AGGRESSIVITA' APPARENTEMENTE IMMOTIVATA

Salve,
vorrei chiedere un consiglio su un problema che mi attanaglia da sempre: l'aggressività. Quando non vedo soddisfatte le mie esigenze, quando qualcuno di molto vicino a me (parenti o amici molto stretti) mi contraddicono subito divento aggressiva.Questo si concretizza alzando la voce, riversando addosso tutte le mie insoddisfazioni e ferendo molte volte le persone che mi stanno accanto, quindi non penso mai a quello dico. Come potrei modificare il mio comportamento? Premetto che la mia vita ha tanti aspetti positivi: una famiglia che mi vuole bene e che mi assiste sin da quando sono nata, un fidanzato che mi ama e me lo dimostra ogni giorno (e molte volte con lui sono aggressiva), mi sono da poco laureata in Ingegneria Meccanica con il massimo dei voti e rispetto ai miei coetanei posso dire di avere una vita abbastanza piena, non mi manca niente, ma mi sento costantemente inferiore agli altri e insicura. Quindi da cosa deriva tutta questa mia aggressività?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Solitamente l' aggressività è figlia della paura .....

Le modifiche psichiche e comportamentali, passano dalla disamina della sua psiche , mediante una valutazione psicologica de visu.

Un nostro collega, a diagnosi clinica effettuata, le saprà dire come fare per arginare la sua aggressività .....in modo da sfiatare questa pentola a pressione in ebollizione perenne

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Grazie mille per la subitanea risposta.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

può leggere questo articolo:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Salve Dott.ssa,
la ringrazio da subito per la disponibilità concessa, anche se mi trovo in disaccordo su alcuni punti dell'articolo, confrontati con il mio comportamento (premetto che sono abbastanza autocritica nei miei confronti e non parto prevenuta su nulla, e se ho un problema tendo a risolverlo):
-"Gli stati depressivi sono effettivamente accompagnati da una profonda tristezza che inevitabilmente rallenta il corpo e il paziente si sente stanco e talvolta spossato (la tristezza, da un punto di vista evolutivo, serve per rallentare le attività in maniera da conservare le energie)" ; sono in disaccordo su questo punto in quanto io non provo tristezza durante tutto l'arco della giornata, mi arrabbio solo quando non riesco ad ottenere ciò che voglio, tipico atteggiamento che è possibile definire da bambini, quando la mamma toglie il lecca-lecca al bambino;
-"Per il depresso però rimane la perplessità dopo lo scoppio d’ira, nel senso che non sa come sia potuto accadere. Se si osserva la scena come fosse in uno schermo, si vede chiaramente che il paziente, ad es, era stato salutato “normalmente” e non con entusiasmo. Questo fatto lo fa sentire poco importante e poco apprezzato. Il lavoro terapeutico, in quest’ottica, deve ricostruire com’è fatta la perdita quotidiana del paziente, momento per momento.", io mi accorgo sempre di quando alzo la voce e più che altro, il mio comportamento potrebbe essere interpretato come disinteresse o egoismo, incuranza delle conseguenze derivanti dal mio comportamento, comportamento adottato esclusivamente per raggiungere lo scopo prefissato;
Quindi penso che il mio non sia un caso depressivo o almeno i sintomi non sembrino corrispondere con quanto letto nel presente articolo.
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
"sono in disaccordo su questo punto in quanto io non provo tristezza durante tutto l'arco della giornata, mi arrabbio solo quando non riesco ad ottenere ciò che voglio"
"penso che il mio non sia un caso depressivo o almeno i sintomi non sembrino corrispondere con quanto letto nel presente articolo"
Cara Ragazza,
con la precisione di un ingegnere meccanico, quale brillantemente è, ha smontato tutte le casistiche presenti negli articoli decretando che non calzino a ciò che sente. A me, pensi, verrebbe in mente, e ipotizzo, che lei, ora adulta, non riesca a contattare serenamente il senso di colpa.
O potremmo, molto più semplicemente, ipotizzare che lei sia "sovente visitata" da una profonda e puerile capricciosità che si perde nella sua notte dei tempi; una condizione che i suoi genitori, fin dalla sua più tenera età, non sarebbero stati in grado di contenere e che, proprio per tal motivo, si è strutturata in lei. Tranquilla, è giovane. Conosco 50enni che ancora fanno i capricci e battono i piedi perchè il mondo non li esaudisce. Ha dei fratelli o è figlia unica?A parte la leggerezza cara ragazza; la prego di tenere a mente che il presente è ciò che il passato lo fa essere.
Indagarlo può essere affascinante, liberatorio, rivelatore, illuminante e quant'altro di buono venga in mente. Tra tutto ciò che ci ha raccontato, questo suo sentimento, il solo che ci ha descritto:" non mi manca niente, ma mi sento costantemente inferiore agli altri e insicura" merita attenzione insieme ad un clinico vis a vis.
Le faccio i miei migliori auguri.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino