Senso di colpa dopo momenti intimi

Salve, vorrei chiedervi un'interpretazione di questo mio comportamento che io non riesco a capire.

Sono fidanzata da due anni e mezzo e dal punto di vista sessuale va tutto bene.
Non abbiamo un posto nostro, quindi abbiamo rapporti solo quando casa mia è libera e raramente in macchina.

Di solito lui la sera mi riaccompagna in macchina a casa, e ci mettiamo nel parcheggio in fondo alla strada. Che si stia li a parlare, a fare preliminari, o a fare l'amore, l'atmosfera è rilassata e bella. Ma io la mattina seguente mi sveglio con un'angoscia addosso terribile, mi sembra che qualcuno mi stacchi lo stomaco!
Se facciamo l'amore in macchina, la mattina la sensazione è ancora peggiore.

Questo non capita se sono io ad accompagnare lui e a fermarmi sotto casa sua (e a fare le solite cose), o se viene a casa mia.

Penso proprio che sia una cosa psicologica, ma non riesco a trovare una spiegaizone.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

al di là della spiegazione perchè non ascoltare il suo corpo ed evitare il luogo in cui si sente male, per preferire altri luoghi?

Come mai insiste ad avere intimità dove poi sta male?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentiel ragazza, le interpretazioni vanno vatte sulla base delle sue convinzioni in questo ambito (il valore che attribuisce a certe pratiche e il significato diverso che ne da) cosa significa per lei, cose le hanno insegnato ecc.
tuttavia se ha provato una volta la sensazione è probabile che per condizionamento continuerà a provarla.
forse dovrebbe parlarne con uno psicologo.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Ma io la mattina seguente mi sveglio con un'angoscia addosso terribile..<<
di solito queste reazioni (somatizzazioni) avvengono quando si cede a qualcosa o si mette in atto un comportamento che non si vorrebbe e non si riesce a dire di no all'altro.

Questo senso di colpa nasce da qualcosa legato alla sua educazione sessuale oppure da qualcosa che è strettamente legato al suo rapporto con il partner?

>>Questo non capita se sono io ad accompagnare lui e a fermarmi sotto casa sua (e a fare le solite cose), o se viene a casa mia.<<
comprenderà bene che se le cose stanno così è alquanto particolare, non crede?
Si sente più tranquilla sotto casa del suo ragazzo?
Pensa di avere la "situazione sotto controllo" in questa circostanza?






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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dopo
Utente
Utente
@Dr. Bellizzi: non è che insisto, solo che a volte ci scappa di mano la situazione ... in quel momento va tutto bene!

@Dr. Del Signore: non saprei sinceramente. Il più delle volte sono addirittura io a prendere l'iniziativa a fare certe cose in macchina quindi sicuramente non mi sento costretta.

La sensazione a stare sotto casa mia o sotto casa sua è la stessa.

Forse c'entra il fatto che mi piace la città dove sta lui mentre il mio paese no? Però allora non si spiega perchè la cosa non mi tocchi se stiamo dentro casa mia... non so, sto provando a indovinare.

E se fosse tipo una "sindrome da abbandono"?
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Gentile ragazza,
Lei scrive
"Il più delle volte sono addirittura io a prendere l'iniziativa a fare certe cose in macchina quindi sicuramente non mi sento costretta" Le vorrei comunicare che la coercizione non sempre proviene dall'esterno ma da dentro noi stessi e ciò accade senza che riusciamo ad esserne consapevoli. Ciò che sembra certo è che la sua psiche, attraverso il Suo corpo, sta cercando di dirLe qualcosa " Ma io la mattina seguente mi sveglio con un'angoscia addosso terribile, mi sembra che qualcuno mi stacchi lo stomaco!" A Lei l'interpretarla. Ma probabilmente avrà bisogno di aiuto. Aiuto con il quale probabilmente arriverà a chiarire anche questo termine ultimo che ha provato ad "indovinare":abbandono. Talvolta le parole non vengono in mente per caso. Le consiglio, se riesce, di interpellare un collega. Intanto, d'accordo con il Dott. Bellizzi, molto semplicemente, proverei a consigliarLe di preferire altri luoghi.
Cordiali Saluti

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentile
In accordo con i colleghi sul fatto di cercare di cambiar luogo, vorrei aggiungere che la predisposizione di alcuni a percepire gli stimoli in maniera più intensa rispetto ad altri può essere un vantaggio ma viene vissuta quasi sempre come uno svantaggio.
Ciò che voglio dirle è che se lei ha questa sensibilità che funge da campanello di allarme, la segua, Guardi dal di fuori e dall'alto la questione, impari a mettere senza timore dei confini più netti fra lei e le cose che non le va di fare o che non le va di fare in un certo modo. Esplori la sua paura (lei parla di abbandono) provando a dare darle un senso nel tentativo di gestirla. La paura dell'abbandono quando una persona è innamorata e vive la fase intensa di un rapporto é abbastanza comune, tanto è vero che proprio in questa fase molte persone più che dallo psicologo si recano spesso dal mago per avere risposte in proposito. La paura provoca tensione, rifiuto o chiusura a se stessi e come un cane che si morde la coda, fa apparire la realtà più minacciosa..
Provi a cambiare le cose senza sentirsi in colpa, se poi tutto questo non basta, come già le è stato suggerito dai colleghi che prima di me le hanno risposto, si rivolga ad un/a collega per qualche colloquio,.... le serve poco, giusto il tempo per comprendere che dovrebbe avere il coraggio di seguire quella voce che le sussurra: "Questa cosa non fa per te!".....e per conoscersi meglio.
Cari auguri

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
D'accordo coi Colleghi , le consiglio di concedersi un aiuto, per chiarire i suoi stati d'animo " de visu" e per poter meglio decidere cosa si sente di fare, dove, come, senza paura di essere.. abbandonata.. le emozioni oscillano a seconda di tante cose, di tante sfumature, quindi lei ha diritto di .. scegliere.. tutto quanto.
Quindi più consapevolezza, produce meno paure , scelte più lucide..
Cosa ne pensa ? restiamo in ascolto.

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
di concerto con le Colleghe, le suggerisco qualche colloquio chiarificatore, è un regalo che fa a se stessa.
La macchina in amore, è la migliore strategia per non abbandonarsi alla totalità del sentire e del piacere, viene considerata una delle cause ambientali che concorrono alle cause da cattivo apprendimento sessuale.
Nel suo caso però, da quello che leggo, il retrogusto amaro correlato al "dopo" potrebbe dipendere dalla sua famiglia d' origine.
Ha già richiesto parecchi consulti in merito al difficile rapporto con la figura materna, parlava di una madre svalutante, aggressiva e punitiva..
Sembra che allontanandosi da casa e facendo l' amore altrove, si potesse concedere il lusso affettivo di accedere al piacere senza sensi di colpa, nei paraggi di casa ....la censura aleggia...
Da quì sono solo ipotesi e per di più senza fondamento di scientificità, richieda una consulenza psicologica, vedrà che imparerà a fare l' amore dove vuole, la fuga geografica non è risolutiva....

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentile
Poiché forse non è abbastanza chiaro il senso di quanto in molti le abbiamo detto, ribadisco che i sensibili hanno la possibilità di imparare a gestire le proprie emozioni e trasformare quanto percepivano un loro svantaggio in vantaggio, intanto incominci da qui ascoltando quella voce che le sussurra: " Questa cosa non fa per te"! Questo non ha nulla a che vedere con la fuga ma corrisponde ad un ascolto delle proprie esigenze. D'altronde ognuno ha i suoi luoghi per fare l'amore! Ho conosciuto una signora che amava farlo solo sui tappeti persiani originali, un'altra si eccitava sentendo il profumo dei cedri del libano, altre solo a luce spenta mentre alcune adorano avere la luminaria. C'è chi è più riservato, chi meno, chi ama le stravaganze, chi la normalità. Questo per dirle che l'amore ha a che fare con quella che i poeti denominavano "divina follia" e non risponde a principi logici e stereotipati. Provi a comprendere se in certe situazioni si sente più nel ruolo di oggetto-sessuale (prostituta), se in altri vive maggiormente il ruolo di fidanzata-moglie, se qualche stereotipo culturale può averla condizionata e, aiutata da un/a collega esplori alcune parti della su personalità per conoscersi meglio. Anche questo traspare essere un suo desiderio. Non dimentichi poi che ognuno di noi desidera ardentemente l'amore, ma che abbandonarsi completamente in ogni situazione è quanto di più difficile ci possa essere.
Ancora auguri