Pressione alla testa....ansia o cosa?

Buongiorno, sono ormai anni che soffro saltuariamente di una sensazione di pressione alla testa a volte accompagnata da vertigini e raramente da pressione alle orecchie. Qualche volta in giorni in cui stò bene possono iniziare di colpo senza alcun preavviso..Solitamente questi episodi peggiorano in primavera/autunno o in periodi di particolare stress lavorativo. Durante questi episodi la pressione è normale 85-115 i battiti intorno a 55 respiro regolare. Solitamente questi episodi passano nel giro di pochi giorni, ma questa volta è quasi un mese, e sopratutto iniziano un ora dopo il risveglio e possono durare fino a sera. In questo momento non ho particolari problemi o pensieri, quindi non capisco proprio se possa essere riconducibile solo a stress o ansia. Ho provato su indicazione del medico curante a prendere delle compresse di xanax 0.5 una al mattino per 10 giorni, ed effettivamente i sintomi sono + blandi...la domande sono 2: quali altre cause potrebbero scatenare questi episodi?; può essere il caso di effettuare una cura per un periodo + lungo per evitare di peggiorare la situazione?? ormai mi sembra di svegliarmi al mattino (non è che dormo moltissimo da sempre) già con la paura di un altra brutta giornata...
ps:effettuo sport almeno 3 volte a settimana.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

se il suo medico non ritiene che sia il caso di effettuare altri accertamenti, ad esempio neurologici, e l'assunzione di un sedativo migliora la situazione, è plausibile che il suo sia un problema legato ad eccessiva ansia o stress, come le ha detto il medico stesso, che si riacutizza in coincidenza con i cambi di stagione come la maggior parte dei quadri sintomatologici di questo tipo.

In quanto psicologi e non medici non possiamo esprimere un parere sul'opportunità di prolungare l'assunzione di farmaci, ma posso sicuramente consigliarle di rivolgersi di persona ad un mio collega della sua zona per una valutazione più approfondita rispetto a quella che può essere effettuata dal solo medico di base, e per discutere se e quale tipo di intervento le può essere utile.

Dal momento che soffre periodicamente di questo tipo di malessere vale infatti la pena che se ne occupi per risolvere il problema una volta per tutte, invece di restare in attesa dell'episodio successivo in cui le accadrà di sentirsi poco bene.

Le faccio tanti auguri,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
E' possibile e probabile che i Suoi problemi siano dovuti ad un disturbo psicosomatico.
Secondo il modello psicodinamico, a cui faccio riferimento, l'ansia e in particolar modo lo stress si esprimono sul soma. Esclusivamente sul soma nel Sul caso.
In particolar modo i disturbi dovuti alla pressione sanguigna.
Cio' avviene, sempre in accordo con il modello psicodinamico, in modo assolutamente inconscio.
E la soluzione puo' esistere solo decodificando gli stimoli stressanti che a quel punto si possoono fronteggiare nel modo piu' corretto elaborandone le cause con il terapeuta.
Le consiglio percio' di orientarsi in questo senso per avere un inquadramento .
Ci faccia avere Sue notizie, spero positive.

I migliori saluti e auguri.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
dopo qualche mese volevo aggiornare la mia esperienza. Il problema persiste ancora, tutti i giorni con entità più o meno forte. Nel frattempo ho eseguito visita neurologica (negativa) a breve farò una risonanza. oltre a questo ho fatto qualche seduta da uno psicoterapeuta, il quale mi ha detto di vedermi sereno e sopratutto conscio del fatto che il problema sia legato anche alla gestione dello stress. Da qui il suo consiglio è stato di imparare a convivere con serenità a questi episodi, invece che cercare di combatterli. Tutto "chiaro" ma quando questi episodi sono molto forti, diventano così invalidanti che è difficile conviverci, sopratutto in mezzo alla gente.....quindi tutto il giorno. Sinceramente non penso che dalla risonanza avrò chissà quale riscontro.
Lo xanax rimane l' unico farmaco che riesce ad alleviare i miei sintomi, ma non lo vorrei prendere, e quindi ormai da tre settimane non lo assumo più, nonostante la dose 0.25 al giorno fosse molto bassa. Da qui la mia domanda in attesa di altri esiti:
dato che il fine settimana quando sono a casa riesco a gestire il tutto molto + facilmente, è pensabile assumere lo xanax alle dosi sopra indicate, 2-3 volte a settimana, nei giorni più complicati senza creare dipendenza?

Grazie!
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Queste notizie sulla assuefazione ai farmaci sarebbe meglio che gliele fornisse il medico che Le ha prescritto il farmaco che per professionalita' ha una casistica significativa e La conosce personalmente.
Esistono comunque dei metodi non farmacologici per controllare la pressione sanguigna. Delle tecniche di rilassamento. Una fra tutte il "training autogeno" di Shultz.
Questa puo' essere messa in atto senza ricorrere alla ricerca delle cause.
E' sintomatica. Equivalente allo Xanax diciamo!
Dovrebbe comunque ricorrere ad uno psicologo per apprenderla, se vuole!
I miei auguri!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"ho fatto qualche seduta da uno psicoterapeuta, il quale mi ha detto di vedermi sereno e sopratutto conscio del fatto che il problema sia legato anche alla gestione dello stress. Da qui il suo consiglio è stato di imparare a convivere con serenità a questi episodi, invece che cercare di combatterli"

Gentile Utente,

questa non mi sembra una risposta che possa portare ad una svolta.
Di che orientamento è lo psicoterapeuta che ha consultato?

Se sono presenti fonti di stress che le provocano tensione fisica e quindi cefalea (e vertigini) non credo proprio che lei debba rassegnarsi a "convivere" con gli attacchi, ma che possa fare molto per prevenirli e magari riuscire ad eliminarli.

Può agire sia sul sintomo, con tecniche come il Training Autogeno che le ha suggerito la dott.ssa Esposito, sia più in generale sulle sue capacità di reazione allo stress, con un lavoro psicologico più approfondito che parta da un'analisi dei motivi della sua reazione psicosomatica.

Potrebbe ad esempio capire che vive male certe situazioni perchè le ricordano episodi del suo passato (es.: un capo autoritario potrebbe ricordarle suo padre) o potrebbe essere carente in sicurezza e autostima e per questo reagire in maniera "auto-aggressiva" a situazioni nella quali non riesca ad esprimere la sua posizione nè a farsi valere.

Sono ovviamente solo esempi, non conoscendo nei dettagli il suo caso, ma a mio avviso l'importante è che, in assenza di cause fisiche, non si rassegni al pensiero di dover subire il mal di testa quando questo ha delle cause (presumibilmente psicologiche/relazionali) e può essere sconfitto.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio entrambe per la celere risposta.
Per quanto riguarda il training autogeno, proverò ad informarmi.
Per quanto riguarda lo psicologo, non so di che orientamento sia....il problema è che anche se queste sensazioni sono più forti e presenti durante la settimana lavorativa, in questo momento non ho particolari problemi ne a lavoro ne a casa...anzi direi che da questo punto è un buon periodo!
Che queste sensazioni siano state causate anche da un periodo di forte stress lavorativo durato quasi 2 anni, ci può stare, ma adesso la "coda" di questo stress (3-4 mesi) mi sembra davvero troppo lunga.

Sinceramente non penso sia un problema di insicurezza o autostima, anzi devo dire che ultimamente ho avuto diversi attestati "positivi" a lavoro.

L' unica cosa che mi viene in mente è la possibilità di aver creato ormai una somatizzazione di questi sintomi, dopo tutto questo tempo e che il mio carattere possa tendere ad aumentarne gli effetti.

Sinceramente non ho trovato grossi aiuti con la psicoterapia....quindi faccio fatica a cercare altre soluzioni. Quella dello xanax al bisogno so perfettamente che non è risolutivo, anzi, ma non posso nemmeno stare sempre così, e da qui nasceva la mia domanda.

Grazie ancora
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Il punto è che le psicoterapie sono tante e diverse e se il professionista che ha consultato le ha dato quella risposta significa che aveva un'impostazione che non poteva esserle utile, dato che le ha comunicato che l'obiettivo era di "convivere serenamente" con i suoi sintomi.

Personalmente le consiglierei uno psicologo specializzato in psicoterapia ipnotica, che eroghi quindi un trattamento potenzialmente molto utile in casi come il suo, oppure uno psicologo specializzato in psicoterapia psicodinamica, se intendesse effettuare un lavoro più approfondito.

In che senso pensa che il suo "carattere" possa aver contribuito ad incrementare l'intensità dei suoi sintomi?
Come si descriverebbe?
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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8 9
Fermo restando l'importanza degli accertamenti medici, desideravo aggiungere un ulteriore spunto di riflessione.

Parla di stress e nei post che sono seguiti mi sembra di aver capito come questi sintomi siano presenti prevalentemente e in modo più accentuato durante la settimana lavorativa, mentre a casa dice che la cosa è più gestibile.

A tal proposito quindi mi chiedevo se la "discriminante" fosse il posto di lavoro, non tanto per il lavoro in sè, ma per la presenza di altre persone;
mi spiego: dice anzi che ultimamente ha avuto dei riconoscimenti e riscontri positivi quindi fin qui tutto bene, ma lei come li ha vissuti, si sente forse "caricato" di più responsabilità, di dover dimostrare di più, di dover essere ancora di più all'altezza di quanto lo fosse prima, di dover rispondere a più aspettative?

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

[#9]
dopo
Utente
Utente
Dr. Massaro:
per quanto riguarda il carattere, sono sempre stato una persona molto attiva, sicuramente più tendente al nervoso che al rilassato, ma senza però soffrire di questi episodi per così lungo tempo.....qualche giorno qua e la nel'arco di un' anno.... non tutti i giorni per tante ore consecutive e senza un apparente problema.
Ho provato anche con numerosi "farmaci" omeopatici, ma senza mai ottenere alcun risultato.....con lo xanax per capirci anche solo 5-6 gocce sono sufficienti, ma essendo anche un miorilassante ho la sensazione che non risolva, nel mio caso, un problema di ansia.

Dr. La Manna:
per quanto riguarda il lavoro, direi che vado abbastanza d' accordo con tutti i colleghi, e che non mi sento particolarmente caricato con + responsabilità rispetto a prima.
Se questi sintomi capitassero solo difronte a certe difficoltà potrei anche legare i miei sintomi ad una non corretta gestione dello stress.....il problema e che ne soffro indipendentemente. Certamente giornate più impegnative di altre possono contribuire ad aumentare queste sensazioni.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E' possibile che la tendenza a soffrire di stati di eccessiva ansia/tensione ad un certo punto porti ad un aumento degli episodi di malessere, anche se per anni si sono presentati solo sporadicamente.
E' quello che accade quando non ci si occupa di un problema piccolo perchè non lo si ritiene grave e poi ci si ritrova con un problema più grande da affrontare.

Dal punto di vista psicodinamico il disagio psicologico/psicosomatico ad un certo punto si può "sganciare" dagli stimoli che lo suscitavano inizialmente e comparire indipendentemente da essi perchè abbiamo una mente inconscia che segue proprie logiche, non immediatamente intellegibili, e genera i sintomi indipendentemente da quanto avviene nella mente conscia.

Non posso che consigliarle di rivolgersi ad un altro psicologo, facendo presente che vuole risolvere il problema e non solo imparare a gestirlo o a conviverci.
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