Forte senso di colpa per episodio adolescenziale

Sono sempre stato un tipo ansioso, che ha preso ogni avvenimento negativo della vita come un dramma senza soluzione. Nella vita spesso mi sono trovato a fare i conti con sensi di colpa a volte anche ingiustificati. Questa volta si tratta di un episodio accaduto tanto tempo fa, durante la adolescenza, (avrò avuto circa 15 anni) che però mi sta logorando lentamente nelle ultime settimane. A quell'età il concetto di sessualità era ancora quasi oscuro (probabilmente sono stato meno precoce della media), e un giorno mi ritrovai con un mio amico circa due anni più piccolo a parlare di questo argomento, fino ad avere "contatti" intimi reciproci per un lasso di tempo limitato. E' stato un episodio isolato, senza che avessi il desiderio in futuro di fare una cosa simile e senza che ci fosse niente di più.. In quei momenti ho pensato fosse frutto della fase conoscitiva adolescenziale, ma ora mi sento terribilmente in colpa perché ritengo questo episodio moralmente inaccettabile e vergognoso. Se potessi tornare indietro, lo farei subito. Mi sento "sporco", non degno di un futuro sereno, in colpa perché ho paura che questo episodio possa essere stato o potrà  essere un trauma anche per lui, vista anche la differenza anagrafica, e il timore di aver compiuto qualcosa di irrimediabile mi perseguita. Di questo episodio non ne abbiamo mai parlato e, anche se ora ci vediamo sporadicamente per motivi di studio, il nostro rapporto è sempre rimasto buono. Il mio senso di colpa è giustificato o è eccessivo? Dovrei parlarne con lui, dopo tanti anni?
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Mio caro , non drammatizziamo, l'adolescenza può avere momenti confusi, sbagliati , ma transitori.. non ne farei un dramma, e' passato tanto tempo, il suo amico ha con lei un rapporto buono, metta tutto questo nel mucchio delle sciocchezze che possono capitare e cerchi di non pensarci.. Le auguro di avere una vita affettiva e sentimentale serena e piacevole e di avere voglia e capacità di costruire il suo futuro a tutti i livelli..
Saluti cordiali e auguri..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
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Dottoressa la ringrazio per la risposta, la mia preoccupazione è forte soprattutto perchè tra di noi c'è una differenza d'età, per la precisione di 2 anni, e perciò mi sento in colpa perchè ero un po' più grande di lui. Inoltre trovo questo atto moralmente ignobile, e ho paura possa lui un giorno accusarmi di averlo traumatizzato.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Eravate due ragazzi, suvvia, con curiosità, confusione, contraddizioni.. si metta tranquillo, due anni non sono niente.. coraggio.. RESET..
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.8k 579 67
Gentile utente,
questi sono da noi considerati "giochi tra ragazzini" quasi coetanei.
Non c'è stata violenza nè psicologica nè fisica.

Come mai dopo oltre un decennio torna a questo episodio? oppure ha rappresentato un tormento costante da allora?

E la Sua vita affettiva e sessuale attuale com'è?







Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Gentile Dr. Brunialti, la mia vita affettiva e sessuale è buona, non ho mai avuto dubbi sul mio orientamento sessuale. Il mio senso di colpa è nato solo qualche settimana fa, non saprei nemmeno spiegare il motivo per cui quest'episodio mi sia tornato in mente dopo tanto tempo. In realtà in questi anni non mi è mai tornato in mente perché lo consideravo solo un momento della fase adolescenziale, senza dargli troppo peso. Ultimamente invece ripensarci mi fa sentire moralmente indegno, perché sono stato io il primo ad affrontare l'argomento "masturbazione" ed ero anche più grande di lui. Il mio senso di colpa è che, essendo cresciuti insieme, e anche le nostre famiglie si conoscono bene, per me era ed è come un "fratello", insomma uno di famiglia, con cui queste cose non dovrebbero essere nemmeno pensate. Pensare che questo possa un giorno essere un problema per lui, per me e per la mia famiglia mi fa star male. Non mi sento "degno" di realizzare i miei sogni. Grazie per l'attenzione
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.8k 579 67
Lo ritengo un segnale di ansia.


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Utente
Utente
Dottoressa non le posso nascondere che la componente ansiosa mi ha sempre accompagnato, in realtà in questo caso il forte senso morale mi fa essere così duro con me stesso, perché come dicevo prima essendo per me una sorta di "fratello" minore , la masturbazione con lui mi è sembrato un atto da evitare assolutamente. La ringrazio ancora
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.8k 579 67
Essendo trascorso tanto tempo,
il ripresentarsi ingombrante di questo episodio, potrebbe proprio essere un segnale di ansia.

In realtà sono da considerare esperienza effettuate in altre età, da non ri-leggere con gli occhi dell'oggi.

Se però tali pensieri si ripresentassero insistentemente, non esiti a chidere aiuto a un nostro Collega di persona.

Cari saluti.





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Utente
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Le vostre rassicurazioni sul fatto che si tratta di esperienze adolescenziali comuni, non proprio "anormali" ma conoscitive, mi hanno comunque reso un po' più tranquillo. Certo il pensiero di aver fatto qualcosa di grave ancora è lì, ma forse potrò affrontarlo con meno ansia nel prossimo futuro.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.8k 579 67
Se dovesse diventare un pensiero ossessivo si faccia aiutare: la vita è OGGI.


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Utente
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Gentili Dottoresse, vorrei aggiornarvi sulla situazione. Il pensiero su questo spiacevole episodio sembrava passato, ma negli ultimi giorni è tornato forte. Questo è accaduto pensando anche che avevo commesso un imprecisione nei commenti precedenti, perché gli anni di differenza sono tre e non due. Questo mi rende ancora più preoccupato, perché ho paura di avere segnato la sua vita con questo episodio, come è successo a me. Inoltre ho paura di raccontare ciò alla mia famiglia, o anche che si possa solo scoprire, perché la vergogna e l'imbarazzo sarebbero troppo forti. Secondo voi questo senso di colpa è completamente ingiustificato? Grazie.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazzo, due o tre anni di differenza non sono niente, è lo stesso, sempre di esperienze conoscitive , comuni, frequenti a quell'età, si tratta.. tuttavia anch'io con la Collega Bruniati, le consiglio di farsi aiutare, questa preoccupazione , questa ansia che non se ne va , mi fa pensare al fatto che forse c'è stata una educazione rigida, che ha prodotto un Superio esigente e severo, e la possibilità che Lei abbia la tendenza a sentirsi spesso in colpa, sotto esame ecc.
Si rivolga ad un Collega de visu, nel settore privato o pubblico, per chiarirsi, raccontarsi, sentirsi compreso..
Restiamo in ascolto, con molti auguri di conquistare sguardi più sereni..
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.8k 579 67
Gentile utente,

mi ripeto:

"Se però tali pensieri si ripresentassero insistentemente, non esiti a chidere aiuto a un nostro Collega di persona."

Le rassicurazioni hanno un effetto breve, come ha visto. Occorre prendere in mano la situazione.



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Utente
Grazie per le risposte. Probabilmente l'educazione rigida ha avuto la sua influenza, e forse l'immagine di ragazzo perbene che gli altri hanno di me mi ha condizionato nella considerazione di questo episodio che, pur sapendo si tratti di una sciocchezza adolescenziale non "ragionata", ha in un certo senso intaccato la concezione di me stesso, come se solo per questo episodio non meritassi più l'etichetta di "bravo ragazzo". Non esitero' a contattare uno specialista. Saluti.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.8k 579 67
Ne sono lieta. La qualità della sua vita lo merita.


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Utente
Sono lieto di dirvi che ho appena prenotato un incontro con uno psicologo. Vi disturbo ancora un'ultima volta: secondo voi dovrei raccontare questi episodi ai miei genitori? Ho paura di raccontarlo perché la vergogna è tanta e ho il terrore che la mia immagine sarebbe compromessa. L'aver ricordato ora che è successo qualche volta in più di una mi affligge sempre di più. Grazie
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.8k 579 67
1. Bene per l'appuntamento con un nostro Collega!.

2. <<secondo voi dovrei raccontare questi episodi ai miei genitori?<<

Quale motivo ci sarebbe per raccontarlo ai Suoi genitori?
Per sgravarsi la coscienza?
Per essere giudicato?
Per essere protetto?
Per qualsivoglia altro motivo?

Lei ha 24 nni, non è più il bambino che - ritenendo di aver combinato una marachella - vergognandosi la "confessa" , e se riceve un castigo gli va bene perchè pensa di averlo
meritato.
Ci sono cose personali di cui - a 24 anni - non si parla più con i genitori. Per iniziare a costruire quella linea di "separazione" che caratterizza la persona psicologicamente adulta.



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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Concordo del tutto con la Collega , a 24 anni la sua vita intima riguarda Lei e nessun altro, i genitori proprio non c'entrano.. sono contenta che si sia deciso a farsi aiutare da un Collega de visu, diventerà più sereno e più autonomo.
Restiamo in ascolto...