O se mi devo preoccupare davvero e magari andare da uno psicologo

Buonasera, ho proprio bisogno di un consiglio, da quando ho iniziato l'università (e non so se influenza dei fatti ho iniziato la mia prima vera storia importante che tutt'ora va avanti) qualcosa dentro di me è cambiato. Non mi riconosco più poichè sono sempre stata una persona solare iperattiva forte determinata e instancabile. Da due anni a questa parte con alti e bassi mi sento sempre vuota di emozioni ed energie piango delle volta anche tutto il giorno e senza apparenti motivi oppure sono pianti scatenati da futilissime cause, ma che non riesco più poi a bloccare. Non riesco più a mettere il cuore nelle cose e ad appassionarmi, rido a fatica... insomma mi sembra di diventare sempre più apatica. Ho paura, non capisco cosa mi stia succedendo, non capisco se non solo più debole del solito e quindi mi devo forzare a reagire (cosa che sto facendo da quando ho iniziato a fare così) o se mi devo preoccupare davvero e magari andare da uno psicologo, non capisco cosa possa avermi cambiata così tanto, vorrei solo capire se secondo voi la mia è depressione, se c'è qualcosa che posso fare per capirlo o se posso fare qualcosa per 'autoaiutarmi' perchè così non ce la faccio più.
Ah, dimenticavo, spesso mi capita di avere crisi bulimiche...
Vorrei evitare di andare da uno psicologo, non perchè la ritengo una brutta cosa, anzi io sono tutt'ora indecisa se prima o poi nella vita laurearmi in psicologia, ma perchè già mio fratello neglio ultimi 3 anni circa ha avuto diversi problemi e va dalla psicologa, e non vorrei dare anche questa preoccupazione in più alla mia famiglia al momento, anche per questo mi rivolgo a voi...
Grazie anticipatamente
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

intanto se sta attraversando un momento difficile, non è il caso di porsi inutili sensi di colpa o di preoccuparsi per il fastidio che potrebbe eventualmente recare, ma è piuttosto il caso di capire come risolvere il problema.

Se non capisco male, però, anche Lei -come Suo fratello- sta male da qualche anno, cioè da quando ha iniziato l'università (se i dati inseriti sono corretti).

Lei parla di depressione: qualcuno ha posto diagnosi (medico o psicologo), oppure è un'etichetta che dà Lei?
Con il medico di base ha parlato di questa situazione?

Com'è il clima a casa? Lei e Suo fratello vivete in famiglia o fuori sede per lo studio?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Salve,
no, nessuno ha posto diagnosi, è venuto il dubbio-la paura a me.
Vivo a casa, con i miei e mio fratello, e la situazione anche qui va per alti e bassi, nel senso che tutti noi abbiamo dovuto passare momenti difficili ma soprattutto magari affrontare direttamente alcune problematiche che fino alla somatizzazione che è avvenuta a mio fratello abbiamo evitato di affrontare sopravvivendo come riuscivamo.
Con il mio medico di base non ne ho mai parlato, anche perchè ammetto di averlo visto due volte in vita mia.
E si, i dati inseriti sono corretti, è circa da due anni anche se via via peggiornado che mi sento così...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Da quanto dice potrebbe anche trattarsi della conseguenza di ciò che accade a casa; non dice chiaramente di che cosa si tratta ed è giusto così per questioni di privacy, ma per questa ragione è opportuno parlarne con uno psicologo che riesca ad aiutarLa non solo a comprendere ma anche a modificare la situazione.
Talvolta sono le relazioni malate che ci fanno soffrire, talvolta le nostre soluzioni che rafforzano il problema anziché risolverlo.
A casa nessuno ha notato niente di diverso in Lei? E il Suo ragazzo?
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Utente
Utente
A casa cerco di nasconderlo ma si se ne sono accorti, direi più che altro mia madre, il mio ragazzo sa quello che gli racconto, e quindi non credo si renda conto di quanto io ci stia male al momento, anche se a volte gli è capitato di assistere ai miei pianti senza motivo come anche delle volte è successo a lezione.
Mi rendo conto che è tutto molto vago detto così, e anzi mi scuso.
Vorrei semplicemente capire se secondo lei andare a parlare con uno psicologo è l'unica strada per capirci qualcosa...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
mi sembra di capire che alcuni problemi familiari , credo di una certa importanza, siano stati accantonati o comunque non risolti, fino a quando suo fratello non ha manifestato in modo evidente il proprio disagio...
Non ci dice molto su questi problemi e su quanto possano incidere su lei, poiché fa riferimento solo all'università rispetto al manifestarsi del suo malessere ...ci potrebbe dire di più? Che ruolo ha lei nella sua famiglia? I suoi genitori sanno come si sente? O è abituata a tenersi tutto per sé per non pesare? <sono sempre stata una persona solare iperattiva forte determinata e instancabile> Si è portata qualche carico di troppo, forse?

Come vanno le cose ora in famiglia, alti e bassi cioè?
E suo fratello ?
Cosa è avvenuto da due anni a questa parte oltre all'ingresso all'università? Come procede e come si trova in questo contesto?
E con il suo ragazzo?

Perdoni le molte domande, ma sono utili per poter inquadrare meglio la situazione.

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
Allora, a livello familiare sono la figlia minore, femmina. io e mio fratello siamo stati cresciuti con un'educazione piuttosto rigida, tanto che mio fratello ha sviluppato diversi problemi con mio padre e con se stesso, tanto a portarlo ad avere crisi di panico frequentissime e diverse intolleranze uscitre come somatizzazioni. questo ha scosso molto tutto l'equilibrio familiare tanto che ha portato a dover tirare fuori magari miei passati dolori dell'infazia o avvenimenti che io avevo scelto di dimenticare soprattutto perchè per mia fortuna io ballo, e questa mia passione mi ha sempre 'salvata' fin da bambina quando c'erano problemi, invece a mio parere mio fratello non ha mai trovato la sua valvola di sfogo. Ho parlato dell'università perchè putroppo penso di aver sbagliato scelta e mi opprime molto il fatto che ciò che studio non mi dia nulla (sono iscritta a matematica) anche se essendomi iscritta li per andare ad insegnare, questo sbocco che mi da questa facoltà è ancora molto valido e mi piace. Il mio ragazzo? che dire.. lui mi sta affianco a modo suo ma il problema è mio, e si sono sempre stata una persona che parla poco dei suoi problemi perchè preferisco non pensarci ma arrivata a questo punto ne avevo troppo bisogno.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<ma arrivata a questo punto ne avevo troppo bisogno.>

Si è sempre tenuta tutto dentro, facendosi forte e cercando di dimenticare, ma di fronte quanto è avvenuto all'interno della sua famiglia che ha mutato l'equilibrio (precario) preesistente, il ritornare su ciò che si è cercato di dimenticare, e non risolto,il malessere di suo fratello -il carico che è riuscita a gestire fino a un paio di anni fa, sembra non essere più sopportabile-.

I problemi che si tiene dentro meritano ascolto poiché il malessere che accusa ha bisogno di essere affrontato, non più accantonato affinché lei possa ritrovare migliore benessere, pur all'interno di una certa complessità familiare.

Incontrare un nostro collega dunque sarebbe opportuno, anche presso il servizio pubblico se preferisce.

Se le occorressero ulteriori informazioni ci faccia sapere

Un caro saluto