieri o altro, ho questo stato di agitazione che non mi fa stare serena. Solitamente, quando mi capitava, avevo anche pensieri ossessivi (es. paura di impazzire) ed era il preludio di una forte ansia..ora ho solo questo stato di tensione che cmq non mi rende tranquilla.
E' come se il mio corpo fosse in "attesa" che l'ansia si scatenasse..
[#6]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 121
(..)E' come se il mio corpo fosse in "attesa" che l'ansia si scatenasse..

gentile utente questa si chiama (se le cose sono come descritte) ansia anticipatoria, il timore di avere un malessere (o l'ansia) si trasforma in ansia cadendo in un circolo vizioso. Dopo il lavoro con la collega di orientamento di stampo psicodinamico potrebbe valutare l'idea di focalizzarsi su questo problema con un orientamento diverso più vicino al problem solving.
e la invito a leggere questo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4088-quando-il-paziente-si-allea-con-la-propria-malattia.html
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#7]
dopo
Utente
Utente
Caro dott. De Vincentiis, ho letto l'articolo del suo blog. Mi sono ritrovata in particolar modo nel passaggio che dice: "Spesso la trappola che induce a non abbandonare una terapia che non sta dando frutti è mantenuta dal senso di fiducia e attaccamento impiantatosi con il curante o il fatto di aver raggiunto una consapevolezza o meno di una propria dimensione personale o l’idea di essere cresciuti psicologicamente dandoci la suggestione che qualcosa la si sta ottenendo. Sono sicuramente ottimi traguardi ma non sono di certo quelli per i quali si è scelto di andare in terapia, ossia la soluzione del proprio disagio o della sintomatologia che ci ha spinto a chiedere aiuto."

Coglie proprio nel segno. Dicendo questo, non vorrei dare l'impressione di stare colpevolizzando la mia terapeuta per il mancato risultato che speravo, però mi chiedo se non sia in parte una sua responsabilità.

Come posso parlargliene apertamente? potrebbe sentirsi offesa se le dicessi che voglio interrompere il percorso e cambiare approccio?

Lei pensa ci sia ancora speranza per me, a questo punto, di risolvere il mio problema?

Grazie... e buone feste
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 121
c'è sempre la possibilità di risolvere la propria sofferenza psicologica, l'importante è fare i passi giusti.
Non deve preoccuparsi della sua terapeuta ma del suo (di lei che scrive) problema.
saluti
[#9]
dopo
Utente
Utente
D'accordo :) grazie !!!
Seguirò il suo consiglio e la aggiornerò.

Cordiali saluti

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