Disturbo della personalità

Il figlio di amici, 33 anni, continua ad avere comportamenti trasgressivi al limite della legalità. E' di buona famiglia ma da tempo ha lasciato il suo ambiente e frequenta solo un gruppo ultrà da cui ha preso il modo di ragionare, di vestire, di parlare. La famiglia non ha contatti con gli amici veramente impresentabili. I genitori che in tutti questi anni non hanno mancato di sostenerlo, anche nelle spese legali, per difenderlo in giudizio dalle cause di teppismop e aggressione, si sono ammalati seriamente. Gli hanno proposto di andarsene e farsi la sua vita come vuole, credendono che il distacco permetterà di vivere un pò meglio, ma lui dice che non riesce a non vederli. Mi colpisce il fatto che pur vedendoli sfiniti, anche economicamente, non se ne preoccupa. Promette ma di fatto non riesce a cambiare. Credo che proprio non riesca. Neanche l'aiuto di una terapia familiare ha giovato. Adesso, messo finalmente alla porta, si è aperto con me. Dialogando ho capito che ha idee sui rapporti con i genitori del tipo che lo devono accettare come è, che non sta facendo nulla di male, che hanno pregiudizi sugli amici ( teppisti), che non li può abbandonarte perchè loro lo accolgono anche se ha commesso reati ecc. ecc. Del dolore dei genitori nenanche un cenno. Mi sembra una persona che ha difficoltà ad empatizzare, molto concentrata sui suoi bisogni, capisce di essere un corpo estraneo anche tra i i suoi parenti e che egli stesso si sia messo fuori dal gruppo parentale ma ciò non lo induce a riconciliarsi con loro con una vita più seria. Io lo ascolto ma mi sta venendo il dubbio che il giovane abbia come una doppia personalità, in tal caso, se riesco, vorrei invitarlo a farsi aiutare. Ma vorrei prima un vostro parere. Grazie.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

prima di parlare di disturbo di personalità bisognerebbe fare una valutazione psicologica di persona.

Come mai ha pensato ad un disturbo di personalità?

Posso immaginare la sua apprensione nei confronti di questo ragazzo e della sua famiglia, ma se la motivazione non parte dal diretto interessato si può fare ben poco, se non appunto suggerire un percorso individuale.







Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Utente
Utente
Gentile dottore,
ho pensato a un disturbo della personalità sia perchè sembra che il dolore altrui non lo tocchi, perchè vorrebbe essere accettato dalla famiglia imponendo loro di immischiarsi con quei teppisti che lui non riconosce come tale sia perchè lo vedo confuso e fragile. La cosa grave è che si sente colpevolizzato ma io ho dei dubbi che sia totalmente responsabile dei suoi gesti, si definisce "testa matta" ma lo dice anche la madre...per cui sto pensando: e se il giovane avesse problemi di comportamento dovuti a disturbi della personalità? secondo lei sarebbe auspicabile che faccia il test? Credo che occorra convincerlo a farsi aiutare perchè di sua spontanea volontà come può andare da uno psicologo se non è consapevole di avere problemi? Buttare tutto come "testa matta", trasgressivo, intollerante alle regole ecc. potrebbe essere semplicistico e riduttivo. Vedo che anche lui è sofferente. Grazie.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>secondo lei sarebbe auspicabile che faccia il test?<<
prima di pensare ai test (sono un ausilio che non sostituisce il colloquio clinico) questa persona dovrebbe fare una consulenza psicologica. Sarà poi il Collega a decidere.

>>Credo che occorra convincerlo a farsi aiutare perchè di sua spontanea volontà come può andare da uno psicologo se non è consapevole di avere problemi?<<
convincere non serve perché la motivazione non può essere di qualcun'altro, si può semplicemente suggerire o proporre un intervento psicologico o una valutazione. La motivazione nasce anche dalla consapevolezza, se non c'è consapevolezza significa che il problema non sussiste (quindi non si tratta di un disturbo) o che la condizione in cui si trova questa persona non viene percepita come "patologica" o problematica dal diretto interessato e anche in questo caso l'intervento serve a poco.

Come mai lei si interessa tanto di questo ragazzo?
Purtroppo le persone non possono essere salvate, soprattutto se non lo vogliono.






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Utente
Utente
Mi interesso perchè figlio di amici cari e perchè questa situazione dura da troppi anni e non è mai stata risolta. E poi sofforno tutti tanto. Il mio dubbio è che un pò tutti abbiano sottovalutato la situzione, compreso qualche educatore. Alcuni di questi che l'hanno avuto in trattamento, come mi ha riferito la madre, l'hanno definito "bipolare" (bipolare non è la depressione?) Tra bipolare, testa matta, mi sembra che forse nessuno si è approciato al caso con competenza. Grazie.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Chi ha fatto la diagnosi di disturbo bipolare?
Che tipo di trattamento ha fatto il ragazzo?
Cosa intende per educatori?

Il disturbo bipolare è un grave disturbo dell'umore che necessita un trattamento integrato, psicofarmacologico e psicoterapico.






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Dr. Stefano Maranto Psicologo 214 7
Gentile Utente,

provo innanzitutto a fare chiarezza all’oggetto della sua richiesta.
Per disturbi di personalità (DP) si intende, brevemente, modalità patologiche di comportamento, stabili nel tempo, che determinano disagio clinicamente significativo per se stessi e gli altri e compromissione del funzionamento sociale. Da quello che ci dice emergono tratti della personalità riconducibili a disturbi di personalità conosciuti e per i quali esistono trattamenti specifici.
Infine, è bene chiarire che i DP sono spesso associati a malattie psichiatriche come il disturbo bipolare. Pertanto, un intervento psicologico potrebbe essere d’aiuto per interrompere il perpetuarsi di questo disagio individuale e familiare, ma questo necessita, innanzitutto, rendere il soggetto consapevole di avere un disturbo psichico, che è reale quanto può essere una malattia fisica, magari facendosi aiutare dal proprio medico di famiglia.

Cordiali Saluti
Dr. Stefano Maranto - Psicologo
Consulenze e formazione on-line

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Utente
Utente
Grazie Dott. Maranto
Credo che lei abbia fatto una diagnosi precisa che sarà molto utile al giovane e alla sua famiglia, che da più di 15 anni di dibatte in questa crisi. Riguardo alla necessità di rendere consapevole il giovane di avere un disturbo, lei suggerisce di farsi aiutare dal medico di famiglia. Nel caso in cui si riuscisse in questo, le chiedo se gentilmente può anche dare un indirizzo su quale figura professionale può meglio curare il disturbo: uno psichiatra o uno psicologo e anche quale tipo di trattamento è più adatto. Cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Credo che lei abbia fatto una diagnosi precisa che sarà molto utile al giovane e alla sua famiglia..<<
gentile signora credo che lei sia un po' fuori strada, per un paio di motivi. Primo perché on-line non si possono fare diagnosi, secondo perché lei cerca semplicemente di confermare la sua ipotesi di partenza, ossia quella di un disturbo di personalità da "curare".

Sempre ammesso che il ragazzo abbia qualche psicopatologia (e non è assolutamente detto) e voglia di farsi curare, il trattamento dovrebbe essere integrato (psicoterapia e psicofarmaci), soprattutto se l'ipotesi del bipolarismo venisse confermata.




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Dr. Stefano Maranto Psicologo 214 7
Gentile Utente, la consultazione on-line, non ha finalità diagnostiche, nè può fornire prescrizioni di esami/trattamenti, a cui si rimanda ad altre sedi, ma fornire spunti, riflessioni e suggerimenti ai vostri quesiti. A quanto già detto, ribadisco il ruolo che può avere il medico di famiglia nell’indirizzare il giovane ad uno psicologo di fiducia, per una corretta formulazione del caso al fine di interrompere il perpetuarsi di questo grave disagio individuale e familiare.
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Utente
Utente
La ringrazio Dottor Maranto, la famiglia ha già preso contatti con uno psicologo almeno per ricevere supporto e informazioni proprio per spezzare il perpetuarsi di questa sistuazione. Grazie alla sua risposta, la famiglia ha preso conoscenza che potrebbero esserci problemi più seri che vanno trattati, in caso ci fossero. So bene che non si possono fare diagnosi a distanza, ma in base alle descrizioni si possono fare ipotesi che aiutano tanto a sbloccare una situazione e ad incoraggiare ad intervenire. Se ad ogni consulto si risponde di rivolgersi ad uno psicologo, che consulto è?
Grazie ancora. La sua consulenza è stata di grande aiuto. I più cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile signora, rileggendo uno dei suoi consulti passati,
https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/339825-dipendenza.html
mi sono accorto che in realtà è molto simile a quest'ultimo.
Significa che sta parlando di suo figlio?

Questo è molto importante, perché se sente il bisogno (comprensibile) di fare chiarezza, sarebbe il caso di contattare un Collega di persona.
Ha fatto in passato un percorso psicoterapico?

Il senso di appartenenza verso il gruppo degli ultrà è molto forte e diventa quasi "identitario", soprattutto per ragazzi che presentano un disturbo di personalità e non riescono ad avere alternative o modelli suoi quali potersi identificare.






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Utente
Utente
Gentile Dr Del Signore
Il giovane in questione non è mio figlio. Nell'ultimo capoverso Lei descrive brevemente le dinamiche di questi gruppi e di chi vi aderisce. Sono informazioni importanti che aiutano a capire questi fenomeni che possono causare danni alle personalità più fragili. Grazie per l'informazione. Cordiali saluti.
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