Ansia da prestazione sessuale

Gentili Dottori,
Sto vivendo una situazione che non riesco a gestire e vorrei avere dei suggerimenti su come procedere correttamente.
Ormai da sei mesi, mio marito ha disturbi di ansia da prestazione. Abbiamo ritenuto opportuno che lui si sottoponga ad esami medici e ad una visita andrologica, per escludere disturbi fisici. Questi esami li farà a giorni. È comunque abbastanza palese che si tratta di un disagio psicologico. Infatti, a volte riusciamo ad avere rapporti, ha comunque sempre l'erezione, ma nella fase di peproblematiche perde . mi dice che ha paura di deludermi, che ha paura di non portare a termine il rapporto.
Gli ultimi due anni e mezzo sono stati pregni di situazioni impegnative ( acquisto della casa, il matrimonio) dal punto di vista finanziario e non solo. La tensione soprattutto economica ha fortemente condizionato mio marito che si è fossilizzato sulle continue spese, nonostante si lavori entrambi.
Lui ha 40 anni, fino all'età di 37 ha vissuto con i propri genitori, nonostante sia un professionista ed autonomo economicamente. Io molto più giovane di lui a 20 anni vivevo già per conto mio ed ho imparato cosa volesse dire vivere da sola, gestendo tutti gli aspetti. Credo che questo sia un punto cruciale fra noi. Questa diversità di scelte, vedo che condiziona anche la situazione che attualmente stiamo vivendo. Ritengo che lui non abbia gradualmente nel corso della sua vita creato i presupposti per costruire una sua indipendenza e che si sia trovato a gestire tutte queste problematiche tutte quante insieme, non avendo forse ancora gli strumenti forse per superarle. Lui è molto sensibile e dolce. Ha avuto poche esperienze sessuali prima di me e l'ho sempre percepito come bloccato nella sessualità. Vedo che vuole controllare ogni cosa del rapporto sessuale. Io sono più libera e vivo il sesso in maniera serena e disinibita. Almeno fino a sei mesi fa. Oggi mi sento male, mi sento non desiderata, il mio peggior incubo si è avverato. La situazione è questa e occorre che la si superi. Non voglio piangermi addosso né diventare la sua carnefice. Ho pensato di fargli cominciare una psicoterapia individuale affinché lui chiarisca cos'è per lui la sessualità e poi in caso di fare terapia di coppia. Cosa ne pensate? Dovremmo iniziare subito la terapia di coppia? Voglio aiutare mio marito, aiutare me stessa ed il nostro amore. Grazie
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Io sono più libera e vivo il sesso in maniera serena e disinibita.>>
<<mi dice che ha paura di deludermi, che ha paura di non portare a termine il rapporto>>

Gentile Utente,
le sue ipotesi sono alquanto sensate e la decisione di effettuare una visita andrologica come primo passo, assolutamente corretta.

Parallelamente, viste le dinamiche descritte (personali ed interpersonali), credo che comunque potreste trarre giovamento da una consulenza di coppia: in quella sede si deciderà il modo migliore per intervenire. Difficile infatti dire a priori se sia meglio un percorso individuale o di coppia.

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa Scalco, la ringrazio per la Sua risposta.
Chiedo scusa, rileggendo le mie partole, mi sono accorta di aver scritto un periodo poco chiaro. Riporto qui la frase corretta:" Infatti, a volte riusciamo ad avere rapporti, ha comunque sempre l'erezione, ma nella fase di penetrazione la perde".
Ho un ottimo dialogo con mio marito, sto cercando di aiutarlo in ogni modo, ma occorre che l' input venga da lui. A volte, perdo la pazienza e spesso mi arrabbio perché mi sento inerme. So' che non è l'atteggiamento giusto, ma questa situazione è logorante. Ecco perché accolgo con favore il Suo suggerimento di fare inizialmente anche una consulenza di coppia per poi vedere il da farsi.
La ringrazio ancora
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Utente
Utente
Gentile Dottoressa Randone,
La ringrazio molto per le informazioni fornitemi.
Leggo di quanto sia importante il ruolo della partner in questa situazione. Mi auguro di risolvere al più presto questa situazione.
Cordiali Saluti
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Se le può far piacere, tra qualche tempo ci aggiorni sull'evoluzione delle cose.

Aggiungo anch'io una lettura inerente l'argomento da Lei affrontato:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1852-ansia-da-prestazione-e-spectatoring.html

Saluti.
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Utente
Utente
Gentile Dottoressa Scalco,
Ho letto il Suo articolo. Davvero complimenti. Credo che abbia toccato un punto importante che ho notato in mio marito.Il porsi come spettatore e come censore interiore, rompe la sintonia erotica e l'eccitazione, trasformando l'esperienza sessuale in una performance asettica e tragica. L' estremo desiderio di non deludere l'altro, porta invece al contrario. Mi auguro di darvi presto buone notizie.
Grazie per la sensibilità e professionalità.
Saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Speriamo di riceverle.

Il d.e è molto complesso, la diagnosi deve essere certa e scrupolosa e la ricerca dell'etiologia altrettanto.

Però è curabilissimo.....
Cari auguri.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dr.ssa Randone. La ringrazio molto per le sue parole. Più parlo con mio marito e più mi rendo conto che vi sia un substrato di emozioni tenute in gabbia. A volte penso che sia una situazione paradossale e molto più grande di me. Va comunque affrontata nel modo giusto. Ha dei suggerimenti da darmi in attesa che lui faccia gli esami medici ed in attesa del consulto con lo psicoterapeuta? Grazie mille
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