Autostima...zero!

Come potete notare dal titolo di questo post sto attraversando un periodo non del tutto roseo...
Sono sempre stato un ragazzo molto attivo, simpatico e fino a qualche tempo fa ero molto apprezzato dalla gente e circondato da molti amici, almeno questo è quello che pensavo fino a poco tempo fa.
Da piu di due anni (come potete notare in altri post) ho avuto particolari problemi con la vita sessuale, problemi di erezione e minzione tutto collegato con un problema al pavimento pelvico; è proprio da qui che comincia il tutto dove nel giro di poco tempo mi sono ritrovato con il mio stile di vita del tutto sconvolto.
Mi hanno praticamente girato le spalle tutti gli "amici", ex ragazza/e con cui mi sono frequentato; tutto questo è accaduto per motivi di gelosia da parte di altri ragazzi (mi reputo/reputano un ragazzo di bell'aspetto) che mi hanno calunniato per tutto il paese come ragazzo minidotato (anche se non credo di esserlo), omosessuale e chi piu ne ha piu ne metta... Il tutto si sarebbe sistemato se non ci fosse stato il mio problema sessuale (che accentua il mio pessimo stato depressivo). Ok cosa faccio io, per rimediare a tutto incontro una ragazza con cui uscire fino a quando non abbiamo avuto il nostro primo rapporto (un vero è proprio flop) che ora ne sono sicuro è stato sia per natura fisiologica ma soprattutto psicologica. Questo episodio non ha fatto altro che alimentare le dicerie nel paese giungendo alle orecchie dei mie parenti fino ad essere visto come una nullità (anzi cesso è meglio) da tutti praticamente.
Ok mi faccio coraggio e decido di andare da uno psicologo per cercare di risolver il problema sessuale, sono stato in psicoterapia per circa 6 mesi ma non ho concluso praticamente nulla, ad eccezione di essere divenuto consapevole di aver creato una sorta di fobia per tutto, sociale (cioè incontro persone che mi conoscono praticamente tutti e divento ansioso).
Nel frattempo che succede tutto questo casino nel mio paese (e se dico casino non perchè voglio ampliare consapevolmente cio che è accaduto) inizio l'università (nel frattempo lavoro anche per essere indipendente) con ottimi risultati agli esami avendo una media buona nonostante il particolare disagio momentaneo, riuscendo a sostenere anche in un solo giorno 3 esami (uno non particolarmente impegnativo). Questo episodio ha avuto due risultati: il primo mi ha permesso di continuare ad andare a testa alta il secondo che quando la gente (chi ha iniziato tutto) l'ha saputo ha ampliato le dicerie di omosessualità e altro anche nella mia facoltà (e con internet questa cosa è possibile farla) avendo gli stessi risultati anche nell'università (almeno nel mio corso di studi).
Ora ho lasciato il lavoro per finire gli studi ma sono comunque a pezzi, non riesco piu a concentrarmi come dovrei.
Come è possibile vivere e farcela da soli senza nenche il supporto di una sola persona; parenti che ti guardano come fallito e speranza di trovare una compagna nel mio paese pari allo zero assoluto
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Dr. Michele Matera Psicologo 58 2
Gentile Utente, la realtà dei paesi è molto particolare. Si conoscono tutti e le notizie, vere o inventate che siano, corrono veloci di bocca in bocca subendo continue trasformazioni. Nei paesi, dove c'è ben poco da fare, questo è un passatempo comune tra i cittadini. La malizia mostrata nei suoi riguardi, però, non deve essere fonte di demoralizzazione per lei. Il mondo non si ferma al suo paese ed è possibile incontrare ragazze non solo tra le vie cittadine o all'università. I suoi genitori che ruolo hanno in questa vicenda? Scrive di aver già affrontato un percorso di 6 mesi senza risultati. Magari non era la strada idonea per lei.

Saluti
Dott. Michele Matera - Bologna -

Dr. Michele Matera - Psicologo ad indirizzo Clinico e della Salute - Bologna - www.michelematera.it

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Utente
Utente
Il percorso che ho fatto dallo psicologo era inerente alla disfunzione erettile e all'eccessiva ansia che in quel periodo producevo e anche all'apatia verso le persone.
Il problema e che comunque non ne sono venuto fuori nonostante il percorso di sei mesi.
Sono sicuro che il percorso intrapreso con il dottore molto probabilmente era sbagliato da una parte e dall'altra penso che sono proprio io che non accetto questa situazione veramente assurda ma anche senza un motivo logico! (lo metto tra parentisi, diciamo che quando ti girano le spalle persone con cui sei praticamente cresciuto ha un certo peso).
Sono d'accordo con lei che incontrerò altre donne in futuro e se ho intrapreso gli studi (mantenendo un lavoro molto duro) e solo per trovare un altro lavoro in italia (ma anche all'estero) ma in questa condizione con apatia verso le persone, giornate passate con l'ansia quando devo uscire per farmi una birra o un caffe, desiderio sessuale ridotto (da tenere in conto il problema del pavimento pelvico), autostima zero...
Spero che voi medici possiate darmi un consiglio utile affinché possa ritrovare un po di fiducia e uscire da questo guscio che mi sono creato attorno.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
anche io, come il collega, mi domando che ruolo abbia la sua famiglia ristretta e se lo psicologo che l'ha seguita abbia indagato anche la sfera dei rapporti familiari che sono comunque fondamentali per lo sviluppo e l'equilibrio degli individui.

Lo psicoterapeuta spesso nel cercare di risolvere un problema deve partire anche da lontano o comunque non tralasciare aspetti della psiche solo apparentemente non connessi all'obiettivo terapeutico.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Utente
Utente
Ok dr.ssa Sciubba, grazie per la risposta, per quanto riguarda la mia famiglia be diciamo che il rapporto con i miei non è stato mai eccellente ma neanche poi tanto pessimo, ma penso che sia normale questo. Comunque per quanto riguarda il mio problema di natura sessuale e anche per la "presunta omosessualità" di cui parla la gente be diciamo che mio padre ha creduto a tutto ciò (almeno all'inizio) e questa è stata una cosa che mi ha fatto arrabbiare un bel po. Mia madre invece si è interessata sin dall'inizio al mio problema consultando vari medici (con mio padre non ho mai avuto una comunicazione "elevata").
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dopo
Utente
Utente
Dottori sono sicuro che molti mi diranno di rivolgersi da uno specialista ma prima vorrei sentire il consiglio di voi medici online o che tipo di terapia dovrei intraprendere se è necessario.
Un sessuologo potrebbe fare al caso mio?
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
certamente uno psicologo perfezionato in sessuologia è più competente nella materia specifica, ma può recarsi anche da uno psicoterapeuta non sessuologo.

Sarebbe anzitutto necessario appurare se ci sono stati eventi e problematiche importanti che possono aver scatenato tutta la sintomatologia e ciò può farlo qualunque psicologo.

Nella scelta dello psicoterapeuta può tener conto di vari fattori: il tipo di indirizzo usato. la durata presumibile del trattamento, la fiducia che è disposto ad accordargli, quanto si sente a suo agio col terapeuta ecc.

Qui può trovare una guida per la scelta dell'indirizzo terapeutico
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Be dr.ssa credo che per quanto sia stato breve nel descrivere la situazione e per quanto sia consapevole che da un pc non si riesce ad entrare in empatia con paziente/utente sono sicuro che l'unico modo vero e proprio per descrivere questa situazione è mobbing sociale. Ora non so se voi avete mai avuto un'esperienza del genere da trattare...ma la domanda è questa:
posso uscirmene da questa situazione veramente sgradevole? Se posso dare una mia risposta...non credo che me ne uscirò del tutto e vi spiego il perchè: nel mio esame di psicologia che ho affrontato (amo questa materia) ricordo un particolare che si chiamava resilienza; ricordo che questa forza di far fronte agli eventi traumatici deriva sopratutto nel avere una base affettiva molto forte quindi famigliare o sociale/amici. Ora nel mio breve racconto vi ho descritto chiaramente che non ho un grande rapporto con la famiglia (mai avuto), i miei amici piu cari mi hanno calunniato o girato le spalle. Detto questo ripeto la domanda:
Avete avuto esperienze simili? Posso realmente uscirmene da questa situazione o devo tornare a sprecare soldi inutilmente senza aver raggiunto alcun risultato...
Aspetto una seria risposta a questa domanda dottori... soprattutto dopo aver parlato di resilienza (almeno ricordo che si chiamava cosi).
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dopo
Utente
Utente
Dottori potete rispondere alla domanda che ho posto gentilmente?
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
giustamente la "resilienza" affonda le sue basi nei rapporti affettivi, in primis per la loro importanza, quelli familiari.

La sua non è l'unica condizione o problematica che risente di una carenza affettiva principalmente familiare e lo psicologo serve proprio anche a compensare queste carenze.
Infatti la psicoterapia funziona grazie ai contenuti (ciò che viene detto o fatto) e alla relazione (principalmente col terapeuta) e se la terapia è ben condotta la "compensazione" operata dallo psicologo è efficace e sufficiente.

Lo psicologo da cui è andato era anche psicoterapeuta? Ha indagato e fatto ipotesi sull'esistenza di eventi che possono aver scatenato la sintomatologia?

Se nonostante tutto ciò, non avete ottenuto risultati, non posso che consigliarle di andare da un altro psicologo/a psicoterapeuta, a cui fare tutte le domande relative all'approccio usato, alla diagnosi e alla prognosi.

Cordiali saluti
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