Ansia a 18 anni, il mio incubo

Buongiorno, sono una ragazza di 18 anni e da circa tre mesi sto vivendo il mio incubo. Ho avuto il primo attacco di panico a marzo, e poi ho continuato ad avere un'ansia persistente. L'ansia è sfociata nei pensieri, i più brutti, legati alla perdita del controllo ed in particolare al suicidio. Ho subito iniziato una terapia breve strategica con una terapeuta e qualche giorno fa mi ha riferito che lei non sarebbe stata in grado di portare a termine la mia terapia se non con l'aiuto di psicofarmaci (xanax, 10 gocce tre volte al giorno). Essendo totalmente contraria agli psicofarmaci soprattutto alla mia età, ho subito interrotto la terapia e mi sono rivolta ad un'altra dottoressa, che utilizza un metodo differente, cercando di andare alla base del problema, ho già fatto un colloquio con lei e la settimana prossima ne ho un'altro. Quindi sembrerebbe procede tutto nel verso giusto. Ma in realtà non è cosí sento sempre il bisogno di parlare con qualcuno del mio problema, e vivo costantemente con la derealizzazione e con questi dubbi. La mia domanda è: riuscirò mai a stare meglio? Ho bisogno di essere rassicurata in un qualche modo.
La mia dottoressa dice che io ho il problema del controllo, ho sempre cercato di controllare ogni cosa della mia vita ed ora che sono vicina ad una svolta (l'esame di maturità, che tra l'altro mi rifiuto di fare) non riesco ad accettare questo cambiamento. È bruttissimo perché non mi rendo nemmeno conto di vivere, ogni giorno mi sembra un inferno e i miei pensieri mi spaventano moltissimo.
Conoscete qualche caso simile? Cosa potete dirmi a riguardo?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Cara Ragazza,
dai disagi relativi all'ansia si può uscire anche in tempi non necessariamente lunghi con i trattamenti adeguati, come appunto la psicoterapia, previa valutazione diretta. Secondo necessità specifica, può essere abbinata alla farmacoterapia, di stretta competenza medica-medico specialistica (psichiatra).

La ricerca di rassicurazioni è tipica della persona ansiosa, tuttavia può portare solamente un momentaneo sollievo, per poi finire per alimentare il problema.

Cambiamenti e svolte, come ad esempio la maturità imminente fontie di per sé di stress, possono anche fungere da amplificatori rispetto ad una certa quota di ansia preesistente, non so se sia il suo caso.

Comprendo il suo disagio e le difficoltà che sta incontrando che comunque possono essere affrontate e risolte con le cure adeguate.

Si affidi alla sua curante e dia il tempo alla terapia di produrre i suoi benefici.

Intanto legga qui
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html

Un caro saluto


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottoressa, prima scortesemente non ho scritto il mio nome, mi chiamo Eva. Innanzitutto vorrei ringraziarla tantissimo della sua disponibilità e della sua risposta immediata. Ha ragione, io ricerco costantemente una rassicurazione, poiché ormai dopo 3 mesi sono veramente stanca di questa situazione, ed è questa che la cosa che più mi terrorizza. Dato i pensieri che faccio, rispetto al mio problema mi sento veramente impotente e questo mi scoraggia ancora di più. Il mio rifiuto nei confronti dell'esame di maturità credo sia scaturito dalla mia paura, la paura del futuro e della crescita. Entrambe le miei terapeute mi hanno messo bene in chiaro che la mia paura è questa e che si sfoga i pensieri di perdita del controllo in quanto i cambiamenti sono di per sé incontrollabili. Io sto cercando di darmi tempo e di dare tempo alla terapia, ma vorrei che tutto arrivasse subito, in un batter d'occhio vorrei che le cose arrivassero. Vorrei svegliarmi domani e non ricordarmi più niente di quello che è stato, avendo solo la sicurezza di quello che sarà, e invece ogni giorno ricomincia il mio incubo. Ogni mattina mi alzo pensando all'inizio di un altro giorno d'inferno. Ho letto su internet, di migliaia di persone con questo problema, ed io vorrei solo che a me, andasse via. Perché ormai io non mi rendo conto nemmeno del tempo che passa, dei giorni che passano, mi sento ferma, con il tempo bloccato. Mi sveglio alla mattina e penso: ok, passiamo direttamente a domani. E questo non mi piace, mi spaventa tantissimo questo. è normale secondo lei?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Fa parte del suo disagio che deve essere curato. Come le ho detto si affidi alla sua curante, si impegni nel percorso e riporti ogni cosa alla specialista che la sta seguendo.
Ora però lasci perdere Internet, il cercare notizie non la aiuta, anzi rischia di alimentare le sue difficoltà.
La strada verso il benessere l'ha già trovata con il percorso terapeutico.



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dopo
Utente
Utente
La ringrazio davvero nuovamente per la sua disponibilità, la aggiornerò quando ci saranno miglioramenti, quando il disturbo se ne sarà andato. Grazie anche per gli articoli che mi ha lasciato da leggere.
Buona serata.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Lieta di averla ascoltata, ci farà piacere ricevere suoi aggiornamenti.

Un caro saluto
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