Crisi d'ansia e confusione in una relazione

Buonasera a tutti,
ho 23 anni, da dicembre ho una relazione con un uomo più grande di me di 40 anni, conosciuto in luglio. Sembrerà strano, ma quando siamo assieme la differenza d'età non la sentiamo, forse aiuta il fatto che lui è una persona molto giovanile ed entusiasta e anche fisicamente dimostra molti anni in meno di quelli che ha, mentre io sembro più adulta di quello che sono (o così mi dicono). Premetto che fin dall'inizio siamo stati consapevoli del fatto che è una storia senza futuro e che non può durare più di tanto, però abbiamo deciso di godercela lo stesso, e trasformarla poi in una bella amicizia.
Per i primi mesi è filato tutto liscio. Lui è sempre sicuro, paziente ed innamoratissimo di me. Io al contrario ho gradualmente sviluppato crisi d'ansia sempre più forti, pensieri ossessivi e dubbi di non amarlo più, fino a convincermi di doverlo lasciare una mattina in cui stavamo partendo per il weekend. Lui era distrutto ma è stato comprensivo, abbiamo deciso di comportarci da lì in poi come amici e per qualche ora mi sono sentita sollevata, piano piano durante la giornata siamo tornati spontaneamente a comportarci come una coppia, e sono stata benissimo, salvo poi il giorno dopo farmi prendere di nuovo dall'ansia e dirgli che comunque non avevo cambiato idea (e dandogli un'altra batosta). Al rientro a casa quando ci siamo lasciati mi sono sentita mancare la terra sotto i piedi, ho passato le 24 ore successive a piangere ininterrottamente, e quando gli ho chiesto di tornare assieme mi ha accolto a braccia aperte. I problemi d'ansia non si sono risolti e dopo un mesetto è stato lui a lasciarmi perchè non sopportava più di vedermi stare male e di esserne la causa. Di nuovo sollievo iniziale e poi disperazione e pianto ininterrotto per due giorni, in cui ho finalmente chiesto aiuto a mia sorella maggiore e a un'amica di famiglia che mi fa un po' da mamma, che non sapevano nulla della relazione (lo sapevano solo le mie amiche più strette). Mi hanno tranquillizzato e consigliato di andare avanti perchè secondo loro i tempi non erano maturi per troncare, l'amica sostiene che la mia sia paura di amare e di lasciarsi andare. Perciò l'ho chiamato, ne abbiamo parlato e di nuovo mi ha accolto a braccia aperte. Dopo sono stata un po' meglio, per la maggior parte del tempo sono sicura di amarlo e felice, ma quando mi prendono le crisi d'ansia mi convinco di non amarlo affatto. Non riesco ad immaginarmi di stare senza di lui e sto male all'idea che possa succedergli qualcosa, mi terrorizza l'idea di doverlo lasciare, ma contemporaneamente mi sembra di buttare via occasioni di stare con persone di età "appropriata" con cui non sarei costretta a relazioni "di straforo".
Mi sono rivolta anche a una psicologa del consultorio con cui ho fatto il primo colloquio, ma a pelle non mi è piaciuta molto. Vedremo con il secondo.
Mi scuso per il papiro, ho una immensa confusione in testa e vorrei solo ritrovare la serenità, ma non so come fare.
Grazie a tutti!
[#1]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"mi sembra di buttare via occasioni di stare con persone di età "appropriata" con cui non sarei costretta a relazioni "di straforo". "

Gent.le Ragazza,
l'ambivalenza che caratterizza il tuo vissuto merita di essere approfondita ma è necessario che tu possa farlo all'interno di una relazione terapeutica nella quale ti senti accettata, compresa e non giudicata.
Le relazioni affettive spesso sono condizionate dai modelli relazionali che abbiamo sperimentato con le figure di riferimento (solitamente genitioriali ma possono essere anche persone non appartenenti alla propria famiglia).
Il mio intento è solo di offrirti uno spunto di riflessione che ti aiuti ad esplorare meglio le emozioni che stai vivendo all'interno del colloquio psicologico.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazza, spero che al secondo incontro il clima con la Collega sia migliorato.. Parlerete sicuramente del passato, della sua famiglia , della vita affettiva, intanto mi domando e le domando di riflettere sulla sua storia, sul rapporto con suo padre , sull'educazione ricevuta , a volte questi innamoramenti hanno a che fare con nodi irrisolti del passato..
Se crede ci racconti , ci parli di sè, cosa fa, studia, lavora ? dove ha conosciuto l'uomo di cui ci parla..questo momento di confusione, emozione , dolore, splendore , può essere una tappa maturativa , ma bisogna saperne di più..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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