Abbandono mai concluso e social network

Gentili Medici,
pongo alla vostra attenzione un problema che mi affligge fortemente; credo inoltre che una parte di questo problema sia una costante dei nostri tempi.
Sono un ragazzo tornato single da quasi un anno. Ho avuto una relazione tormentata con una ragazza che tanto ho amato. Ho fronteggiato una personalità assai narcisistica che giorno dopo giorno mi è costata una serie interminabile di rinunce: amici, tempo libero, sport, studio e anche lavoro. Quando non avevo più nulla a cui rinunciare la relazione è terminata perchè stavamo male entrambi. La sofferenza è stata parecchio acuta, tale da dover ricorrere alla psicoterapia che mi ha aiutato a capire molto della mia persona, creando la consapevolezza di base per affrontare il problema. Col tempo il dolore è diminuito e la consapevolezza, rassegnazione e tanti altri fattori, hanno alleviato l'indicibile sofferenza che ha caratterizzato gli ultimi mesi della mia vita.
Come da oggetto, è presente la parola "social network". C'è da dire che dopo qualche mese di sofferenza ho deciso di rimuovere questa persona dai miei amici per rabbia, ma a nulla è servito perchè comunque con due click è possibile prendere visione di ciò che fa. Nel corso del tempo ci siamo sentiti qualche volta e visti una sola volta solo per parlare, perchè i miei sentimenti erano ancora vivi. Da un paio di mesi invece lei ha deciso di riaggiungermi creando inavvertitamente in me l'illusione di un ritorno. Ho reincontrato questa persona ed ho notato un eccessivo peggioramento della sua personalità narcisistica, con una forte insensibilità verso qualsiasi cosa e una totale assenza nei confronti del prossimo. Quando ho visto tutto ciò, un po' è stata una liberazione perchè la rassegnazione diventa definitiva, un po' si decide di mettere un punto finale. Nei giorni seguenti realizzo di stare finalmente meglio, sempre di più, ma mai definitivamente. C'è qualcosa che mi impedisce di cancellarla dalle amicizie, perchè a prescindere lei è lì, sul social network e anche se la cancellassi potrei vedere comunque qualcosa. Recentemente si è fatta sentire per un breve scambio di parole ed io sono meno sereno di prima. Una cosa importante da dire è che non sto più soffrendo per lei, sono uscito dalla fase sofferenza. Questa fase la chiamo "pesantezza dei pensieri". Ora non so se è la stessa della sofferenza ed io la avverto con più leggerezza, oppure è un'altra fase.
Ogni gioia viene comunque interrotta perchè la sua presenza diventa ingombrante. Sono 3 giorni infatti che sogno di stare male per lei, quando nella realtà sto molto meno male. Da quando mi ha ricontattato l'ultima volta sto avendo questa pesantezza ed ora sta cominciando a pesarmi, perchè ero verso la via della leggerezza.
Nei mesi a seguire probabilmente dovrò trasferirmi all'estero ed ho già preventivato di cancellarla per tagliare netto col passato e ricominciare una nuova vita, ma qui, fisicamente parlando, l'abbandono sempre non essersi mai concluso.
Chiedo lumi.
[#1]
Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
Gentilissimo,

il suo trasferimento l'aiuterà sicuramente a prendere le distanze, ma se ci pensa i social ti raggiungono ovunque...a volte bisogna dire purtroppo.
La sua personalità non le piace, provi a pensare ad una vita in comune con questa donna...crede che funzionerebbe?
io non credo da quello che ci racconta..
Non la fa sentire sereno e addirittura la sente ingombrante, è palese che non c'è più nulla tra di voi se non un rapporto morboso con questi social che a mio parere stanno rovinando coppie, legami e molteplici relazioni....
Appena sente la necessità di andare a controllare la sua presenza in rete faccia lo sforzo cognitivo di pensare o fare altro..distolga la sua mente...esca, chiami degli amici, legga un libro, accenda la radio....interrompa questo legame che io chiamerei più una forma di "controllo".
Ci tenga informati.

Cordialmente

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

la Sua richiesta mi pare contenga almeno un aspetto molto dissonante e cioè il fatto che Lei dica " La sofferenza è stata parecchio acuta, tale da dover ricorrere alla psicoterapia che mi ha aiutato a capire molto della mia persona, creando la consapevolezza di base per affrontare il problema. "

Vorrei capire meglio in che modo la psicoterapia che ha già fatto Le è stata utile per capire aspetti di sé e quali e come poter operativamente cambiare per affrontare il problema nella relazione con questa persona.

Mi pare infatti che Lei sia totalmente preso da questa ragazza, magari non innamorato (non lo so), ma completamente invaso, tant'è che la definisce "ingombrante": la ragazza sarà pure ingombrante sul web e non solo, ma Lei che cosa ha il potere di fare per se stesso?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Cara Dr.ssa,
la psicoterapia è servita poichè attraverso varie sedute, sono emersi importanti aspetti che precedentemente ignoravo della mia persona, i quali danno un senso a questa storia. Da un lato vi è questa ragazza che eccelle in ogni forma d'arte, in un modo totalmente inusuale e geniale, fuori dalla norma, con un vissuto altrettanto particolare. Il tutto caratterizzato da tanta bellezza ed espressività che fanno l'unicità della persona. Dall'altro lato c'è la mia persona, da sempre soggiogata al volere di una madre artista come la ragazza in quesitone, ma ambiziosa per il proprio figlio rendendolo dunque per tantissimi anni un burattino. Inoltre, avendo avuto quello che viene definito come "padre assente", le mie debolezze si sono incrementate ulteriormente, avendo difficoltà a vivere distacchi particolarmente difficili come questi.
In definitiva, ho visto in questa persona una serie copiosa di competenze sia nell'arte, che nelle scelte di vita comuni, tali da destabilizzare tutto quanto il mio vissuto.
Questa persona però aveva dei lati assai negativi, ovvero un narcisismo estremo e una dipendenza affettiva nei miei confronti. Pur sentendomi molto amato, non mi sono mai sentito a mio agio, mai gratificato, mai coinvolto nel suo complesso mondo nè riconosciuto e stimato. Col tempo mi sono distanziato e la relazione è finita, malamente.
Ovviamente ho sintetizzato l'accaduto, giusto per rendere un'idea generica.
Sì, sono invaso e non so se ancora innamorato, poichè il sentimento assai sofferto col tempo si trasforma.
Per rispondere ad entrambe le domande, l'unica cosa che sento di poter fare è quella di continuare ad andare avanti, infatti ho conseguito la laurea ed ora ho intrapreso un lavoro, in attesa del trasferimento all'estero che avrà i suoi tempi, purtroppo.
Per come la vedo io, solo un cambio radicale potrà proiettarmi in un'altra realtà con conseguente cambiamento e maturazione, anche se per ora il problema permanente in forma minore rispetto a prima.
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Oppure potrebbe imparare a volersi davvero bene e a fuggire da situazioni e persone che La fanno soffrire. Per questa ragione potrebbe essere utile tornare dallo psicologo, soprattutto se si è trovato bene, in modo tale che Lei riesca a rafforzarsi un po' e a lasciare davvero alle spalle questa relazione che è stata per tanti aspetti tossica.

Cordiali saluti,
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