Come aiutare la nonna probabilmente all'inizio di una depressione

Salve, mia nonna ha 82 anni e' sempre stata un po' ansiosa su tutte le cose,ma e' sempre stata indipendente nelle sue mansioni. E' affetta dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva e gastrite.l' anno scorso e' rimasta vedova:inizialmente non accettava la morte del marito pensava fino all'ultimo che guarisse (era affetto dal morbo di parkinson) ma era abbastanza tranquilla.Ora invece le cose sono cambiate si sente sola vorrebbe sempre stare in compagnia, vorrebbe che qualcuno stesse sempre a casa con lei, altre volte sente il bisogno di andare via da casa, mangia poco dice che c'e' una cosa piu' grande di lei ( che gli prende la testa e lo stomaco) che glielo impedisce.se fa cattivo o bel tempo e' un problema e al mattino sente il bisogno di piangere, ma non lo fa.noi gli stiamo sempre vicino durante al giorno c'e' sempre qualcuno ,solo alla notte dorme sola.pesa 36 Kg le analisi del sangue fatte 1 mese fa andavano bene.il problema polmonare e' stabile.Ha fatto per 20 giorni punture alternate di Samyr e Polisom forte, poi ha preso per 10 giorni le cpr di samyr, che ha poi dovuto interrompere perche' con il caldo le sembrava togliere il respiro.ora ha iniziato a prendere altre compresse ma non ricordo il nome.vorrebbe che qualcuno abitasse con lei ma noi dovremmo abituarci alle sue abitudini. non riusciamo a capire se e' l'eta' che porta a essere cosi' e la vita che si volge al termine o se sotto c'e' una depressione.a noi dispiace vederla cosi ci sentiamo impotenti.abbiamo pensato di portarla da uno psicologo ma non capiamo bene come aiutarla.grazie
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Gentile signora,
la perdita del proprio partner è un momento molto difficile da affrontare, sempre, tanto più in età avanzata ed associata ad importanti problemi di salute. E' probabile che si tratti di una depressione, ma la vostra nonna vi dice anche cosa la fa stare meglio: non essere sola e stare sempre in compagnia. Di fatti la solitudine è il principale "nemico" della senilità.
Il mio suggerimento è quello di sentire uno psichiatra per una eventuale terapia farmacologica che tratti l'abbassamento del tono dell'umore (ma vedrà bene il dottore di cosa si tratta e di cosa c'è bisogno).
Se voi non vi sentite di andare a vivere con lei, o di farla stare a casa vostra, valutate la possibilità di assumere una persona che stia con lei. Il passaggio dovrebbe essere graduale ed accompagnato dalla vostra presenza.

Un caro saluto,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cari ragazza,
molte volte accade che il coniuge superstite, dopo tanti anni di vita insieme, si senta come si sente sua nonna. Persa, sola, smarrita, triste. Chiede aiuto a voi chiedendovi compagnia. E, come osserva la collega, è giusto accontentarla. Inoltre vi consiglierei un percorso con un buon geriatra: fa parte del loro bagaglio anche la conoscenza dei disagi psichici che di solito attanagliano le persone anziane e delle interazioni farmacologiche con le varie patologie tipiche dell'età. Poi, nel caso doveste sentirne necessità, potrete rivolgervi allo psichiatra.
Faccio tanti auguri a lei e a sua nonna.
Ci riscriva se ne sente il bisogno.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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