Paura del lavoro e delle responsabilità

Buongiorno,
vorrei chiedervi un consulto per risolvere un problema che vivo ormai da diversi anni. Ho 31 anni. Laureata da 8 anni con ottimi voti ho sempre lavorato e sono sempre stata indipendente. Ho una vasta esperienza nel mio settore, ma nonostante questo non riesco a trovare un lavoro stabile. Premetto che sono stata cresciuta con enormi aspettative da parte dei miei genitori nei miei confronti, in particolare da parte di mio padre: io ero la figlia perfetta, quella che andava bene a scuola, che si sarebbe laureata e che avrebbe trovato un lavoro importante e di responsabilità.
La mia prima esperienza di lavoro è stata traumatica. Ho lavorato per un anno in un'azienda in cui il mio responsabile non mi faceva fare niente e dove non sono riuscita ad allacciare nessun tipo di rapporto con gli altri colleghi. Da allora ho iniziato a dubitate delle mie competenze, vivendo un lungo periodo di forte ansia e depressione da cui, fortunatamente, sono riuscita a uscire da un anno circa.
Dopo quella esperienza lavorativa ne sono seguite delle altre, sempre nel mio settore di specializzazione, ma a lavoro non mi sono mai sentita bene e ogni volta che mi si presentano delle difficoltà in campo lavorativo io cedo e mi lascio prendere dal panico.
Sono stata per due anni in un'azienda ricoprendo mansioni di responsabilità. Lavoravo tanto e guadagnavo poco. Ero molto stressata, non dormivo e non mangiavo e dunque ho deciso di andare via. Dopo sono andata all'estero per 10 mesi per fare un'esperienza diversa e per staccare un po' la spina. In questi mesi ho lavorato in un settore per me nuovo ma molto interessante. É stata un'esperienza difficile ma molto utile e dopo la fine del mio contratto ho deciso di tornare in Italia.
Nonostante la crisi, ho subito trovato lavoro in un'azienda ricoprendo una mansione con meno responsabilità rispetto a quelle che svolgevo prima e, con mia grande sorpresa, mi sono resa conto che, non avendo carichi di lavoro eccessivi, stavo molto meglio. Sono rimasta lì per un anno, periodo durante il quale la mia ansia è passata e in cui ho iniziato a vivere più serenamente. Dopo un anno il mio contratto non è stato rinnovato quindi mi sono ritrovata di nuovo a dover cercare un altro lavoro.
Ne ho trovato uno nel giro di 2 giorni e sono contentissima per questo. Anche in questo caso è un lavoro che non ho mai fatto prima, molto interessante ma di responsabilità. Inoltre il posto è stressante e il mio capo è stacanovista e dunque ho paura di ricadere nella situazione di stress e ansia vissuta in passato. Come posso evitare che questo accada?
Sono un po' confusa perché non riesco a capire cosa voglio: da un lato sono felice di aver trovato un lavoro di responsabilità, ma dall'altro ho paura che queste responsabilità possano generare ansia.
Grazie per i vostri consigli.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
sembra che siano le situazioni lavorative con maggiori carichi di reponsabilità quelle che le creano ansia, vale a dire quelle in cui ci si aspetta molto da lei.
anche di questo nuovo lavoro dice
< Da un lato sono felice di aver trovato un lavoro di responsabilità, ma dall'altro ho paura che queste responsabilità possano generare ansia>
E lei non può permettersi di sbagliare, probabilmente deve essere perfetta, sempre all'altezza, proprio come si aspettavano i suoi genitori da lei.
Forse è con questo che dovrebbe far pace per smettere di preoccuparsi?

Restiamo in ascolto





Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, mi congratulo per le sue capacità e per la rapidità con cui trova lavoro, si vede che è davvero brava..mi domando se la sua ansia e difficoltà non vada ricondotta al rapporto che ha avuto con questo padre esigente della sua infanzia, volere o no si tende a vivere il.. capo.. con una valenza genitoriale, lei fa tutto bene , faccia quel che deve , ma anche quello che è possibile.. molti capi hanno il potere e il piacere di schiacciare, pretendere, esigere, ce provano..
Forse è meglio prendere in modo più soft il carattere e la personalità di questi capi, potrebbe fare un percorso da un Collega per rileggere , ridimensionare ogni cosa ed essere più contenta di sè.
E smettere di pensare .. che non basta mai quello che facciamo..
Auguri di serenità e.. cinismo..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per le vostre risposte. Penso di essere stata sempre influenzata da mio padre che, non volendo, mi ha messo un po' in difficoltà in quanto riponeva in me delle grandi aspettative. A volte mi capita di sentirmi in colpa nei suoi confronti perché penso di averlo deluso, poi però mi rendo conto che tale pensiero è sbagliato e deleterio e che ciò che dovrei fare è seguire il mio percorso indipendentemente dal pensiero di mio padre.
Qualche anno fa ho seguito un percorso insieme a un vostro collega che mi è stato di grande aiuto. Da allora sono riuscita ad essere meno esigente con me stessa e a vivere più serenamente. Sono molto contenta dei miglioramenti fatti, tuttavia mi rendo conto che il percorso è ancora molto lungo.
Inoltre, quando mi capita di dover affrontare situazioni difficili a lavoro mi chiedo se un ruolo di responsabilità sia veramente ciò che voglio o soltanto un desiderio di mio padre. Non riesco a capire bene questo punto e di conseguenza per me diventa anche difficile muovermi in una determinata direzione piuttosto che in un'altra.
Cercherò di stare più tranquilla e di fare quello che è nelle mie possibilità.
Grazie ancora per la disponibilità.