Narcisismo patologico

Buonasera scrivo per avere da Voi esperti un chiarimento su una mia ex compagna 42 anni lei 43 io con la quale ho condiviso quasi 4 anni della mia vita e due di convivenza. Succede che ci siamo lasciati a giugno del 2015 e dopo una fase di distacco quasi totale e dopo che lei ha saputo che avevo dei contatti con una nuova donna, a settembre ho subito un aggressione verbale su facebook scritta sul suo profilo dove mi accusava di essermi già dato da fare, e che avevo avuto con lei un atteggiamento troppo distaccato nell'ultimo incontro avuto per motivi domestici in quanto dovevo prendere altre cose a casa sua avvenuto nemmeno un ora prima del suo exploit su internet.Tutto questo dopo che a fine agosto mi aveva detto che di noi non c'era piu' nulla da salvare e che non voleva piu' alcun contatto in quanto decisa a rifarsi una vita, evitando anche di farmi vedere suo figlio. Da li una lite che dopo due giorni , come se l'avesse rimossa , e messa in condizione di agire con tranquillità e nuova disponibilità nei miei confronti. Ora il suo atteggiamento è tornato apparentemente premuroso, ed anche oggi un mess per sentire come stava mio padre (in attesa di un intervento chirurgico) I suoi modi sono sempre stati diciamo particolari, in quanto a volte dava l'impressione che non mi apprezzava , sempre critica, sempre disfattista ,
A dicembre le è stato diagnosticato un tumore al seno e da li il tracollo del nostro rapporto
Ora in particolare volevo dire che mi sono documentato in materia ed ho riscontrato molti atteggiamenti riconducibili al narcisismo patologico, con atteggiamenti denigratori, di sensazione di non empatia, nei miei confronti, e spesso sensazione di negare l'evidenza nei suoi sbagli, o se ammetteva errori era sempre perché l'avevo messa io condizione di sbagliare.
Insomma alla fine anche io mi sono trovato a non voler piu' proseguire nel rapporto sentendomi stanco e appesantito
Ultimo episodio, 7 giorni fa le scrivo per sapere com'era andato un incontro per modificare il suo attuale mutuo, mi risponde subito dicendo "poi ti dico" e da li non l'ho piu' sentita fino a stamattina che mi chiede di mio padre. Insomma sensazione netta che abbia voluto riprendersi il potere. Ciò che non ho notato in lei , le manie di grandezza , o atteggiamenti di superiorità ne tantomeno desiderio di essere al centro dell'attenzione, insomma per certe cose è proprio il contrario, ma per la denigrazione è maestra cosi come per infiltrarti i sensi di colpa. Non essendo esperto potete darmi un consiglio su tutto questo perché ho capito che se si arriva a definire una persona narcisista patologica è meglio scappare . Ma non vorrei prendere una cantonata. Vi ringrazio molto per la risposta , a disposizione per ogni richiesta chiarificatrice
Saluti e buon lavoro
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
non è possibile fare diagnosi on line, né esprimersi su terze persone
Da lasciar perdere del tutto poi i tentativi di diagnosi documentandosi su internet.

Nulla ci dice sull'evolversi nel tempo del suo rapporto, sulle sue dinamiche, sulle difficoltà incontrate, il modo di affrontarle, appenna un accenno su ciò che ha avrebbe poi condotto al tracollo del vostro rapporto, la malattia oncologica della sua partner .

Un evento critico di per sé in grado di mettere a dura prova non solo fisica, ma anche psichica la persona.

Lei ora cosa desidererebbe vorrebbe riallacciare il rapporto o cosa, quale il motivo della sua domanda?




Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera e grazie per la sua celere risposta in quanto all'evolversi del rapporto, devo dire che mai in vita mia ho avuto a che fare con una persona cosi particolare, come dire. Poco incline alle coccole, poco attenta alle mie esigenze, spesso trasmette sensazioni di assenza mentale, non saprei spiegarlo nel dettaglio , la cosa che piu' mi colpì, fu questa attenzione al denigrare, la mia casa, la mia macchina il mio vestire, a volte il mio aspetto e spesso le chiedevo se trovava qualcosa in me di piacevole viste tutte queste critiche a me ed al mio mondo , e li si ammutoliva senza parlare oltre. Devo dire che in questo rapporto particolare ho deciso di starci , in quanto ero certo che attraversava un momento particolare della sua vita, usciva da una separazione con prole, quindi una serie di complicazioni che riconosco essere impegnative, ma resta il fatto che spesso ho avuto la netta sensazione che lei era si in un rapporto, ma non per sentimenti ma per convenienza, una volta mi disse che ero la usa ancora di salvezza, che senza me non andava da nessuna parte, e la sensazione ulteriore e netta che provava attenzione solo nelle cose materiali , da miglioramenti in casa , o viaggi, In quanto alla vita intima , una persona che da impressione di non riuscire a lasciarsi mai andare, sessualmente meccanica , come dovesse eseguire un atto dovuto.
All'atto di lasciarci dopo una discussione tipica di ogni famiglie , decidemmo contestualmente, Tutto ciò che le ho appena descritto è iniziato da subito quindi per i primi 3 anni e mezzo la malattia è subentrata dopo, ma non so dirle che peso ha avuto essendo partito in questo rapporto in cui notavo da subito atteggiamenti diciamo strani,. Ripeto che non si è mai lasciata andare a scene di violenza , ma lei sa che anche poche parole dette in una certa maniera possono fare piu' male, in questo senso mi ero assuefatto al suo modo anche se sentivo che alla lunga non avrei sopportato.
Riallacciare il rapporto lo vorrei si , ma prima vorrei capire con chi ho a che fare davvero, perché non voglio permettermi di appesantire di nuovo il mio stato d'animo, anche perché i suoi atteggiamenti non sono chiari , e ti mette sempre in condizione di non sapere effettivamente se fai bene o male, e questo purtroppo mi succede sempre con lei e basta. Non sai mai se apprezza un gesto o la infastidisce nel senso che la sua espressione (pure essendo una splendida donna) non si modifica di granchè come avesse indosso una maschera,
La ringrazio di nuovo
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
"Riallacciare il rapporto lo vorrei si "

Per quali motivi, dato quanto esposto?
Lei ci stava bene in questo rapporto?
A quali suoi bisogni corrispondeva e a quali corrisponderebbe ora?
Quali le aspettative? Cosa le manca davvero?
[#4]
dopo
Utente
Utente
Lei mi fa una domanda alla quale posso rispondere, che tutto sommato amandola speravo che tutto si sarebbe aggiustato passata la fase del decorso positivo della malattia, tutt'ora siamo in contatto anche stasera ci siamo scambiati dei messaggi ma non so più cos'ha in mente, e forse non lo so nemmeno piú io. A volte mi rendo conto che é un rapporto che non ricomincerei ,ma allo stesso temoo c'é una parte di me che tutt'ora non vuol lasciare andare le cose, vero é che avevo sempre la sensazione che ricevevo molto meno di ciò che davo , ma vero ē che quella maledetta malattia le ha cambiato la vita in ogni senso e di riflesso anche a me. Mi sembra di percepirla più "carina" ora che da fidanzati, magari anche io ora apprezzo di più il suo essere , o forse perché liberi mentalmente siamo piû noi stessi di prima. Senza dubbio ciô che mi manca é la situazione in cui ero , un figlio lei un figlio io, giocavano ed erano sereni, anche noi come coppia agli occhi degli altri sembravamo, davvero validi, tutti rimasero colpiti dal nostro distacco eppure a volte sentivo la mia vita con lei, pesante. Ciò che non capisco é il perchë il suo presunto riavvicinamento blando mi ha un pò destabilizzato, e. On ho nemmeno capito perché si è riavvicinata.

alla fine mi ero indirizzato bene verso il distacco, ma ora non so perché una parte di me si é rimessa alla finestra. Di certo entrambi nonostante tutto non vogliamo perderci del tutto, ma forse non sappiamo darci dei nuovi ruoli, escludendo lei una forma di amicizia.
Le mie aspettative in questo momento sarebbero solo quelle di risanare tutto dopo questa ennesima lezione, ma sapere o intuire che ci possa essere anche questa patologia mi fa paura.
Saluti
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Anche io, come ha gia' fatto la collega Dott.ssa Rinella, Le sconsiglio di cercare "patologie" nel modo di porsi di Sua moglie.
Si tratta di un modo, il Suo, di volersi porre in una prospettiva davvero poco "relazionale" nei confronti di Sua moglie e della situazione tutta.
Il mostrarsi "carina" o meno fa parte dell'interazione che condividete e degli stati d'animo del momento e del contesto.
Cerchi, nel miglior modo possibile attualmente, di strutturare con lei un rapporto accettabile, fatto di "non aggressivita` " neanche in queste "ipotesi diagnostiche" che Lei tenta, difensivamente, di fare.
Ci faccia sapere!
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<anche noi come coppia agli occhi degli altri sembravamo, davvero validi> sembrare validi agli occhi degli altri non corrisponde sempre ad un reale benessere di coppia... voi probabilmente non siete riusciti a chiarire quello che nel vostro rapporto non funzionava.
Ciò che succede in una coppia è determinato dal contributo di entrambi, perciò opportuno riflettere anche sui suoi contributi alle dinamiche esposte, non solo su quanto metteva in atto la sua compagna.

< mi ero assuefatto al suo modo anche se sentivo che alla lunga non avrei sopportato.> Come vede , le questioni non affrontate e chiarite a tempo debito, diventano poi pesanti macigni difficili da reggere.

Potrebbe essere che questo periodo di distacco vi aiuti a transitare verso una nuova fase, ma occorrono chiarimenti tra voi, confrontarvi su quanto non ha funzionato e sui rispettivi bisogni, aspettative, sentimenti, capire insieme se sia possibile ricominciare su nuove e migliori basi oppure cambiare strada.

Se ce non la fate da soli un consulto specialistico, da solo o in coppia se la sua partner fosse d'accordo e motivata, sarebbe dal mio punto di vista utile e opportuno per fare chiarezza.

Cordialità
[#7]
dopo
Utente
Utente
D.ssa senza dubbio ciò che lei afferma é condivisibile dal mio punto di vista, il problema é che se una persona prende una posizione chiara ,di conseguenza anche l'altra accetta le cose come stanno pur magari non condividendole, e questo é stato a fine agosto, ma dal momento in cui colei che aveva un idea di chiusura definitiva , reagisce a quella che poi era una chiacchiera ,insultandoti su facebook, credo non sia facile rimanere impassibile ,e non chiedersi il perchè , e soprattutto non chiedersi il perché di un riavvicinamento con poco sforzo,avvenuto pochi giorni dopo quell'exploit. Parlare con una persona cosi é quasi impossibile , si chiude,nega ,allora ti metti alla finestra e aspetti per capire dove vuole arrivare. Ieri sera mi dice che si era preoccupata per me in quanto non avevo risposto subito ad un suo messaggio, ma é la stessa persona che una settimana fa mi disse su una domanda fatta da me. "Poi ti faccio sapere" e non l'ho più sentita fino a venerdi mattina che mi scrive tutt'altra cosa chiedendomi notizie su come stavo e come stava una persona a me cara omettendo totalmente di rispondere alla domanda della settimana scorsa. Mi perdoni se non ritengo normale questo atteggiamento, ed é per questo che sono andato a documentarmi ( magari sbagliando) e devo dire che ho trovato tante tante similitudini di atteggiamento, di mancanza di empatia come se tutto le fosse dovuto ,come se il mio stare a disagio sia fisico che emotivo,( a volte capita)era motivo di inquetudine per lei,oppure motivo di affermazioni del tipo "sei pesante", non fare la vittima o via discorrendo. Mi creda queste sono state le sensazioni nette che ho sempre avuto, e sulle quali non riuscivo mai a darmi una spiegazione logica, ogni qualvolta facevo qualcosa per lei,ed ho fatto tanto,era come se poi agisse quasi subito in negativo, quasi a farmi pentire di ciô che avevo fatto con lei, e puntualmente ci riusciva.

ancora sono triste per questo, perché una parte di me sembra rimanere granitica nell'intento di salvare la cosa,di ricominciare in meglio,nonostante la mente vede percorsi davvero impraticabili
Grazie
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro Signore,
Se Lei facesse una statistica scoprirebbe che fra le coppie in lite l'attribuzione di "narcisismo patologico" riguarderebbe il 100% del campione.
Gli atteggiamenti poco comprensivi, autocentrati, seguiti da atteggiamenti teneri e quasi "risarcitori" sono una costante e fanno parte di quegli alti e bassi di rabbia e amore che connotano emozionalmente le liti fra persone legate da un rapporto profondo quale e' quello che connota una coppia alle prese con un tradimento.
Forse e' Lei a volere mantenere un atteggiamento iper-controllato e iper-razionale.
Potrebbe essere?
Ha un tale atteggiamento in altre occasioni?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Mi riferivo alla totalità del vostro rapporto, comunque, alle dinamiche disfunzionali che sembrano averlo connotato più o meno dal principio.

Mi sembra il suo bisogno sia quello di riuscire a fare una scelta che non la porti poi a pentirsene. E su questa si interroga di continuo ma non riesce a trovare una risposta.
Non sarà Internet, né un consulto on line in assenza degli elementi utili a chiarirle le idee.

Per quanto tempo ancora intende attendere alla finestra per capire ciò che in quattro anni di convivenza non le è stato chiaro nel suo rapporto?


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dopo
Utente
Utente
Per la d.ssa Esposito sottolineo che il nostro rapporto non è stato segnato da alcun tradimento per il mio atteggiamento forse di controllo quello si mi
Capita di considerare tanti fattori a volte inutili. Secondo il suo parere come devo interpretare questo suo modo diciamo strano di agire? Non so come devo comportarmi
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dopo
Utente
Utente
Lei mi fa una domanda alla quale posso rispondere, che tutto sommato amandola speravo che tutto si sarebbe aggiustato passata la fase del decorso positivo della malattia, tutt'ora siamo in contatto anche stasera ci siamo scambiati dei messaggi ma non so più cos'ha in mente, e forse non lo so nemmeno piú io. A volte mi rendo conto che é un rapporto che non ricomincerei ,ma allo stesso temoo c'é una parte di me che tutt'ora non vuol lasciare andare le cose, vero é che avevo sempre la sensazione che ricevevo molto meno di ciò che davo , ma vero &#275; che quella maledetta malattia le ha cambiato la vita in ogni senso e di riflesso anche a me. Mi sembra di percepirla più "carina" ora che da fidanzati, magari anche io ora apprezzo di più il suo essere , o forse perché liberi mentalmente siamo piû noi stessi di prima. Senza dubbio ciô che mi manca é la situazione in cui ero , un figlio lei un figlio io, giocavano ed erano sereni, anche noi come coppia agli occhi degli altri sembravamo, davvero validi, tutti rimasero colpiti dal nostro distacco eppure a volte sentivo la mia vita con lei, pesante. Ciò che non capisco é il perchë il suo presunto riavvicinamento blando mi ha un pò destabilizzato, e. On ho nemmeno capito perché si è riavvicinata.

alla fine mi ero indirizzato bene verso il distacco, ma ora non so perché una parte di me si é rimessa alla finestra. Di certo entrambi nonostante tutto non vogliamo perderci del tutto, ma forse non sappiamo darci dei nuovi ruoli, escludendo lei una forma di amicizia.
Le mie aspettative in questo momento sarebbero solo quelle di risanare tutto dopo questa ennesima lezione, ma sapere o intuire che ci possa essere anche questa patologia mi fa paura.
Saluti
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Egregio Signore,
Forse la Sua paura di trovarsi davanti ad una "patologia" e' una Sua forte difesa.
Per non lasciarsi "scivolare". Lei stesso ammette che e' desiderio "comune" non perdervi del tutto.
Io Le proporrei di riflettere su questo desiderio.
Ci rifletta con calma e per un po' lasci cadere le Sue difese. Almeno per un po': il tempo di pensare.
Buona serata.
[#13]
dopo
Utente
Utente
Questa sua ipotesi mi sembra plausibile, il fatto é che tutto questo è dato anche sal desiderio di non soffrire ancora,di non rimanerci male, mi piacerebbe si lasciarmi andare ma il mio autocontrollo é più forte. Come si fa a far "cadere" le proprie autodifese?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Per fare cadere le "autodifese disfunzionali" si chiede aiuto agli psicoterapeuti che tramite analisi dei sogni, associazioni sui temi emersi e colloqui su essi vanno alla ricerca delle "cause" delle autodifese disfunzionali. Che sono quelle che creano problemi e essi fanno soffrire.
Spesso per autodifendersi si fa appello a contenuti inconsci che si sono strutturati in tutt'altre occasioni e si sono radicate per le paure, insicurezze, e altre ragioni.
Solo decodificando tutto si potra` "ragionare" con i livelli piu' coscienti della psiche. E trovare dei punti di contatto con gli altri.
I miei saluti.
[#15]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per la consulenza deciderò cosa fare in seguito, venerdì mattina mi ha cercato ancora per chiedermi come stavo e come stava mio padre ma davvero sono modi che non capisco...saluti
[#16]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Questo "cercarla" da parte di Sua moglie depone bene, a mio avviso.
Un "narcisista patologico" non lo farebbe.
Si "barricherebbe" nel suo orgoglio e non la cercherebbe.
Ora valuti Lei se sia davvero una "percezione" esterna a Lei a farLe paura, o la sua paura a creare percezioni...
I migliori saluti.
[#17]
dopo
Utente
Utente
Lei è sempre puntuale e precisa nelle sue risposte e di questo la ringrazio.
Si le confesso che il fatto che mi cerca se da una parte mi fa piacere dall'altra mi incute paura perché non riesco a percepire dentro me con esattezza , un idea sul perché lo faccia, ho paura di rimanere fregato , di pensare qualcosa in positivo che non c'è quindi mi chiudo . Forse devo accettare l'idea che ho perso la fiducia in questa donna ed è per questo che mi trovo spaesato di fronte ad un iniziativa che presa due anni fa da lei , mi fece contento e felice.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Si, probabilmente e' la sfiducia e il timore che prova a strutturare queste sensazioni.

Le capita in altre occasioni, con altre persone di sentirsi cosi' a disagio?
[#19]
dopo
Utente
Utente
Di certi una forma di insicurezza personale ce l'ho , ma confesso che come mi destabilizza lei non ci è mai riuscito nessuno, anche il fatto che solo un mese e mezzo fa aveva le idee chiare sul chiudere tutto , che non c'era da salvare nulla , che voleva rifarsi una vita, tutto questo si è come modificato soltanto per chè le è arrivata una chiacchiera non vera su una mia presunta nuova fiamma, allora mi chiedo come fa una persona a cambiare idea (un idea che apparentemente sembrava ferrea) soltanto per una cosa cosi. Se hai preso una decisione ed arrivi ad imporla come ha fatto, poi non puoi lasciarti andare a frasi di gelosia e di accusa, quasi a farmela pagare , e poi dopo creare situazioni di riavvicinamento ovviamente non decise e chiare come dovrebbero essere. In sostanza siamo passati dal non ti voglio piu', escludo un'amicizia (e questo lo pensa ancora sull'amicizia che ritiene impossibile tra noi) e poi ti preoccupi per me cadenzando i contatti ogni tot giorni. A me questa cosa mi fa stare sulle montagne russe , ed il frutto di tutto questo ora è il non capire cosa vuole.. ma nemmeno si sforza piu' di tanto a farmelo capire (almeno per ora) io dal canto mio rimango cordiale e gentile con lei ma davvero non so cosa pensa e soprattutto non so cosa aspettarmi ne come agire.
[#20]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Allora dividiamo i problemi:
- Lei si impensierisce per questo cambio di atteggiamento di Sua moglie.
Ma potrebbe essere possibile. E non solo perche' possa esserle giunta questa diceria di una Sua nuova fiamma.
Potrebbe essere prodotto da varie riflessioni ed elaborazioni che penso possano essersi verificate nel tempo.
Questo Lei avra' modo di verificarlo magari dialogando con Sua moglie tranquillamente e senza riferimenti specifici.

- Il Suo timore.
Lei giustamente sente che Sua moglie ha il potere di destabilizzarLa come nessuno.
Vorrei che riflettesse su questo.
Una persona importante, rilevante, ha questo potere e questo significa che non e' una storia finita. Altrimenti non lo avrebbe piu'.

A questo punto penso che, in questa delicata circostanza della Sua vita, potrebbe chiedere un aiuto psicologico. Altrimenti rischia di confondere le cause con gli effetti. E se Lei riuscisse a fare chiarezza in se' le cose potrebbero mettersi al meglio. Avere Lei fiducia in se' soprattutto. Perche' le scelte affettive sono quelle che meno si giovano del ragionamento logico!
Mi faccia sapere!
[#21]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora
il fatto che mi destabilizza è senza dubbio dato da un mio attaccamento a questa persona, ed è per questo che nutro paura, in quanto la sensazione netta che ho in me è che per lei non sia la stessa cosa.Lei giustamente parla di un rapporto non finito e lo esprime da parte mia, ma non ho la certezza che anche per lei sia cosi.. A mio avviso il fatto di "preoccuparsi2 per me è senza alcun dubbio positivo ed il fatto che lei escluda ogni forma di amicizia, mi fa pensare ad un riavvicinamento , ma che non è come dovrebbe essere... sono piccoli gesti , piccoli pensieri, ma di fatto non danno spazio ad alcun invito a parlarne insieme... le vedo come schermaglie a volte penso che sia solo un suo modo per capire se penso ancora a lei..cosi che lei si possa "tranquillizzare" ma non voler andare oltre certi schemi. Come devo comportarmi ? a volte ho la "tentazione" di mandarle un semplice saluto ma non lo sto facendo , sono nella mia trincea.
[#22]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Il Suo timore e' legittimo e comprensibile ma dalla "trincea" non potra' vedere niente.
Le trincee sono infossate e servono momentaneamente. Per scegliere il momento migliore per uscire.
Quando trovera' il coraggio di uscire e incontrare Sua moglie magari di persona, forse ricevera' dei dati, certamente piu' validi di quelli che puo' dedurre ora dai mezzi indiretti che utilizza senza entrare in contatto con lei.
Che ne pensa?
[#23]
dopo
Utente
Utente
Senza dubbio mi trova d'accordo, ma nel tempo anche la decisione di vederla si sta riducendo sta subentrando in me un azione di auto - protezione, vederci sarà necessario in quanto devo passare da lei per alcune cose, ma piu' passa il tempo piu' non ho voglia di farlo, anche perché parlare direttamente di certi discorsi è per lei quasi impossibile , e so che mi rimetterei in una condizione di intrepretazione delle parole, è sempre stata cosi e non credo sia cambiata, se pensa che i discorsi piu' importanti lei li affrontava su whattsapp, nonostante le dicevo che odiavo questo sistema, tant'è che continua a servirsi di questo sistema per mandare i suoi input.
Mi creda che non è situazione facile , soprattutto quando ti portano sulle montagne russe, io adoro il confronto e mi trovo in un campo di "confronto" che non è il mio, per questo la mia paura, la mia indecisione, sta aumentando e la fiducia è calata di molto
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Consideri che chi usa queste forme indirette di comunicazione tipo Whatsapp si difende. E questo e' un ulteriore elemento che non non ci sia alcun "narcisismo" in Sua moglie.
Indubbiamente le esperienze trascorse hanno lasciato in Lei dei brutti ricordi.
Ma spero che con un aiuto specialistico riuscira' ad assumere un atteggiamento piu' tranquillo e assertivo.
Per ora utilizzi il tempo a Sua disposizione per rafforzare la Sua assertivita'. In modo da utilizzare al meglio l'occasione che avra' di incontrare Sua moglie.
Non e' sfuggendo le occasioni che riuscira' a farlo!
I migliori saluti
[#25]
dopo
Utente
Utente
prendo atto della sua professionalità e conoscenza e proverò da subito a trovare anche io un equilibrio interiore che ho perso da un po', in seguito a questa situazione. In che zona si trova il suo studio ?
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