Complicazioni rapporto coppia

Gentile Dott.ssa, ho 48 anni e da molti anni frequento donna affetta da vaginismo primario. La terapia psicologica di coppia intrapresa per due anni e mezzo non ha sortito effetto alcuno.L'unico mezzo per avere rapporti completi e'stato, dopo utilizzo di appositi dilatatori,un gel specifico.Dopo un anno di rapporti completi con il suddetto stratagemma si e'ripresentata la difficolta'ad avere rapporti.Nel frattempo non raggiungo piu' da tempo,durante il petting,attualmente unica intimita'della coppia,l'eiaculazione ma avverto soltanto i sintomi dell'orgasmo e nelle rare occasioni di piacere il gettito eiaculatorio e'di bassa potenza.Ho provveduto immediatamente a fare urinocultura(da sempre peraltro con esito negativo)e esame PSA (valore 0,80) e, in attesa di sviluppi nel nostro ormai complesso rapporto,temo d soffrir ora anch'io di difficolta'nell'intimita'd coppia.Ho effettuato nel 2011 e 2012 visite urologiche x medesimo problema,risolto all'epoca con Prostaplant compresse e..tanti suggerimenti nel tranquillizzarmi..Attendo cortesemente,usufruendo della Sua pazienza,riflessioni in merito,tenendo conto che non vorrei che il tutto avesse danneggiato irreparabilmente la mia fertilita' e..temo, il mio rapporto con la partner.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<< La terapia psicologica di coppia intrapresa per due anni e mezzo non ha sortito effetto alcuno>>

Gentile Utente,
si è trattato di terapia psicologica o prettamente sessuologica?
Come mai esprime un giudizio così nettamente negativo sul percorso effettuato? Quali erano le sue (o meglio, le vostre) aspettative in merito?
Quali sono stati gli obiettivi posti e quali quelli raggiunti?
A livello relazionale e comunicativo cosa si è modificato in due anni e mezzo di terapia?
Il desiderio di avere figli è condiviso?

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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dopo
Utente
Utente
La terapia psicologica consisteva in una presa d'atto da parte della mia partner del suo vissuto,consistente in una rigida educazione cattolica improntata alla severità anche riguardante riferimenti,in età infantile e adolescenziale,sul sesso(niente scherzose battute in quanto argomento tabù),forte timidezza verso l'esterno vissuta anche a scuola.Tutto questo in contrapposizione con la mia persona,avente carattere aperto,con un lavoro di costante rapporto col pubblico e famiglia tollerante sugli argomenti di cui sopra.Dopo 2 anni e mezzo,durante i quali la partner si è sottoposta a visite ginecologiche di fatto negative per la concreta impossibilità di effettuare i controlli di rito causa diagnosticato vaginismo,al termine della terapia sono stati consegnati dilatatori e gel con gli esiti di cui Lei conosce il tutto.Di fatto il rapporto completo si risolveva in un atto meccanico ove la mia partner attende, a mio parere,con ansia l'esito senza viver il momento.Ho sempre accompagnato la partner alle visite ginecologiche studiando accuratamente l'anamnesi ma l'ultima ginecologa ha rilevato, di fronte alla mia necessità di eliminare in tempi brevi l'utilizzo del gel,il tutto come "un problema di coppia da risolvere all'interno di essa".In effetti il desiderio di aver figli,da Lei ottimamente captato,è forte,ahimè, solo nel sottoscritto..EGOISTICAMENTE ora ammetto inoltre di temere che il tutto abbia causato in me problematiche prima al sottoscritto sconosciute.Attendo ancora Sue preziose note.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signore,
condivido il fatto che la questione andrebbe affrontata (se, ovviamente, entrambi siete motivati a farlo) all'interno della coppia. Nel percorso effettuato in passato, l'impressione è che questa donna sia stata, per così dire, fatta sedere o magari si sia posta essa stessa al banco degli imputati, ma in tali situazioni non si tratta certo di trovare colpe o meccanismi ed ingranaggi da aggiustare.
Nelle sue descrizioni fatico a scorgere un "noi", ma vedo con maggior nitidezza due individui, ciascuno con le sue difficoltà e i suoi obiettivi.
Penso che prima di tutto si tratti di riuscire a comunicare autenticamente tra di voi, in modo da capire se ci possano essere mète condivisibili da intraprendere mano nella mano, con lo sguardo nella medesima direzione.
La sessualità è una delle componenti della vita di coppia, a cui ciascuno attribuisce significati propri: se sono troppo differenti tra loro, difficilmente "funziona". Così come ci possono essere ostacoli ad una soddisfacente intesa sessuale, se ci sono problemi a livello di intimità e di progettualità di coppia.


Saluti.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
alle riflessioni della Collega, che condivido, le allego delle letture sulla complessità del vaginismo

Le implicazioni e la sua cura sono imprenscindibile dalle dinamiche in cui la coppia abita

Le allego delle letture.

https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/110-vaginismo.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1995-donne-e-sessualita-vergini-adulte-vaginismo-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4106-l-intimita-impossibile-donne-vergini-adulte-e-matrimoni-bianchi.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Gentilissime Dottoresse,a conferma del caos che aleggia intorno alla coppia Le segnalo che recentemente, a seguito di un'ulteriore visita medica periodica, è stata valutata sufficiente la lubrificazione all'interno della vagina nei confronti della mia partner,attribuendo le concrete difficoltà precedentemente esposte ad uno stato di ansia o eventualmente ad uno stato di secchezza, per il quale si è ribadita la necessità di utilizzo dei prodotti del caso. A questo punto ho tranquillizzato per l'ennesima volta la compagna,esprimendo la mia felicità al riguardo.Ma nel mio profondo non riesco ad individuare i motivi di carattere puramente psicologico che ostacolano(se trattasi appunto di stato d'ansia)l'avere un rapporto completo tra 2 persone che progettano 1 futuro in comune,al di là delle ritengo naturali contrapposizioni di carattere organizzativo che possono nascere all'interno d una coppia.Segnalo che da sempre ho manifestato,forse con troppa foga,il desiderio di divenir padre ma mai avrei colpevolizzato la partner per quanto sopra.Grazie alle Vs. risposte professionali peraltro intuisco che prima di intraprendere per la mia persona 1 percorso composta da nuove analisi cliniche e visite specialistiche dovremmo addivenire ad una serena vita d coppia intima e non.Grazie ancora per la disponibilità che mettete in tali argomenti,forse non pienamente consce dell'importanza del Vs. contributo nei confronti degli utenti del web.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"La terapia psicologica consisteva in una presa d'atto da parte della mia partner del suo vissuto,consistente in una rigida educazione cattolica"

Gent.le utente,
la psicoterapia dovrebbe facilitare un processo di cambiamento che in questo caso è sia individuale che relazionale, la presa di coscienza può essere il primo passo ma poi è necessario sperimentare modalità relazionali alternative e facilitanti un'intimità profonda con l'altro.
Sembra invece che sia prevalsa una medicalizzazione del disagio che ha focalizzato l'attenzione dei partners sugli aspetti fisici e sui rimedi che potessero agire nell'immediato piuttosto che la possibilità di condividere emozioni e stati d'animo reciproci.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it