Paura e dubbi se lasciare mia moglie

Sono sposato da piu' di dieci anni, un matrimonio basato sull'amore, forte, vivo che e' durato per molti anni.
Negli ultimi anni pero', ci siamo raffreddati, io in particolare (stress sul lavoro, rabbia e frustrazioni per visioni diverse, figli non venuti e poi da me non piu' voluti). Ho avuto alcune amanti sporadiche, giusto per il sesso, non facendo praticamente piu' sesso con lei. Ho continuato ad amare profondamente mia moglie, ma l'attrazione per lei e' scemata, fino al punto di non desiderarla piu' fisicamente, ma allo stesso tempo, amando lei come persona, quello che abbiamo costruito, la nostra vita insieme.
Poi pero', nella mia ultima relazione extraconiugale, qualcosa di diverso e' scattato e mi sono profondamente innamorato follemente dell'altra e lei pure.
Amo ancora molto e teneramente mia moglie, e l'affetto e grande, ma temo che non ne sono piu' innamorato. Non la cerco piu', voglio stare solo e sono in spesso in ansia se siamo insieme.Inoltre non c'e' piu' attrazione fisica, almeno da parte mia. Lei ancora mi ama moltissimo, e mi desidera.
Con l'altra c'e' una fortissima intesa e una visione comune della vita. E c'e' un aspetto importante. Io voglio una relazione poligama, ho capito putroppo che non credo di riuscre ad essere fedele dal punto di vista sessuale. Una cosa che mia moglie non accettera' mai. Una cosa che l'altra accetta e anzi considera un punto di forza.
Non so che fare. Vorrei provare a ricostruire il rapporto con mia moglie, ma temo di ricadere nella ricerca di un'altra, e perdere una donna di cui sono innamorato e con cui posso essere me stesso. Per contro, temo che con l'altra sia una fiamma che possa spegnersi e che possa pentirmi, affrontando mille problemi enonimici, un impatto sul lavoro, sulla famiglia, amici etc. Rischierei insomma di rompere il matrimonio per costruire qualcosa che possa danneggiarmi. Eppure, iniziare una relazione con una persona che mi accetta veramente per quello che sono, cui cui posso non mentire o forzarmi a non essere me stesso, con cui potrei vivere un rapporto che non subisca nel tempo il danno del tradimento, come mi e' gia' successo in passato, perche' sarebbe una cosa condivisa, di coppia, anzi un gioco erotico che ci unirebbe, invece che dividerci come e' avvenuto ora nel mio matrimonio. Inoltre con l'altra vorrei dei figli.
Poi ci sono la paura di ferire una donna coi cui hai costruito per anni, con cui vai daccordo, che ti ama moltissimo, una bella casa, belle amicizie, progetti in comune, ma da cui non sono piu' attratto, e che lo voglia o meno, anche se mi forzo, e decido di essere fedele, lo farei subendo la frustrazione continua e il desiderio inevitabile, prima o poi, di cercare un'altra, quanto meno per avere un'intimita' fisica. E continuo a pensare e amare l'altra anche se ora non la vedo. Mia moglie sa tutto, e sto con lei ora, ma ho paura di perdere un bivio importante per la felicita', forse di tutti.
Mi sento parallizato e in ansa continua. Cosa posso fare
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

evidentemente con sua moglie c'è una crisi di coppia che dura da diverso tempo e dovrebbe essere affrontata.

Le relazioni extra-coniugali a volte si reggono proprio come evasione, bisogno di trasgressione, insoddisfazione coniugale ecc. ma denotano sempre delle difficoltà coniugali.

Lei sembra avere un atteggiamento molto ambivalente, forse prima di prendere delle decisioni affrettate dovrebbe consultare un Collega di persona.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
come lei ha ben descritto si trova ad un bivio. Ogni scelta lo è, ed in ogni scelta perdiamo qualcosa. Purtroppo non possiamo sostituirci a lei nella decisione.
Sembra che lei abbia costruito una vita quasi "scissa"; da un lato la routine, l'apparenza, un rapporto che descrive d'amore, anche se fondato sul tradimento, ma che le conferiva stabilità. Dall'altro le avventure extraconiugali, fatte di passioni momentanee e trasgressive.
Beh credo che nessun rapporto possa darle costantemente forti emozioni, i legami duraturi sono costruiti attraverso la fatica giornaliera.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
mi trovo in sintonia con quanto scritto dal Dr Mori, lei ha strutturato la sua vita matrimoniale sulla "scissione", amore, sempre se di amore si tratta, da una parte e vita sessuale dall'altra..

Alla lunga, una coppia in crisi e per di più senza figli, deve fare i conti con queste modalità d'amore, la vita emozionale e sessuale non può abitare a lungo fuori dal matrimonio.

La poligamia, se pur accettata, non credo che la potrà rendere felice, ma forse le può dare la falsa sensazione di non perdere nulla e di controllare tutto….soprattutto la paura di amare veramente, del tutto ed una sola persona.

La non scelta equivale a non amare veramente

Le allego delle letture sul tradimento e le sue dinamiche


https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2460-coppie-e-tradimento-chi-tradisce-chi-ma-il-tradimento-e-utile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2251-come-superare-un-tradimento.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2287-insieme-per-i-figli-alibi-o-realta.html-

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
vi ringrazio dei solleciti pareri.

E condivido le posizioni che un rapporto va coltivato ogni giorno per mantenerlo vivo. E' anche interessante il punto sollevato dalla Dr.ssa Randone che il non scegliere equivale a non amare.
Io ho deciso di scegliere in primis il rapporto con mia moglie, e provare ogni via con lei. Abbiamo inizizato terapia di coppia, per capire e affrontare le cause profonde che ci sono dietro. Mia moglie ha gia' elaborato in parte il lutto del tradimento. Ma quello che piu' pesa fra noi, e lo stato in cui mi trovo. Il non riuscire a esserec on lei al 100%. Al contrario di quanto succede di solito, dopo aver confessato del tradimento a mia moglie, non e' affato crollato il sentimento che provo per l'altra. Lei ha anzi divorziato. Io l'ho ricercata, piu' volte, provando a rompere ogni volta, ma un dolore insopportabile mi ipedisce di starne lontano, e lei da me. Voglio mettere tutto per capire se e' possibile salvare il matrimonio, prima di predere decisioni, e avre rimpianti dopo. Per mia moglie nutro ancora un profondo sentimento, ma temo, non ne sono piu' innamorato. Con 'altra non abbiamo condiviso solo sesso, ma una profonda intesa, e una quotidianita', che compete con quella che ho avuto con mia moglie. Sento di poter ancora amare mia moglie, ma non so se potro' mai tornare indietro come una volta. Al contrario dei miei precedenti rapporti extraconiugali, questo e' cresciuto in un amore forte, inaspettato e per questo destabilizzante per le nostre vite. Ho quindi decisio di stare in un rapporto o l'altro, non entrambi. Sono consapevole che e' immaturo, lesionista e scorretto per tutti e tre. Ma ora vivo uno stato di forte sofferenza. Non riesco a volere una intimita' fisica con mia moglie. E le sue reazioni emotive forti, accesse, isteriche, mi inchiodano con lei. La sua sofferenza fisica ed emotiva forte, troppo forte, e le causa reazioni fisiche cosi' violente, che mi sento responabile di lei. Ma per questo, mi impedisce di pensare e decidere obbiettivamente. A questo aggiungo l'ansia di perdere l'altra donna, piu' passa il tempo, e piu' sono consapevole che lei si rifara' una vita. Ma se e fino a che non saro' un uomo libero, mi sono imposto di lasciarla alla sua vita, per quanto sia doloroso. Ora mi sento intrappolato nelle emozioni che vivo nel mio attuale rapporto, che, ripeto, mi impediscono di vivere ed elaborare obbiettivamente quello che provo e decidere a cuor libero cosa fare. So che, in entrambi i casi, sara' doloroso. E per ora la decisione e' presa, e sto con mia moglie. Ma temo che questo, con il tempo, quando tornera' la normalita', possa tradursi in un riacutizzarsi della situazione precendente. E io potrei aver perso una persona con cui ricominciare e provare ad evitare gli errori del passato. La terapia di coppia per ora aiuta, ma soprattutto a superare il lutto. Il punto e': come capire dove e' amore e dove attaccamento, affetto e abitudine? Se il tradimento e' stato mosso da desiderio di conquista, affermazione di potere e trasgressione (come di sicuro e' avvenuto in passato) o se questa volta e' perche' il cuore era libero e si e' davvero innamorato? Come aiutare mia moglie ad accettare un lutto di tale portata, e aiutarla ad affrontare una possibile separazione dall'uomo che ha scelto e tutt'ora ama visceralmente? Oppure anche il suo non e' piu' amore ma attaccamento e codipendenza? Quello che so e' che piu' il tempo passa e piu' il mio dolore si acutizza, non scema, e la mancanza e la paura di perdere l'altra donna che amo (cosa di cui anche il mio terapista si e' convinto) non diminuisce. Ho accettato la cosa, la affronto. Ho dato la priorita' al mio matrimonio prima, per capire che, se non vale piu' la pena, mi separo indipendentemente da un altra donna. E solo dopo, decidero' il da farsi. Voglio e preferisco rimanere solo, se mi separassi e l'altra non ci fosse piu' per me, piuttosto che evitare di crescere e di far crescere mia moglie in un rapporto degenerato, se non ci sono le basi. Ci vogliamo bene, ma forse non piu' come marito e moglie. O forse no...Putroppo la ragione e' ben diversa dai sentimenti. Viviere con mia moglie, e le forti emozioni ambivalenti che vivo nel rapporto con mia moglie, rendono molto difficile per me lasciarmi andare in una direzione, capire cosa veramente il mio cuore sente.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Penso che questa moglie, con le sue crisi, le dia una grande sensazione di potere, di dominio, non c'è sesso ma il sottile piacere anche , mi scusi, un pò sadico di gestire la canna del gas.. cioè questo non è un rapporto alla pari e in fondo la intriga più di tutti, cosa farebbe se con uno scatto di orgoglio sua moglie se ne andasse a rifarsi una vita, felice, e la lasciasse libero di trasgredire fin che vuole ?
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
la crisi che coinvolge la coppia sembra profonda. Potreste provare a migliorare la comunicazione ed esplorare i motivi che hanno favorito o determinato questo allontanamento; ciò potrebbe essere doloroso ma opportuno.

Deve essere comunque lo psicologo a valutare quale può essere la strategia più idonea per cercare di migliorare la vostra relazione. A volte non c'è necessità di pesanti indagini e chiarimenti ma possono essere più efficaci strategie comportamentali abbastanza facili da adottare e spesso anche divertenti, quali vengono ad esempio spesso prescritte dai terapeuti che utilizzano la Terapia Strategica Breve.

Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie dei pareri.
Rispondendo alla Dr'ssa Muscara' Fregonese, sinceramente se mia moglie decidesse di andarsene, per quanto doloroso e destabilizzante, potrebbe essere un sollievo. Potrei essere libero di vivere le mie emozioni e capire, se davvero voglio lei e provare a riconquistarla, o lasciarla andare e poter seguire i sentimenti per l'altra donna.
Ripeto, il mio timore e' che cio' che mi lega a mia moglie non sia piu' amore ma attaccamento. Un confine sottile che dall'interno non riesco a discernere. Il fatto che manchi attrazione fisica per me e' un campanello di allarme, e non vorrei trovarmi a vivere una relazione assessuata o una sessualita' incompleta in un futuro. Per contro, se questo e' un momento di crisi superabile, voglio esporare ogni possibilita' prima di chiudere una relazione su cui abbiamo investito tanto, soprattutto emozionalmente.

Per la Dr.sa Sciuba, grazie del commento. Di fatto e' quanto stiamo facendo, migliorare la comunicazione ed esplorare i motivi della crisi, sia con terapia di coppia che individuale. Al momento pero', sembra che non riusciamo a muoverci piu' di tanto. La situazione sta tornando alla normalita', ma e' forse questo che temo, che poi le cose possano tornare piu' acute se non risolte. E che possa pentirmi di aver perso la donna che amo, in un senso o nell'altro.

Alcune domande: come ritrovare l'intesa e il desiderio sessuale per una donna, se perso? Una visione dell'erotismo diversa quanto pesa nella compatibilita' di coppia? Come capire se un legame si basa su attaccamento o se c'e' una crisi che copre amore?