"Ansia" mattutina

Buongiorno, Sono un ragazzo di 22 anni.Ottima salute,fortunatamente nessun problema.Dato il tipo di sport che svolgo,faccio visite di controllo varie volte l'anno.Sempre risultati positivi:dai polmoni al cuore,dalla vista all'udito.Tutte queste visite sono approfondite (es radiografie toraciche,ecocardiogramma ecc...) Da circa due settimane però mi sveglio la mattina con un senso di "irrequietudine" se così possiamo dire accompagnato da un respiro accelerato e da una sensazione di nausea e di tensione a livello della gola.Quest'ultima 99 volte su 100 prosegue fino nel tardo pomeriggio,altre volte dopo mangiato (seppur poco rispetto al mio solito)svanisce fino la mattina seguente.Se mi sottopongo ad un attività fisica es. una corsa in bici la nausea peggiora,aumentando i battiti e costringendomi a fermarmi per evitare ulteriori conati di vomito anche abbastanza forti.Ho dato la colpa inizialmente ad una serie di "impegni" (uscite con gli amici ed impegni vari) che avrei avuto la sera,al cibo (che ho riportato un agenda nella speranza di trovare un alimento scatenante)o ad un po di stress ecco (del quale con tutta sincerità non ho mai sofferto).Purtroppo anche se so di passare l'intera giornata nel relax piu totale a casa irremediabilmente la sensazione di nausea ed irrequietezza si ripropone.Talvolta devo interrompere un discorso per respirare ed evitare i conati di vomito.
Insomma questa situazione mi inizia a preoccupare. Non credo di aver nemmeno di aver "preso"la sezione giusta. In ogni caso,in attesa di una risposta,porgo i miei ringraziamenti.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazzo,
quali elementi di stress ci sarebbero attualmente?
Ha qualche motivo di preoccupazione, tensione?
Come va la sua vita nei vari ambiti, studio/lavoro, famiglia, sociale, rapporti affettivi/sentimentali?

Quando gli ultimi controlli, ha già riferito i sintomi che accusa al medico?

Potrebbe trattarsi di un problema legato all'ansia, se è tutto a posto a livello organico.

L'ansia infatti si esprime in molti modi somatizzazioni comprese e porre l'attenzione su determinate sensazioni e parametri corporei alimenta il circolo vizioso tra preoccupazioni paure, sintomi, ansia.

Da qui non possiamo però dirle di cosa si tratti,se vuole aggigiungere risposte alle domande, possiamo nei limiti posti da qui,inquadrare un po' meglio la situazione e orientarla.

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie mille per la tempestiva risposta.Gli ultimi controlli risalgono a maggio e non risentivo assolutamente di questi sintomi.
Guardi devo dire che in tutti gli ambiti sono fortunatissimo.Un ottima famiglia,ho da qualche settimana ricevuto il rinnovo del mio contratto di lavoro (che mi appaga molto),sentimentalmente e socialmente non me la passo male,anzi esco molto di più rispetto al passato avendo trovato una bella compagnia.Quindi anche io mi sto chiedendo "di cosa mi preoccupo ?".
Eppure permane questa sensazione che le confesso è veramente fastidiosa,se non tra virgolette invalidante,ripeto se voglio uscire a correre dopo mezz ora sono fermo altrimenti rimetto.La cosa quindi che mi agita di più è la sensazione stessa e non altro.

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
bisognerebbe capire di più, ma non da qui.
Se gli ultimi controlli medici risalgono a maggio e in merito ai sintomi che lamenta non si è ancora rovolto al medico lo faccia.

Potrebbe anche essere che il ritmo di vita che sta conducendo sia troppo intenso (troppi impegni, prestazioni, poco riposo, tempi di recupero?) e che il suo corpo le stia mandando segnali in proprosito o altro ancora.

Prima dal medico, poi se è tutto a posto chiederei un consulto psicologico.

Ci faccia magari sapere poi
[#4]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Sarà fatto !
Grazie ancora !
[#5]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Buongiorno nuovamente,
come detto mi sono rivolto al mio medico che visto il coinvolgimento dello stomaco (nausea) mi ha consigliato di rivolgermi ad un gastroenterologo.Qui una volta esposto il mio problema e a seguito di una visita esterna approfondita,mi è stato prescritto un farmaco antiemetico-anti depressivo(che ha funzioni di anti depressive se utilizzato in dosi maggiori rispetto a quelle da me assunte).
La terapia è durata circa due settimane nelle quali,quasi da subito,non ho più riscontrato alcun sintomo.
Purtroppo da quando ho smesso di assumere il farmaco,lentamente,i sintomi sono ritornati.La sensazione di ansia accompagnata da mani fredde e sudate e sopratutto dalla presenza di nausea pesante sono ricomparse.
E' veramente il caso di rivolgersi ad uno psicologo ?
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