Paura deglutire

buongiorno, scrivo per conto di un mio amico 27 anni,
soggetto a fobie nel deglutire cibo
dopo visite che hanno escluso patologie fisiche, lui mangia regolarmente quando questi attacchi passano,
in cura farmacologica (seruotin) con uno psichiatra per 4 anni il problema sembrava risolto, adesso dopo 7 mesi di sospensione della terapia il problema si ripresenta.
lo psichiatra consigliava di rivolgersi ad uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale ma Lui vorrebbe evitare di buttare i sette mesi di sforzi e ricominciare da capo con i medicinali
come posso aiutarlo?? grazie
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
le terapie potrebbero non essere alternative, ma almeno in un primo tempo, parallele.
L'assunzione temporanea di farmaci potrebbe aiutarlo a superare più rapidamente le sue difficoltà, restituendogli la tranquillità utile per svolgere un lavoro psicoterapeutico efficace e (probabilmente) più duraturo nel tempo. Così pian piano, potrebbe abbandonarli, portando avanti solo la psicoterapia.

Cordiali saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cara Signora,
Quindi il collega psichiatra lo ha inviato ritenendo alla psicoterapia non più necessario il suo intervento? non ho ben compreso.
Comunque sia, e se il collega ritiene continuare per via farmacologica, credo che lei per il suo amico non posssa fare molto se non quello di consigliargli di continuare la cura farmacologica che, d'accordo con lo psichiatra, potrebbe gradualmente essere diminuita mentre, in parallelo, si lavora con un collega psicoterapeuta.
Quella della difficoltà nella deglutizione di origine psicogena è un problema che tocca non pochi individui e non solo bambini. Gli approcci utili possono essere diversi. Dal punto di vista psicodinamico il problema potrebbe richiamare una inconscia reazione a difficoltà/timori di crescere in opposizione ad insulti o incombenze ritenute troppo grandi che l'esistenza ci pone di fronte. Sembrerebbe l'inconscio vagheggiamento al ritorno dell'alimentazione, magicamente presente, facile ed appagante dell'allattamento.
Prospetti al ragazzo di rivolgersi con fiducia presso uno studio di psicoterapia.
Tanti auguri.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

l'indicazione dello psichiatra che ha già visitato il ragazzo è corretta.
Da un punto di vista della terapia cognitivo-comportamentale, è sufficiente un primo evento che determinata paura (es fatica a deglutire, spavento e timore che l'evento possa ricapitare) per instaurare questo circolo vizioso di evitamento (es non mangiare e non bere per timore di dover deglutire, ma alcuni pz. arrivano anche a sputare la saliva per timore di deglutire).
La terapia cognitivo-comportamentale va a spezzare questo meccanismo difunzionale di evitamento.


Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Utente
Utente
grazie a tutti voi,
oggi, il mio amico ha chiamato di nuovo lo psichiatra che gli ha confermato
di affidarsi ad uno psicologo cognitivo comportamentale ,
complimentandosi con lui per i sette mesi di sospensione dai farmaci,
mi sembra motivato a seguire questa terapia ....speriamo
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Noi speriamo con Lei.
Se le può far piacere, ci potrà aggiornare su come procede la situazione.
Buona giornata.