Ansia e paura

Ciao a tutti, circa due anni fa ho cominciato ad avere cistiti forti e per questo, essendomi abituata ad andare frequemtemente al bagno, ho cominciato a sviluppare nel corso di questi due anni questo bisogno frequente che non mi fa vivere. In due anni ho fatto tantissimi esami, dal ginecologo non è risultato nulla e nemmeno dagli esami, ora mi rendo conto che potrebbe essere un fattore psicologico, visto che appena posso cerco di andare in bagno. Ultimamente bevo molta acqua o massimo succo di frutta e questo mi aumenta lo stimolo. Per me è una sconfitta, ma non riesco a bere meno acqua. Anche se so che fa bene, per me è frustrante. Questa ansia ha sviluppato in me una forte paura per il mondo esterno. Ho paura di parlare perché da un po' mi sono accorta di parlare troppo velocemente e comincio a balbettare (anche se poco) e mi ingarbuglio. Non ho più una vita sociale. Tra gli altri sintomi, mi sento triste e abbandonata, la mia famiglia non sta passando un buon momento. Mi sento come se avessi il cuore pesante, non so spiegarlo bene, a volte mi sento un blocco in gola come se non riuscissi a respirare bene e poi non ho molta autostima. Poi, negli ultimi mesi faccio quasi sempre sogni strani e incubi, a volre mi sveglio durante la notte. Ieri notte mi sono svegliata di colpo alla fine di un incubo. Non riesco più a dormire tranquilla. Ho paura anche di conoscere gente nuova e ormai sono chiusa nel mondo che conosco già. A scuola vado meglio negli scritti che negli orali, perché non riesco a dire le cose che scrivo. L'ho detto a mia madre e da anni chiedo di portarmi da uno psicologo ma lei rimanda sempre. Credo di essere anche un po' ipocondriaca. Grazie mille a chi risponderà.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signorina,
Penso che il maLessere diffuso che indica debba necessariamente essere preso in carico da uno psicologo. Come mai sua madre rimanda sempre?
Comunque lei e' maggiorenne e non ha bisogno dell'autorizzazione dei genitori per una psicoterapia.
Potrebbe rivolgersi alla sua Asl autonomamente e poi informare sua mamma una volta avvviata la terapia.
Che ne dIce?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Mia madre crede che non sia un problema grave e lo sottovaluta. Forse non è grave ma penso che potrebbe diventarlo se continuo così. Non sono ancora maggiorenne, non so se potrei stare su questo sito ma mia madre sa che mi sono iscritta. Grazie per la risposta. Forse, leggendo la sua risposta si deciderà ad aiutarmi.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
La regola della maggiore eta' vale anche per i consulti, quindi anche per noi.
Ma le consiglio di parlare di nuovo con sua mamma per la psicoterapia. Se lei vive un disagio e' opportuno che venga preso in carico da un terapeuta. In quella sede si potra' valuare la maggiore o minore gravita'.
I migliori saluti
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