Ansia ed ossessioni non mi permettono di vivere

Buongiorno,
sono una ragazza di vent'anni e ultimamente sto attraversando un periodo molto difficile. Vengo da una famiglia attenta e che mi ha sempre aiutato in tutto con dolcezza e comprensione; da meno di un anno vivo da sola in un'altra città per motivi di studio. Penso di aver capito negli anni di essere una persona molto sensibile, molto più della media. Emotivamente parlando ogni cambiamento mi colpisce in maniera intensa e profonda con risvolti in ogni ambito della mia vita. Sono stata una bambina sensibile e a volte molto sola (ricordo di aver sofferto molto la solitudine da piccola, ero figlia unica e a parte i miei genitori non avevo molte persone intorno). Ho un carattere difficile, spesso mi chiudo e ho sempre avuto difficoltà a relazionarmi con gli altri, soprattutto coi gruppi.
Da qualche mese a questa parte sono cambiate molte cose nella mia vita: vivo da sola, vivo in un'altra città e ho chiuso una relazione importante durata quattro anni. Da qualche mese soffro molto di ansia: ho pensieri ossessivi che mi fanno vedere un futuro nero e senza alcuna via d'uscita. Ho perso interesse per tutto, anche la materia del mio studio che prima mi interessava, ora non mi interessa più. Penso che nella mia vita crescendo ho sofferto sempre di più con il passare del tempo e spesso penso al suicidio come inevitabile conclusione del mio dolore. Passo intere giornate a piangere e logorarmi con questi pensieri. Ho poi conosciuto da quattro mesi un ragazzo con cui non sto insieme ma che vedo sempre; quando siamo insieme con lui sto benissimo perché è l'unico in grado di farmi divertire e farmi smettere di pensare. Ma ha un carattere mutevole, e a volte da un momento all'altro sembra che perda l'interesse nei miei confronti e si comporta in modo immaturo ed egoista. Mi tratta male, e quando succede io cado in un turbine logorante di pensieri autolesionisti. Non sono capace di reagire e mi rendo conto che per me lui è diventato un'ossessione: non c'è momento in cui non lo pensi e non lo desideri, e quando sto male a causa sua vorrei morire. Vivo il sesso in maniera molto intensa e lo vivo come un bisogno costante che in sua assenza mi fa stare male. A breve comincerò ad andare da una psicologa, ma in questi giorni sto molto male e nel frattempo vorrei avere da voi dei consigli su come gestire quest'ansia (che sento anche fisicamente come un peso sul petto, oltre ad avere i palmi delle mani sudati quando succede) e l'ossessione nei confronti di questo ragazzo. Spesso penso al suicidio, anche se non è mai un'idea reale perché ora non ne avrei ancora il coraggio, ma ogni giornata mi sembra infinita e da sola non riesco a gestire tutto il peso che sento addosso. Sono depressa? L'unica persona che mi comprende davvero e mi aiuta è mia madre, ma neanche lei sa più come aiutarmi né io so indicarle di cosa avrei bisogno. Vi ringrazio.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
<<Da qualche mese a questa parte sono cambiate molte cose nella mia vita: vivo da sola, vivo in un'altra città e ho chiuso una relazione importante durata quattro anni.<<
Quanto Lei ci descrive può essere collegato ai molti e profondi mutamenti che questo periodo ha comportato nella sua vita.

Sua madre Le dà sostegno, fortunatamente; ma non è una psicologa.

Fortunatamente >>A breve comincerò ad andare da una psicologa<<; saggia decisione.
Porterà dunque in quella sede la numerose domande che Lei si pone.
Abbia pazienza: i giorni passano velocemente.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza

È del tutto normale avvertire tali sintomi in quanto l ' ansia si esprime sia con sintomi quali il rimuginio sia con tachicardia, fame d ' aria e quindi tu senti l ' oppressione e quella fastidiosa sensazione di fatica a respirare.
In attesa di accedere al primo colloquio psicologico può recarsi dal medico di base che valuterà una eventuale terapia farmaci logica se necessaria.
Le prescrizione comportamentali vengono date al pz solo in seduta, non perché qui non vogliamo aiutarti ma perché senza diagnosi e valutazione diretta è improprio e insensato.
Sarebbe come se il medico prescrivesse un farmaco senza visitare il pz.
Cordiali saluti

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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