Psicanalisi o psicoterapia?

Salve, sono un ragazzo di 20 anni, attualmente sto vivendo tutta una serie di forti disagi a causa dell'Università e riguardo al mio futuro. Vivo una vita monotona, fatta solo di studio e non sono convinto della mia scelta universitaria, mi sento anche solo, in questo momento non ho nessuno che mi sostiene e vorrei tanto parlare con qualcuno. Il punto è che questa storia va avanti da 1 annetto, l'anno scorso mi sono già rivolto ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale ma ho deciso di cambiare perchè sostanzialmente non ho risolto molto; ho sempre le stesse paure e lo stesso approccio negativo alla realtà. Ora ho deciso di intraprendere un percorso Psicoanalitico, nel primo colloquio lo psicanalista mi è sembrato molto preparato ma un po' freddo, mi ha affascinato la sua preparazione e così ho deciso di andarci. Siccome mi ha chiesto una cifra altina abbiamo concordato di fare una sola seduta a settimana e vorrei chiedervi se questo può essere un problema (ho letto che si fanno minimo 2-3 sedute settimanali di psicanalisi). Veniamo al dunque: oggi ho affrontato il primo colloquio; il dottore mi ha invitato a sedermi sul lettino e io logicamente l'ho fatto ma aspettavo che lui mi dicesse qualcos'altro, risultato?? sono stato 20 minuti ad aspettare in silenzio dopo di che lui mi ha detto: allora vuole parlare, cosa dobbiamo fare? e io ho iniziato a dire qualcosa che mi "passava per la testa" come lui mi aveva detto. Ho parlato per circa 20 minuti e lui non è mai intervenuto neanche per 1 parola dopodichè mi ha detto: ok la seduta è finita, può andare. Sono rimasto abbastanza sconvolto dal suo atteggiamento, sinceramente mi aspettavo un approccio diverso, io sto vivendo un momento di forte disagio e vorrei un conforto. Con la seduta di oggi sono rimasto ancora più male e oggi mi sento una schifezza, mi consigliate di continuare o debbo cambiare con uno psicoterapeuta? Poi quanto dura in media una psicoanalisi per un problema come il mio non tanto grave?Saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

la psicoanalisi classica prevede un'alta frequenza di sedute, ma le psicoterapie psicoanalitiche che si basano sulla stessa teoria si declinano diversamente, ad esempio prevedendo un numero di incontri più basso in totale e una minor frequenza di sedute settimanali (in genere 1 o 2).
Il percorso che ha iniziato è una psicoanalisi classica o una psicoterapia psicoanalitica?
Come mai ha fatto questa scelta?

Il ruolo dello psicoterapeuta di formazione psicoanalitica è apparentemente meno attivo ed è normale che oggi abbia parlato principalmente Lei, tanto più trattandosi della prima seduta e non essendosi quindi ancora stabilita la necessaria conoscenza del caso da parte del suo terapeuta, presupposto necessario perchè possa fare degli interventi.

Alla prossima seduta gli esponga le sue perplessità e gli chieda di spiegarLe come funziona questo tipo di trattamento, che dà buoni risultati ma necessita di tempo e continuità, come del resto tutte le altre psicoterapie.

Nessuno psicoterapeuta serio le potrà dare "conforto" perchè non è questo lo scopo della terapia, ma lo è produrre un cambiamento e la risoluzione del disagio del paziente.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente si faccia un'idea dei vari approcci psicoterapici e decida di conseguenza.
cominci con questa lettura
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html

se ha l'esigenza di entrare subito nel merito del suo problema l'approccio psicoanalitico ortodosso non è indicato
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"Con la seduta di oggi sono rimasto ancora più male e oggi mi sento una schifezza, mi consigliate di continuare o debbo cambiare con uno psicoterapeuta? Poi quanto dura in media una psicoanalisi per un problema come il mio non tanto grave?"

Gentile utente,
Non possiamo rispondere a queste domande, forse sarebbe utile che lei ne parlasse con il Suo terapeuta.
Spesso il confronto è costruttivo e porta chiarezza su obiettivi, metodi e paure ....


Quanto dura solitamente non si sa...la psiche ha tempi lunghi, dipende da quello che si fa e da come si fa ...

Se ha necessità di altri approcci, ne parli con lui o valuti altre opzioni, ma così poche sedute ....sono davvero poche per comprendere

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Caro ragazzo,

le sue "manifestazioni" necessitano di essere ascoltate, accolte... senza giudizio alcuno!

Ha bisogno di ascoltare le sue emozioni (cosa il nostro corpo ci vuole comunicare) e i suoi bisogni... di carpire, individuare e chiarificare l'origine di questo suo malessere, così da iniziare a ristruttura il suo quotidiano e iniziare a trovare un equilibrio in questo suo spazio vitale..

Un percorso che inizi, gradualmente, a farle prendere consapevolezza... un cambiamento che nasce da lei, in lei e per lei...

Accolga le riflessioni di cui sopra (colleghi), che hanno già permesso di iniziare a fare "luce" su questo suo cammino da intraprendere sulla base dei suoi bisogni.


Un saluto affettuoso
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Io partirei dall'inizio: puoi descrivere brevemente in cosa è constita la terapia cognitivo-comportamentale che avresti fatto? Frequenza delle sedute, durata, conduzione della seduta tipo, eventuali compiti comportamentali ricevuti.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Salve a tutti, grazie mille per le risposte.
Vorrei dire alla dr. Massaro che non ho parlato principalemente io ma SOLAMENTE io, il dr, non mi ha neanche detto: "inizi a parlare" se non dopo mezz'ora. Il dr. a cui mi rivolgo è uno psicoterapeuta, mi sono rivolto a uno ad indirizzo psicoanalitico perchè avevo già provato una terapia cognitivo-comportamentale. Io lo so che non esiste la "bacchetta magica" per risolvere i problemi ma non ho intenzione di perdere altri anni all'università visto che già ne ho buttato via uno quindi gradirei una terapia che mi dia dei miglioramenti il prima possibile. Comunque la mia prima seduta psicoanalitica non mi è piaciuta, è il caso che io vada per qualche altra seduta o devo dire al terapeuta che voglio cambiare?
Per quanto riguarda la psicoterapia che ho affrontato quest'anno, andavo una volta a settimana per 1 ora alla volta, durante la seduta parlavo dei miei problemi e il mio terapeuta mi dava dei "consigli", delle "dritte", mi diceva: troverai la tua strada, ci vuole tempo ecc ecc, io non metto in dubbio che ci voglia tempo per risolvere i problemi ma io mi sento male ogni giorno, ho un ansia tutti i giorni che non riesco più a sopportare e voglio che qualcuno mi aiuti concretamente. Lui mi ha fatto fare anche delle tecniche di rilassamento ma sinceramente mi sento più agitato di prima.
Non saprei comunque ora a chi rivolgermi, questo psicanalista mi ha già "deluso" al primo appuntamento e ho voglia di non andarci più.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

non posso entrare nel merito della seduta con lo psicoanalista e quindi lascerei la parola ai colleghi che si occupano di psicoanalisi.

Tuttavia se Lei si sta riferendo alla terapia cognitivo-comportamentale con queste parole: " il mio terapeuta mi dava dei "consigli", delle "dritte", mi diceva: troverai la tua strada, ci vuole tempo ecc ecc, " direi che questo "metodo" di cui Lei ci parla non corrisponde al trattamento cognitivo-comportamentale.

In TCC si prescrivono dei compiti ben precisi che il pz. mette in pratica e che gli permettono di imparare a gestire lo stato ansioso.
Legga qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> il mio terapeuta mi dava dei "consigli", delle "dritte", mi diceva: troverai la tua strada, ci vuole tempo ecc ecc
>>>

Questa non è TCC, né sembra terapia in generale, aggiungerei.

Le forme di terapia attiva come la TCC prescrivono compiti specifici rispetto al problema, non elargiscono "consigli della nonna". È sicura che si sia trattato di un terapeuta regolarmente iscritto all'Albo degli Psicologi Psicoterapeuti?

[#9]
dopo
Utente
Utente
Certo che era uno psicoterapeuta, alla fine il punto e che non c'era diciamo una "strategia", lui mi ascoltava solamente e mi diceva delle cose che potevo fare per stare meglio, mi ha insegnato delle tecniche di rilassamento, mi cercava di far fare chiarezza ma sinceramente per me è stato tutto poco utile.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
In realtà in psicoterapia una strategia, una metodologia ci sono sempre.
Di solito si mette prima a fuoco il problema e si fissano gli obiettivi terapeutici: lo avete fatto? Se sì, quali erano esattamente?

Quanto a ciò che Lei definisce "delle cose che potevo fare per stare meglio", mi pare qualcosa di molto vago. In realtà la prescrizione deve essere chiara e precisa, volta a raggiungere l'obiettivo fissato. E non è qualcosa che il pz può fare ma che deve impegnarsi a fare e, qualora incontrasse delle difficoltà, ne parla col terapeuta in seduta.

Anche cercare di fare chiarezza mi pare vago: se da una parte è vero che si possono utilizzare degli inserti psicoeducazionali in TCC, cercare di fare chiarezza è qualcosa di diverso...

In ogni caso, se cerca un terapeuta cognitivo-comportamentale, può cercare qui: www.sitcc.it

Cordiali saluti,
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Le terapia che le dia "risultati il prima possibile" non esiste in assoluto, dipende da quanto è grave o radicato il suo problema.
In base all'entità del suo disagio occorrerà un lavoro adeguato al caso, indipendentemente dall'approccio.

Dopo quante sedute ha abbandonato la terapia precedente?

Non ha poi risposto alla mia domanda: come mai ha scelto un approccio che sicuramente è molto lontano da approcci più direttivi e "interventistici"?
Si tratta di un terapeuta che le ha consigliato qualcuno?
Come mai ha scelto proprio lui?

Ci ha detto questo di lui:

"mi è sembrato molto preparato ma un po' freddo, mi ha affascinato la sua preparazione e così ho deciso di andarci"

quindi immagino che abbia aperto bocca in quell'occasione o nel corso di un precedente colloquio conoscitivo. Non le ha spiegato nulla del percorso che avete iniziato?

E' normale che in una psicoanalisi l'analista intervenga poco, per questo le ho anche chiesto se si tratta appunto di una psicoanalisi classica o di una psicoterapia psicoanalitica perchè la psicoanalisi è un percorso di conoscenza e la psicoterapia psicoanalitica è un percorso di terapia e quindi anche le modalità utilizzate dal terapeuta cambiano.
Se il professionista al quale si è rivolto è uno psicoanalista ortodosso ed eroga psicoanalisi classica è corretto che non intervenga fino a quando non riterrà che sia il momento di farlo, per favorire il suo spontaneo flusso di coscienza soprattutto in una fase iniziale, di conoscenza del suo caso.

La quantità di interventi peraltro non è correlata ai risultati ed è importante che lei non si aspetti di trovare qualcuno che le consenta uno sfogo o che le dica cosa fare perchè il lavoro dello psicologo psicoterapeuta non è questo, ma è favorire la guarigione da un disturbo/patologia.

Penso che lei abbia tutti i diritti di interrompere il percorso appena iniziato, ma che sarebbe più utile che chiarisse gli aspetti che non la convincono prima di prendere una decisione.
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dopo
Utente
Utente

Ho abbandonato la terapia precedente dopo circa una ventina di sedute, ho scelto uno psicoanalista in seguito per provare un approccio diverso in quanto quello passato non mi ha giovato tanto, questo terapeuta è stato cercato da me online e mi sono recato gratis per un primo consulto dove abbiamo parlato delle mie problematiche e mi è sembrato preparato e in quell'occasione mi ha detto che quello che dovevo fare quando andavo lì era di parlare e dire tutto quello che mi passava per la testa (i sogni, le libere associazioni) e piano piano sarebbero venute le cose da sè, nella prima vera seduta mi ha dato fastidio il suo atteggiamento in quanto io non sono mai stato da uno psicoanalista e siccome sono un ragazzo educato, non entro in uno studio ed inizio a parlare all'improvviso senza che nessuno mi inviti a farlo, non le pare? mi ha dato fastidio che ho perso metà seduta solo perchè non avevo capito che dovevo iniziare a parlare senza che nessuno me lo dicesse, a lei non sembra il caso che avrebbe potuto esortarmi a farlo? e comunque io non ci ho capito niente... avevo pensato di mollare ma forse è il caso che io vada almeno un'altra volta e poi rivolgermi magari ad uno psicoterapeuta, il problema è che ormai non saprei proprio più di chi fidarmi, non so come si fa a scegliere bene.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Può recarsi alla prossima in seduta spiegando quello che ha provato e prendendo quanto accaduto come una piccola o grande incomprensione che le permette già di capire qualcosa su sè stesso.
Il comportamento tenuto in terapia infatti è spesso il riflesso del comportamento che il paziente tiene anche nella vita quotidiana, in particolare con le persone per lui significative, e analizzarlo consente di modificare il modo di essere del paziente a partire dall'elaborazione e modifica della relazione che costruisce con il terapeuta (fattore fondamentale nelle psicoterapie psicodinamiche).

Quello che è successo può già permetterle di iniziare a riflettere su sè stesso, su quanto potrebbe essere passivo in generale: visto che ha atteso 20 minuti senza dire nè chiedere nulla prima che fosse il terapeuta a invitarla a parlare si potrebbe pensare che tenda ad essere in genere eccessivamente trattenuto o inibito (a causa dell'educazione o di altri fattori) e/o ad aspettarsi che siano gli altri a prendersi la responsabilità delle situazioni o a concederle il permesso di esprimersi (in diverse accezioni).

Da questo punto di vista è estremamente importante che parli dell'accaduto in seduta e che rifletta su quante altre volte si è trovato in situazioni simili, magari per paura di risultare inopportuno o aggressivo, rinunciando forse a reclamare i suoi diritti o anche solo ad esprimere il suo punto di vista.
[#14]
dopo
Utente
Utente
Salve, ho deciso di continuare con la psicanalisi, questa settimana abbiamo avuto il secondo incontro e ho parlato tutta l'ora, credo che siccome siamo agli inizi non sia il caso di interrompere ma capire come va. Anche se ho un po' paura di un fallimento spero di ottenere i risultati che desidero. Grazie per l'ascolto.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Bene,

Grazie a lei per la condivisione....



Intanto proceda e ci tenga informati.

In bocca al lupo.

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cerchi di esporre chiaramente al nostro collega quello che ha detto a noi, perchè possa tenerne conto e utilizzarlo nella terapia.

Ci faccia sapere fra un po' come va, se lo desidera.
Un caro saluto,
[#17]
dopo
Utente
Utente
Salve a tutti, sono passato per un aggiornamento. Anche se non ho fatto ancora molte sedute (circa 6-7) sono ancora molto perplesso sul percorso intrapreso. Lo psicanalista mi tiene 45 minuti a seduta, per tutto il tempo sono solo io a parlare, lui non interviene mai. Mi dice che tutto quello c'è da fare per ora è che io parli di tutto quello che mi passa per la testa (Libere associazioni) fin quando quello che serve verrà a galla. In realtà io non mi sento troppo fiducioso, inoltre ogni seduta mi costa 50 euro... io sono uno studente e vivo solo con mia madre che già fa fatica con le spese. Mi sento in colpa di fargli spendere 200 euro al mese per dei miei problemi nemmeno troppo gravi... questi soldi potrebbero coprire altre spese altrettanto importanti.
[#18]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

ne ha parlato con il terapeuta?
Che cosa si aspetta da questi incontri?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Mi sento in colpa di fargli spendere 200 euro al mese per dei miei problemi nemmeno troppo gravi..<<
in termini generali non è un costo "alto", credo però che la sua difficoltà sia legata alla motivazione. Voglio dire che se non da il giusto peso al suo disagio l'intervento potrebbe essere controproducente.

Quindi è utile riflette con il Collega su questi dubbi.







Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Carissimo,

è importante che lei chiarisca con chi la segue i suoi dubbi e le sue aspettative sul metodo che il Collega impiega, oltre che il modo in cui si sta sentendo.

Gli ha parlato chiaramente?
[#21]
dopo
Utente
Utente
Salve a tutti, ringrazio tutti voi per l'aiuto che mi state dando. Grazie ai vostri consigli ne ho parlato con lo psicanalista, gli ho detto del mio sentirmi in colpa per i soldi da chiedere a mia madre e dei dubbi sulla risoluzione del mio problema con questo metodo. Lui mi ha detto che questi sono problemi che molti pazienti devono affrontare e che io sono libero anche di non andare più ma il mio rinunciare potrebbe essere un atto di paura. Credo di continuare ancora e vedere come va, vi aggiorno, grazie ancora
[#22]
dopo
Utente
Utente
Salve a tutti, volevo aggiornarvi sulla mia situazione: dopo che per la seconda volta il mio terapeuta non era presente in studio all'appuntamento fissato (entrambe le volte non mi ha avvisato) ho deciso di concludere quest'esperienza. In questi giorni lo chiamerò e gli dirò che non ho più intenzione di andarci. Io credo ancora nella psicologia ma è la mia seconda esperienza negativa, non so se sia il caso di rivolgermi ancora a qualcun'altro. Purtroppo ho capito che trovare un bravo psicologo non è per niente semplice.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Può anche capitare di avere degli imprevisti, anche i clinici sono esseri umani.

Se non si trova bene per altri motivi, approfitti di questi disservizi per chiudere e cambiare, ma non è scrivendo di continuo a noi, che si curerà o che troverá il professionista consono alle sue esigenze.

Secondo me, così si confonde ancor di più e soprattutto perde tempo prezioso.

Chiarite le differenze dei vari approcci - la sua domanda iniziale del consulto- dovrebbe, da solo, trovare il professionsta più adatto a lei.
Cari auguri