Ansia e caffeina

Gentili Dottori,
sono una ragazza di 29 anni. Sei anni fa ho avuto il primo attacco di panico seguito da molti altri. Ho consultato diversi specialisti e ho fatto per 5 anni una cura farmacologico senza molti risultati. L'anno scorso ho consultato un nuovo psicoterapeuta che ha escluso che io soffra di attacchi di panico ma piuttosto ha parlato di nevrosi d’angoscia e ansia diffusa. Non prendo più farmaci ma non posso dire di stare meglio…le mie fobie si sono acutizzate
Qualche giorno fa mi è capitata una cosa strana: nel pomeriggio ho bevuto un sorso di cocacola (non bevo da anni né caffè né cocacola) con del limone. A sera prima di andare a letto ho cominciato ad avere paura dei balconi (fobia che ho da sempre), paura di buttarmi giù, tachicardia persino i piedi mi fremevano, mi sentivo quasi attratta da essi. Con qualche goccina omeopatica per l’ansia mi sono addormentata per poi risvegliarmi nel cuore della notte tremante, sudata. Battevo i denti e sentivo un tremore interno, come se qualcuno tirasse dei fili come marionetta. Non riuscivo a stare ferma…
Potrebbe un goccio di cocacola acutizzare la mia ansia e le mie fobie? Potrei essere intollerante alla caffeina?
Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
che tipo di percorso terapeutico sta facendo, di quale approccio?
Quali gli obiettivi terapeutici?
Come si trova con il suo curante e quali benefici ha finora ottenuto?
In precedenza quali specialisti, aveva consultato e quali trattamenti seguito oltre al trattamento farmacologio descritto (chi glielo ha prescritto)?
<le mie fobie si sono acutizzate> Lo specialista che la segue cosa le dice in merito?

Non credo comunque che un sorso di coca cola sia in grado di produrrre tali effetti, sebbene la caffeina possa acutizzare l'ansia.

Intanto legga qui
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la Sua celere risposta!
sono stata per qualche anno presso un centro specializzato per attacchi di panico. Inizialmente ho preso una compressa di cipralex, con ottimi risultati, poi mi è stato sostituito perchè l'ansia e gli attacchi di panico era nuovamente tornati, con il sereupin, con risultati discreti.
L'anno scorso ho dovuto cambiare terapeuta perchè non abitavo più a milano, avendo perso il lavoro sono tornata a vivere con i miei genitori in Sicilia.
Il nuovo terapista che si avvale della terapia cognitivo comportamentale mi ha detto che un acutizzarsi dei sintomi è normale nella fase di guarigione. Non parla affatto di attacchi di panico ma di nevrosi.Non vuole affatto che prenda farmaci e crede che sia io stessa a non voler guarire perchè molto probabilmente non accetto la situazione in cui vivo (piccolo paese, un lavoretto di poco conto, nessuno stimolo). Parla infatti di rifugio, cioè uso l'ansia e autoliamento le mie paure per rifugiarmi da un oggi che non mi piace.
Credo sia un bravo terapista, ho affrontato con lui diersi aspetti che non avevo mai affraontato con i precedenti...ma la mia paura, le fobie di ogni genere rimangono.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<ma la mia paura, le fobie di ogni genere rimangono>.

La psicoterapia non è un processo dall'andamento lineare, parli ancora con il suo terapeuta in merito a quanto ha esposto qui, faccia il punto della situazione con lui.
Sovrapposizioni da qui che non la conosciamo direttamente rischiano di essere inutili e controproducenti.

L'approccio terapeutico che sta seguendo è particolarmente indicato per le sue problematiche; fiducia, motivazione, partecipazione attiva al percorso intrapreso sono elementi che ne favoriscono un buon andamento.

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