Pensando al peggio

Buonasera,

Come da titolo negli ultimi giorni ho un pensiero ricorrente, quello di una soluzione estrema. Ho 30 anni sono sposato da 3 anni, mia moglie ha un grave disturbo ossessivo compulsivo questa cosa ha distrutto totalmente la vita di entrambi, non elenco tutte le difficoltà che il doc crea ma sono sicuro che ne siete a conoscenza. Dopo pochi mesi dal matrimonio siamo dovuti andare via di casa per l'insostenibilità del disturbo di mia moglie tornati nella sua città d'origine (a casa della madre) a 500km dalla mia città ho lasciato il lavoro per intraprendere l'attività da libero professionista. Il lavoro all'inizio andava bene ma ora è tracollo totale ho dovuto utilizzare due carte di credito che avevamo solo in caso di estrema emergenze, ora mi ritrovo a a non riuscire a pagare né le carte né le rate di un finanziamento preso anni fa né le tasse che dovrò pagare nel 2016. Nel conto in banca abbiamo 0 euro ed io dalla disperazione me ne sono tornato nella mia città nella casa dove in teoria vivevamo. Per questo il pensiero ricorrente di farla finita forse un gesto codardo ma la vita si è fermata i debiti mi stanno soffocando ed ad oggi non neanche soldi per mangiare, i miei genitori conoscono la situazione in parte non sanno di tutti i debiti, loro mi aiutano volentieri e con amore sia standomi vicino che economicamente ma sono stanco di elemosinare e di tenere tutto questo male dentro sono stanco di soffrire, sono stanco di vivere. Non so se è una richiesta d'aiuto questa o di consigli o di altro ma con qualcuno dovevo parlare. Cosa posso fare?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,
la situazione che ci descrive non è sicuramente lieve: DOC della moglie, problemi economici.
Sembra di capire che però non ci siano figli, ad aggravare il senso di responsabilità o di colpa.

<<Non so se è una richiesta d'aiuto questa o di consigli o di altro ma con qualcuno dovevo parlare.<<
Ha fatto bene a scriverci, ad aprirsi; quando dall'altra parte del PC ci sono persone reali, professionisti certificati, il rischio non esiste. Solo un appello, una richiesta di aiuto, un SOS.

Cosa risponderLe, quando Lei dice
<<sono stanco di soffrire, sono stanco di vivere?

Certo, la sofferenza mette a dura prova. Però spesso è transitoria; dopo il "fondo del pozzo" si riemerge meglio di prima.
Sono tuttavia consapevole che sembrano soltanto parole, anche se non lo sono.

Se ora vive nella città dichiarata nell'anagrafico, esistono molteplici possibilità di chiedere aiuto psicologico con ridottissima spesa.
Anche il medico di base potrebbe fornirLe aiuto.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Se pur complessa e dolorosa la sua situazione è arginabile e curabile.


Presso una struttura pubblica potrete trovare psichiatra e psicologo, la terapia farmacologica è indicata, unitamente alla terapia psicologica, vedrà che i disturbi verranno al più presto imbavagliati.


Se non ho mai capito abitare a casa dei suoceri, quindi sua moglie non lavora?
Come passa il suo tempo?
Avete una rete di supporto amicale?

Una sorella, fratello, altro?


Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Vorrei aggiungere qualcosa ai pareri delle colleghe, che condivido:
I pensieri di suicidio non sono negativi. Tutt'altro. Quando purtroppo ci si viene a trovare in una situazione difficile e si percepisce di essere inermi davanti ad essa, l'idea di poterne "fuggire" in modo volontario costituisce una risorsa.
E' da questa risorsa che riesce a nascere una nuova energia per risolvere in qualche modo o per tamponare il problema.
Non posso e non credo delicato verso di Lei entrare nel merito, ma forse, una volta superato questo momento di disperazione qualche possibilita' la riuscira' a intravedere.
E' giovane, vive in una grande citta' ha una famiglia e un contesto attorno.
Ci mandi Sue notizie!
I migliori auguri per tutto.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,

Dott.ssa Brunialti la ringrazio per le parole di conforto fa sempre bene sentirsi dire che che c'è la fai, la cosa che più mi spaventa è che i problemi di soldi non si possono curare non c'è farmaco ne terapia che riesca a sanare i miei debiti o di qualsiasi altro individuo. La ringrazio ancora.

Dott.ssa Randone davvero è così facile??? Perdoni il sarcasmo ma so bene come dovremmo procedere, mia moglie non ha alcuna intenzione di seguire una terapia ne assumere farmaci, per questo sono tornato a casa mia in questo momento stiamo vivendo separati non legalmente intendo, fuori di casa il doc si manifesta poco se non pochissimo. Si mia moglie non lavora ha una sorella e amici (pochi) impazzisce per nostro nipote (figlio della sorella) il bambino ha un rapporto speciale sia con me che con lei in quei momenti quando andavamo a trovare la sorella erano attimi di pace e serenità.

Dott.ssa Esposito grazie per l'appoggio anche il solo leggere le risposte un po mi solleva però il pensiero fisso al giorno 15 del mese quando avrò tutti gli addebiti e stavolta non riuscirò sicuramente a coprire il saldo, rimane sempre nella testa
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
<<La cosa che più mi spaventa è che i problemi di soldi non si possono curare <<
Eh, è proprio così.
Però una considerazione più razionale permette di intravedere piani di pagamento dilazionati nel tempo... Particolare non secondario: ora ha un lavoro?

Saluti cordiali.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"Perdoni il sarcasmo ma so bene come dovremmo procedere, mia moglie non ha alcuna intenzione di seguire una terapia ne assumere farmaci"

Gli psicologi servono anche per aiutare i parenti, cioè lei, a trovare una soluzione adattiva, cioè coinvolgere sua moglie al fine di farsi aiutare, e lei a decidere come gestire - sul piano emotivo, non giuridico - il suo matrimonio.

Da questa postazione oltre che ascoltarla e consolarla...ma immagino non le serva questo, non è possibile fare altro.

Vada lei in consultazione, un ascolto empatico e competente potrebbe aiutarla, non per i debiti naturalmente ...