La sua più stretta collaboratrice

Sono una donna di 46 anni, sposata con due figli e un marito giovane e innamorato.
Il mio problema è l'avere instaurato un rapporto di dipendenza affettiva a lavoro, con un uomo piu' grande di me e che oltretutto ricopre l'incarico apicale nella nostra organizzazione ed io non sono l'ultima arrivata, dato che sono la sua più stretta collaboratrice.
Durante i tre anni di collaborazione la nostra relazione professionale, molto intensa e proficua, ha iniziato ad assumere l'aspetto di una relazione intima e profonda. Vedevo quest'uomo riferirsi sempre di più a me per consigli, sfoghi che andavano al di là del lavoro. Tutti in ufficio conoscevano la sua lunghissima storia di marito adultero, con una donna molto più giovane di lui. Ad un certo punto siamo diventati così intimi che io gli ho chiesto se questa storia era vera e lui mi ha risposto di no argomentando in maniera piuttosto convincente ed io ho creduto che fosse finita.
Devo confessare che dentro di me si accresceva sempre di più una passione sentimentale per quest'uomo, che io reputavo competente, intelligente, affine a me culturalmente e sensibile, un uomo senza dubbio corretto, che non mi ha mai fatto un corteggiamento esplicito e volgare. Piuttosto sono stata io a mettere la prova più volte il suo attaccamento a me. Ne sono seguiti da parte sua attestazioni di affetto, di stima, piccoli regali in occasione di compleanni e onomastici, più tardi frasi come "mi mancherai", "sei la mia migliore amica", frequenti abbracci e baci sulle guance. A poco a poco tra di noi si è instaurato una rapporto in cui io, con scenate frequenti, anche in pubblico, a cui seguivano riappacificazioni veloci e gratificanti, mi rassicuravo del suo attaccamento a me. Il tempo che trascorrevamo insieme ogni giorno nella sua stanza a lavorare o discorrere di noi aumentava sempre di più e di conseguenza abbiamo dato l'impressione a tutti dell'esclusività di questo rapporto speciale. Fino a quando un giorno mi ha invitato ad un viaggio di lavoro con molta insistenza . Naturalmente è successo, dopo baci appassionati, abbracci furibondi e parole affettuose io gli ho espresso la mia resistenza a continuare, perchè sento di amare profondamente mio marito e perchè avevo paura che iniziare una relazione con lui potesse trasformare il nostro bellissimo rapporto professionale e d'amicizia (non possiamo scegliere di cambiare ruolo e posto di lavoro). Lui mi ha subito vomitato addosso di avere avuto per moltissimi anni una storia di adulterio con un'altra donna e da lì ho scoperto che ha mentito per tanti anni alla moglie e all'amante, che ha vissuto una doppia vita. Sono rimasta sconvolta, tra di noi non è successo niente. Rimango la sua confidente più intima, intanto ha ripreso la sua vecchia storia, e tutto questo mi fa soffrire spaventosamente. Nonostante tutto non riesco a sottrarmi alle sue confidenze più intime e a sostituirlo fattivamente nelle sue incombenze professionali. Io sto sempre più male.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2019
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Signora, ho letto con attenzione la sua storia. Ma quale domanda pone in merito alla sua situazione?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

la vostra relazione professionale è chiaramente "ambigua".
Cosa si aspettava da quest'uomo, di diventare la sua amante?
Coma va il rapporto con suo marito?

Pensa di stare male perché "l'incantesimo" dell'ambivalenza affettiva si è interrotto nel momento in cui avete fatto il viaggio di lavoro insieme oppure perché è tornato dall'altra mettendo in discussione l'esclusività del vostro rapporto?






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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dopo
Utente
Utente
Il problema è che vivo con l'ossessione di quest'uomo, che reputo un bugiardo patologico e instabile affettivamente. Dai racconti che mi fa della sua storia attuale, ho capito che è immaturo e che fino ad ora non è riuscito a fare i conti con la sua parte più profonda, ha lasciato la moglie e sta vivendo veramente un periodo difficilissimo. Non posso allontanarlo fisicamente e quando ho cercato di spiegargli il mio disagio, lui reagisce appellandosi alla nostra amicizia, al fatto che ha bisogno di aiuto e mi dice che ha bisogno di me che in qualche modo sto riuscendo a farlo cambiare. So di essere sfruttata sia sul piano lavorativo che su quello affettivo, ma io continuo a concedere su tutti i fronti e continuo a stare male. Sono consapevole di avere un problema di dipendenza affettiva ma non riesco a liberarmene.
Ho una famiglia meravigliosa, un marito attraente, sensibile e intelligente, con cui continuo ad avere un'ottima intesa anche sul piano sessuale. Socialmente credo di essere una persona di successo e sono riuscita mantenere nel corso degli anni meravigliosi legami di amicizia. Questa storia mi sta allontanando, però, dagli svariati interessi che ho sempre coltivato. Sento di trascurarmi e di trascurare chi mi sta accanto e questo mi fa provare profondi sensi di colpa, che sfociano a volte in momenti di ansia e panico. Cosa posso fare per uscirne?

Grazie
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>..che reputo un bugiardo patologico e instabile affettivamente. Dai racconti che mi fa della sua storia attuale, ho capito che è immaturo..<<
credo sia importante evitare "etichettamenti" e comprendere che il problema non sta nel suo collega di lavoro, ma nel suo modo di gestire questa relazione lavorativa/affettiva.

Se lei rilegge la sua richiesta di consulto e la sua replica #3 si renderà conto di molte differenze, è come se avesse descritto due persone completamente diverse. E' proprio questo che intendevo con ambivalenza affettiva.

Se lei è contenta della sua vita non vedo perché dovrebbe "cedere" alle richieste del suo capo.
Quali potrebbero essere i vantaggi secondari di questa relazione che ha instaurato?

Se trova difficoltà nel dipanare questa situazione un consulto specialistico potrebbe essere utile.







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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Alle riflessioni dei Colleghi, le allego una lettura sull' argomento

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta. Credo che lei abbia centrato il problema.
Ho necessità di riflettere su me stessa e di rivedermi proprio alla luce di quanto ritengo mi stia succedendo. L'ambivalenza è stata messa in atto da entrambi, ma credo tocchi a me risolvere il mio problema.