Confusione orientamento sessuale

Gentili dottori,

sono un ragazzo di 21 della provincia del sud Italia.

Dopo un estenuante periodo sono finalmente giunto ad una accettazione della mia omosessualità. Finalmente riesco a pensarmi come tale senza un brivido di paura o di vergogna o quasi ribrezzo, che ho provato per la maggior parte della mia vita.

Vivo in un paesino, con una mentalità molto chiusa, con dei genitori che odiano le diversità (sento spesso dire a mio padre che "I gay dovrebbero essere uccisi" ecc).
Questo ovviamente ha influito moltissimo su di me, e infatti spesso sono ricaduto in periodi di depressione, in cui pensavo costantemente al suicidio come unico rimedio, in ogni situazione di difficoltà.
Vivo una doppia vita, quella all'esterno, dove sono il solito bravo ragazzo, studioso e senza eccessi, ovviamente eterosessuale, e una vita nella mia stanza, dove mi rifugio; tra i libri diciamo ho trovato il mio conforto.

Fortunatamente però in questo periodo ho iniziato un lavoro molto personale, e una sera, guardandomi allo specchio, ho capito di essere finalmente felice. Ultimamente mi vedo più felice (di solito sono immerso in una nebbia di grigiore), piano piano mi sto accettando per quello che sono.

Eppure nonostante questo, proprio ora che inizio ad essere più onesto con me stesso, ecco la mia paura: ho una amica per cui provo una grande ammirazione, un particolare feeling: amo il suo modo di vedere le cose, mi piace il suo modo di pensare, ma so di non esserne attratto fisicamente. D'altra parte, non appena penso ad una possibile relazione con questa ragazza, ecco che anche la mia certezza sulla mia omosessualità svanisce.
I miei genitori credono che io sia "molto stretto" con questa ragazza, e questo mi logora ancor di più, ma mi mette dubbi ulteriori.
E' possibile che in effetti l'idea che io possa avere una relazione con questa ragazza derivi più da una pressione esterna, piuttosto che "interna" (altri amici ci "spingono" a una relazione)?
Ultimamente penso a come io possa in futuro anche realizzarmi con un altro uomo (fino ad ora ho sempre pensato che avrei vissuto la mia vita da solo, non ho mai creduto in una possibile affettività, figuriamoci con un uomo).

Concludo dicendo che in passato ho avuto una relazione con una ragazza, per la quale anche in quel caso provavo una sorta di amore platonico, amavo la sua "mente", ma il suo corpo mi era indifferente. Non dico che non provavo piacere nello starle insieme, ma ad esempio, pensavo sempre "Chissà se rispetta i canoni di bellezza femminile" visto che io non potevo capirli.

Insomma, può essere che le pressioni esterne influiscano in maniera così grossa, e mi devino da quella certezza che sto cercando di acquisire, per essere finalmente sereno con me stesso? Se fosse così, dovrei cedere alle pressioni o, come vorrei fare, combatterle?

Grazie per la vostra pazienza,
un ragazzo confuso.
[#1]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
Gentile ragazzo, lei parla come se avesse un'età ben maggiore di quella dichiarata di 21 anni : <<Finalmente riesco a pensarmi come tale senza un brivido di paura o di vergogna o quasi ribrezzo, che ho provato per la maggior parte della mia vita.>>, non ho idea di quando lei abbia iniziato ad avere dubbi sulla sua sessualità, ma data la sua età non dev'essere stato tantissimi anni fa.

E' perfettamente normale avere dei dubbi sull'identità sessuale durante l'adolescenza sino alla sua età e non si deve preoccupare se ancora una volta le sembra che qualcosa possa cambiare.

Stia sereno e accetti ciò che viene. Non è detto che lei non possa provare attrazione per entrambi i sessi dopotutto.

L'importante sono le persone e coloro che ci attraggono, non il loro sesso, non trova?

Cordiali saluti.

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Sulla mia sessualità ho iniziato a interrogarmi una decina di anni fà, sebbene da prima riconoscessi alcune diversità con i miei "compagnetti", anche se non potevo darne una definizione o un termine.

Certamente ci si innamora della persona, ma allora l'interrogativo diventa quale sia la soglia di confine tra innamoramento e amicizia, se l'attrazione sessuale risulta rilevante o meno per l'innamoramento.

Grazie comunque per la sua gentile risposta
[#3]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
Certo che è rilevante, ma può venire subito o venire dopo. Non c'è per forza una regola in tal senso.

A volte l'amore viene dopo una passione fisica, a volte no. Così come a volte può scattare la scintilla dell'attrazione fisica solo dopo molto tempo, dopo che si è imparata ad apprezzare una persona e ad amarla.

Altre volte ancora le cose coincidono e quando si è ricambiati è sempre una vera fortuna.

cari saluti.


[#4]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,
La Sua è un'età ancora "giovane", ragionando a proposito di maturazione di identità di genere. E' controproducente cucirsi addosso etichette quando ancora si è liberi di sperimentare, di provare sentimenti diversi e contraddittori, di porsi domande.
Capisco che "so-stare" nell'incertezza, anzichè come opportunità viene vista come generatrice di ansia, ma la fretta di definire il proprio orientamento talvolta non consiglia bene.

"D'altra parte, non appena penso ad una possibile relazione con questa ragazza, ecco che anche la mia certezza sulla mia omosessualità svanisce."

Provi a frequentarla più che come amica, senza pensarci e torturarsi troppo; vedrà come reagisce il suo corpo, senza pensarci e torturarsi troppo.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/