Io e mio marito

Gentile dottore, sono sposata da 3 anni con un uomo di 50. Io ho 16 anni meno di lui. La nostra vita sessuale non ha mai avuto grandi problemi. Io avrei voluto a volte essere più attiva, diciamo così, ma nonostante mi sia lamentata di mancanza di attenzione ai dettagli, siamo sempre stati molto affiatati. Abbiamo sempre avuto rapporti due tre volte a settimana. Mio marito è disoccupato da diversi anni e alla sua età è tutto più difficile. in più ha tante sofferenze e traumi vissuti nel corso della sua vita, genitori sempre distanti, un brutto incidente che lo ha segnato in volto dandogli forti complessi. Ho scoperto che negli ultimi mesi si divertiva a sedurre donne online senza incontrarne nessuna né con volgarità. Nulla di spinto insomma. Cercava amicizie, chiacchierava inventandosi un lavoro che non aveva e altri dettagli di fantasia, finchè loro non mostravano interesse per lui, quindi chiudeva ogni conversazione e passava ad un'altra. Con alcune flirtava di più con altre semplicemente parlava. E' sempre stato molto solo e molto chiuso. Quando ho letto alcune di queste mail e scoperto tutto, mi ha detto di sentirsi fallito, una nullità e di aver cercato online consensi in modo folle, consensi sbagliati da figurine su internet e che era un modo per lui per evadere. Dice che da me non gli manca nulla, che manca semmai dentro se stesso, perché si fa mantenere da sua moglie e non può darmi tante cose. Da quando tutto questo è uscito fuori abbiamo parlato di più e mi ha detto di lunghi periodi di solitudine nel suo passato in cui preferiva vivere avventure di una sola sera e via piuttosto che masturbarsi. Mi ha detto che secondo lui la masturbazione è da falliti, è da uomini con problemi mentali, che lui ad eccezione dell'adolescenza non l'ha mai praticata, piuttosto preferiva avventure di questo tipo. Mi è sembrato eccessivo. L'autoerotismo lo pratichiamo tutti, specie nei periodi di solitudine. Perché vederlo a 50 anni in modo così esasperato e negativo? Perché non preferirlo ad esperienze umane quasi da prostituta caricata in macchina? So che è difficile ma vorrei chiedere il suo parere in merito a quanto le ho raccontato. Grazie... Enrica
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Enrica,

il problema di Suo marito potrebbe essere vicino ad un problema di depressione, perché il vissuto che emerge da quanto Lei riferisce me lo fa pensare.

Detto ciò, il focus della Sua richiesta sembra essere sull'aspetto relazionale e sessuale e riguardare la coppia. Perché, allora, non vi fate aiutare di persona da uno psicologo psicoterapeuta presso il Consultorio di zona?

Le opinioni sia Sue sia di Suo marito sono entrambe lecite, ma forse per Lei è difficile vedere Suo marito soffrire, dico bene?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
La ringrazio per la risposta... E' vero, la parte peggiore in tutto questo è vederlo soffrire, pensare che possa essere vicino ad una depressione, non poter fare nulla per aiutarlo. Non vuole andare da nessuno purtroppo. Se non trova lavoro secondo lui è inutile qualsiasi tipo di aiuto, non ci crede. Per questo ho chiesto consiglio qui, anche per capire se tutto questo nasconda anche altro oltre ad un possibile principio di depressione.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Con i limiti della valutazione a distanza, ciò che dice Suo marito è sensato: per molte persone (non so se rientra anche Suo marito in questo gruppo) il lavoro è l'antidepressivo.

All'età di cinquanta anni può essere certamente difficile o più difficile trovare lavoro, ma è comprensibile il senso di sfiducia e di inutilità e mortificazione che prova Suo marito.

Di conseguenza è anche comprensibile che Suo marito abbia una deflessione del tono dell'umore e che tutto ciò influisca sulla sfera sessuale.

Certo è che se Suo marito non si lascia aiutare e sprofonda in questa tristezza sarà ancora più difficile andare alla ricerca di un lavoro...

Cordiali saluti,
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dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Sa la cosa che mi fa più soffrire è il pensiero che per diversi mesi, invece di parlare con me, ha cercato il consenso, l'approvazione, l'ammirazione di donne mai viste e conosciute, inventando che era in crisi con sua moglie, che era un professionista piuttosto che un disoccupato e tante altre bugie che non sto qui ad elencarle. Con alcune si è sentito anche per telefono, perché chiaramente queste donne ci hanno creduto, gli hanno chiesto il numero. Al momento di fissare un appuntamento, di vedersi, ha troncato ogni contatto, continuando a contattarne altre, a proporsi virtualmente, a cercare complimenti, interesse, consensi. Per me è stato dolorosissimo questo, perché abbiamo sempre avuto un rapporto molto bello, ci amiamo profondamente, ci siamo sempre fidati l'uno dell'altra. Nell'universo della sua vita così dolorosa dove ha conosciuto solo tradimenti e pugnalate alla schiena, ha scelto di mentire e di far del male proprio a me, questo è il paradosso più grande. Per alimentare il suo ego ha rischiato di perdere la cosa più importante che aveva. Nel mentre lo vedevo soffrire, cercavo di fargli forza, di fargli vedere il bicchiere mezzo pieno, di fargli sentire quanto lo amavo, ma lo vedevo sofferente e distante, come se fosse caduto in un burrone. Il pensiero che in quel momento fosse quella che lui definisce droga ad attirarlo, quel mondo lì così squallido e assurdo, mi fa stare malissimo... La ringrazio per l'ascolto...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Quelle "frequentazioni" in chat servono a Suo marito per evadere e costruirsi una realtà più digeribile e più leggera.
Certo che Lei ci rimane male, ma si conceda anche lo spazio per capire la evidente frustrazione di Suo marito e magari col tempo farci una bella risata sopra.
Quel mondo, in fondo, non è certo un modo reale...

E poi, ora che il problema è venuto fuori potreste affrontarlo insieme e risolverlo.

Cordiali saluti,