Psicoterapia evolutiva o psicanalisi

Salve dottori,
Da ormai tre anni sono in cura da una psicanalista.
Ho 25 anni e da tutta la vita vivo con una continua insicurezza,ansia e per alcuni periodi fobie.
Ultima fobia andare in dei luoghi e aver paura che mi succeda una determinata cosa.
Anni fa andai reiterate volte al PS per un'esplosione di questa ansia generalizzata che tendevo a somatizzare nelle varie malattie.
Secondo la psicanalista sono in continuo miglioramento, già non faccio una via crucis di dottori come feci tempo fa, e il mio problema e' legato a un fatto di autostima troppo scarsa.
Mi sottovaluto e mi trovo d'accordo con questa lettura da parte della dottoressa...però c'è un però, nonostante riesca a concepire quali siano i problemi e a riconoscerli o almeno credo (già questo credo sia molto importante) non riesco nello step successivo, ovvero di affeontare le varie situazioni di ansia senza che mi si presenti questa ansia che talvolta è ingestibile.
Sono sempre stato affascinato dalla psicologia così che ho letto un libro di un autore molto famoso, nonché fondatore della psicologia evolutiva, che da quanto ho letto sostiene che il confronto basato sulle parole non riesce a incidere nell'inconscio o almeno lo fa ma solo parzialmente, mentre la suggestione e' la soluzione, ci sto quasi credendo perché come detto, individuo il problema lo riconosco ma non riesco a fronteggiarlo come vorrei creando un senso di infelicità in me.
Cosa ne pensate al riguardo? Vorrei avere maggiori informazioni e se nel mio caso e' sconsigliabile continuare psicoanalisi e provare questa corrente di pensiero oppure altre come la cognitivo comportamentale, breve strategico ecc ecc
Grazie anticipatamente
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"nonostante riesca a concepire quali siano i problemi e a riconoscerli o almeno credo (già questo credo sia molto importante) non riesco nello step successivo..."

Uno dei problemi di alcune psicoterapie è proprio questo, cioè aiutare il pz. a diventare sempre più consapevole, ma non ad attuare comportamenti più adattivi per risolvere il problema.

Le psicoterapie attive che ha nominato, al contrario, lavorano anche su questi aspetti.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
[#3]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

è un pò difficile rispondere sul suo caso, dato che non fornisce sufficienti elementi.

Se da una parte l'orientamento psicologico del professionista è importante, conta soprattutto la capacità di riuscere a creare l'alleanza terapeutica; nessun orientamento terapeutico le garantisce il 100% di cura, ed anche ove un orientamento abbia il 99% di effficacia, Lei potrebbe sempre rientrare in quel 1% che non trae beneficio.

Può sperimentare anche orientamenti diversi, stando però attento a che questo sperimentare orientamenti diversi non diventi quella via crucis di dottori di cui sopra.

Ha provato a parlarne con la psicanalista? Potrebbe anche chiedere a lei se ha qualche collega al quale ptorebbe rivolgersi.

Che ne pensa?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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