Disagio sociale

Salve, sono un ragazzo di 18 anni, il mio problema è l'eccessiva timidezza, che mi sta lentamente portando a quella che voi definite fobia sociale.
Credo che la causa di tutto sia stata inizialmente il mio nome.
Sono un ragazzo sud-americano, e da dove vengo il nome che porto è maschile, mentre qui è femminile.
Mi vergogno a stabilire relazioni con gli altri tanto che ultimamente non ci provo più, il fatto è che quando provo a interagire con un nuovo gruppo di persone so benissimo che prima o poi ci sarà qualcuno che mi prenderà in giro per il nome che porto e non per la persona che sono.
Quando mi capita di conoscere una persona non riesco a parlare, ho paura.
Sento che a causa di questa timidezza ho buttato via i miei migliori anni, e non so come inserirmi nella società.
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
il nome è vero rappresenta un aspetto importante, definisce la nostra identità. Allo stesso tempo lei avrebbe modo di dimostrare la sua "virilità", qualora volesse farlo, in altri modi. Forse, al di là degli aspetti connessi con il proprio nome, il suo disagio ha altre radici che possono avere a che fare con l'immagine di se', la propria autostima, le abilità sociali.
Inoltre non ci dice molto altro della sua vita.
Talvolta le ansie si spostano da un tema ad un altro.
Ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo?

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazzo,
da quanto tempo è in Italia?
Quali difficoltà ha incontrato nell'integrarsi nel tessuto sociale?
Cosa fa nella vita? Studia o lavora?
Come vanno le cose in famiglia?

E' probabile che le sue difficoltà non provengano soltanto dal nome, ma da un senso di inadeguatezza più profondo che ha che fare con la percezione che ha di sé e del valore che dà a se stesso.

<Quando mi capita di conoscere una persona non riesco a parlare, ho paura.> è comprensibile se parte dal presupposto che le cose andranno male e teme il giudizio degli altri.

Le potrebbe essere utile incontrare un nostro collega direttamente per essere aiutato a far fronte in modo efficace alle sue difficoltà, ad esempio presso il Consultorio Familiare ASL Spazio Giovani del suo territorio, non occorre prescrizione medica.

Se crede ci può aggiornare

Cordialità e auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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