Coppia - situazione problematica

Salve, io e il mio fidanzato stiamo insieme da 8 anni:lui ora ne ha 28 ed io 35, per cui abbiamo una differenza di età di 8 anni.In questi anni abbiamo sempre vissuto momento per momento e badato a stare insieme bene ogni giorno, senza
fare progetti per il futuro ma solo a condividere la nostra anima.Due anni fa, lui ha scelto di trasferirsi all'estero per lavoro.All'inizio abbiamo entrambi sofferto molto la lontananza, ma poi lui si è abituato.Io, invece, ho sempre provato dolore, sebbene ci vedessimo almeno 1 volta al mese e ci sentissimo tutti i giorni condividendo le nostre emozioni.Sin dall'inizio della sua esperienza, lui ha avuto difficoltà di adattamento all'ambiente di lavoro estremamente stressante e competitivo: io gli sono stata vicina al meglio che potessi, ed ora sembra che lui stia riuscendo a gestire meglio il suo lavoro e la socialità. Tra pochi mesi il suo contratto scadrà, ed al riguardo lui è solo convinto che a non proseguire nel medesimo ambiente di lavoro. Ma non ha ancora pensato ad alternative, a cosa desidera fare dopo, in che ambito direzionare l'esperienza acquisita e in che Paese del mondo. Per quanto riguarda me, io ho un lavoro fisso e ben remunerato in Italia; all'inizio della sua esperienza all'estero io non ero disposta a trasferirmi, cosa che lui fino ad 1 anno fa mi ha chiesto, ma io ero sempre chiusa.Così lui non me ne ha parlato più. Da qualche mese ho invece maturato maggiore apertura su questa ipotesi, che ci consentirebbe di riprendere la vita nella quotidianità e gliene ho parlato, ma lui adesso è sempre evasivo al riguardo.C'è da precisare che da poco abbiamo avuto 2 crisi: la prima per suo calo di sentimenti nei miei confronti, dovuta al fatto che io mi ero spenta e trascurata a causa del lavoro; la seconda dovuta al fatto che la mia mancanza di lui era cresciuta al punto da non riuscire più a gestire bene la distanza.Dopo quest'ultima, che ci ha tenuti lontani 3 mesi, lui è tornato da me dicendomi di volere condividere la sua Vita con me, di progettare di andare a vivere insieme alla scadenza del suo attuale contratto e di volere un giorno dei figli insieme.Tutte cose che io ho condiviso e che mi hanno riempito di gioia!Ma 1 mese fa, parlandone in modo scherzoso su quando ci sarebbe piaciuto avere dei bambini, io gli ho detto che sarebbe bello volerne tra 2 anni per potere continuare a "divertirmi" ancora.Questa frase, detta da me con leggerezza, lo ha gettato in uno stato di chiusura fortissima:gli ho spiegato che per "divertirmi" intendo riprendere a fare esperienze CON LUI nella quotidianità visto che tra poco saranno 3 anni che viviamo distanti.Ma sembra non capire: si chiede se anche lui non voglia pensare a 28 anni a divertirsi piuttosto che a fare una famiglia con me. Da allora è freddo e distante emotivamente.Io gli ho parlato del mio stato d'animo, lui mi ha detto che si sta tirando indietro forse per paura che le cose possano cambiare da un momento all'altro. Consigliatemi per piacere.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Non credo che una semplice frase, abbia mai potuto causare tanto malessere e chiusura, forse invece cela dei possibili fraintendimenti che abitano la vostra comunicazione.

La distanza può anche essere un valore, se ben gestita...

Lei ha degli hobby, interessi,passioni ?
La vostra relazione, su cosa si fonda?
Alleanza, empatia , sessualità , dimensione ludica?
S. Fonda più sul piacere o sul bisogno dell' altro?

Parlare di futuro, con due crisi da elaborare e superare è forse affrettato

Una consulenza di coppia, sarebbe indicata per far diventare la crisi, una vera risorsa per la vostra coppia

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Salve,
innanzitutto la ringrazio per la celere risposta. Concordo che la distanza può essere un valore se ben gestita: in questi 2 anni e mezzo abbiamo sempre cercato di condividere comunque le nostre esperienze con il massimo rispetto. Però, appunto, 2 anni sono ormai tanti ed il rapporto sta rischiando di essere solo la telefonata per raccontarsi le vite vissute, di fatto, in due quotidianità diverse.
Io fino alla prima crisi ero molto chiusa: poi ho iniziato ad aprirmi al mondo e agli interessi, così sono mesi che mi dedico a vari hobby.
La nostra relazione si fonda molto sulla condivisione dei nostri stati d'animo e delle esperienze fatte durante la giornata o sui racconti degli incontri fatti (di amicizia, di lavoro). Talvolta parliamo di valori e della visione del mondo, ma non spessissimo.
La sessualità va molto bene, è gioiosa, l'unico punto è che avviene solo in occasione dei nostri incontri 2 weekend al mese.
La relazione fino a qualche mese fa credo si fondasse più sul bisogno dell'altro perchè era molto simbiontica: poi con il mio aprirmi di più alle amicizie e agli hobby, e lui d'altro canto con il suo concentrarsi di più sul lavoro e cercare di fare anche lui amicizie, credo stia iniziando a fondarsi su presupposti diversi.
Non nascondo che questa evoluzione mi fa ogni tanto spaventare ma, con difficoltà, sto cercando di viverla e metabolizzarla.
Ma sto iniziando ad avere paura della sua reazione di chiusura nei miei confronti dopo le promesse che ci siamo scambiati: sto iniziando ad entrare nel vortice dell'insicurezza e non mi piace affatto! Cerco in lui conferme, anche solo che mi dica: "Non so cosa farò alla scandenza del contratto ma so che voglio stare con te". Invece niente, lui non pensa minimamente a queste cose o, se ci pensa, non me le comunica ed è diventato molto freddo e non più dolce come prima verso me.
Come posso gestire al meglio appunto questa crisi per farla diventare una risorsa?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Solitamente la crisi diventa risorsa, se si ha la possibilità di lavorare sulla coppia, sulle sue dinamiche, sulle lacune e risorse .....

Provi a richiedere lei una consulenza psicologica, eviterà di far passare ansie al suo partner, appesantendolo e troverà, in sede di consulenza, strategie adattive adeguate per venire fuori da questo momento di impasse di coppia.


Le allego delle letture sulla scelta del partners, dovrebbero aiutarla a riflettere

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1824-le-scelte-del-partner-e-le-loro-conseguenze.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1831-la-scelta-del-secondo-partner.html
[#4]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Dottoressa, grazie per le sue risposte.
In merito ai suoi suggerimenti, io sono in terapia da circa 3 mesi per elaborare un lutto familiare avvenuto anni fa, ma che non avendo mai risolto ha generato in me problemi di dipendenza affettiva dal partner. Devo dire che la terapia sta funzionando e mi sento davvero meglio già in breve tempo!
Il mio partner è in terapia da 2 anni per disagi legati alla sfera relazionale: ha una personalità del tipo evitante e soffre molto dell'incapacità di entrare in contatto con amici e famiglia, pur desiderandolo profondamente. Con me non ha mai avuto problemi di relazione, abbiamo sempre avuto un dialogo aperto e profondo ma erano 2 mesi che lo avvertivo distante e freddo. Lui invece negava che ci fossero problemi da parte sua nei miei confronti.
Lo scorso weekend abbiamo avuto un confronto aperto: lui mi ha rivelato che è da tempo che il disagio che prova verso gli altri lo prova anche verso me; che non riesce più ad avere sintonia con me e non riesce più ad aprirsi nella coppia. Secondo lui, la cosa è dovuta al fatto che oltre a non accettare se stesso, sta iniziando a vedere difetti sia nelle poche persone che ultimamente gli si sono avvicinate per avere una amicizia con lui, sia in me... vede solo i miei lati negativi (me ne ha citati due), e non riesce ad essere positivo e a dare valore a ciò che c'è di bello. Non me ne aveva parlato prima, credendo di potere risolvere la cosa da solo.
La discussione mi ha sconvolta perchè tra noi non c'erano mai state lacune nel dialogo: ero decisa a troncare e ad andarmene. Lui mi ha pregato in lacrime e con forza più e più volte di restare, di affrontare insieme questo momento difficile. Ha mostrato di volersi impegnare a lavorare sull'accettazione di se stesso, e di volere passare più tempo con me (nonostante la distanza geografica) per accettare i miei difetti e valorizzare le cose belle. Mi ha confermato di volermi come sua compagna e di volere condividere la sua vita con me. Dottoressa io apprezzo le promesse del mio partner e ho deciso di dargli fiducia anche se ho un pò di paura... vorrei avere qualche suo suggeriemento per cortesia su come aiutarlo ad aprirsi di nuovo con me e come ritorvare la sintonia e l'empatia di coppia. Grazie mille