Crisi di pianto

Da circa un anno non piango più, o meglio, ogni tanto mi si inumidiscono gli occhi, ma non è considerabile pianto. In questi 15 mesi ho piano seriamente 1 volta per la morte di una parente e ho avuto 2 crisi di pianto.
Sono definibili crisi di pianto perché nel bel mezzo della giornata, guardo la tv, leggo, parlo con mia madre e BAM. "La mia amica non risponde al messaggio." "Il tipo di ieri non è venuto a parlarmi." "Non riesco a prendere più di un sei e mezzo, sono mediocre." "Mi manca la mia famiglia." Insomma cazzate del genere, pensieri più che frequenti, che mi fanno scoppiare a piangere. Non riesco minimamente a fermare le lacrime nonostante tutti i miei tentativi e mi ritrovo a piangere per una giornata intera con soste di no più di 10 minuti. Non sono pianti isterici, tranquilli, silenziosi, non do spettacolo, non sono attacchi di panico ma mi danno davvero fastidio.
Una volta stavo parlando della mia parente che aveva il cancro con un'amica, una conversazione tranquillissima e dieci minuti non riuscivo a fermare le lacrime.
La seconda volta stavo dicendo a mia madre qualcosa riguardo alle mie amiche che non mi considerano abbastanza e anche lì ho pianto per tutta la domenica dalle 11, durante il pranzo fino a quando non mi sono addormentata la sera.

Non riesco davvero a capire e non voglio che mi ricapiti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Probabilmente davanti a quei pensieri che ti attraversano la mente tu attribuisci determinati significati, di cui sei inconsapevole, e pertanto le lacrime esprimono l'emozione che provi.
Ad esempio, prova a pensare a che cosa significa che la tua amica non ti risponde, che quel ragazzo non ti parla, ecc... e che cosa hanno a che vedere questi eventi con te.
Pensi forse sia colpa tua?
Parlarne con uno psicologo psicoterapeuta di persona potrebbe aiutarti a capire meglio e ad approfondire. Che ne pensi?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Concordo con la Collega Pileci, dietro ad una frase che le sembra .. normale , c'è molta sofferenza, taciuta, anche negata perfino a sè stessa, è bene imparare a riconoscere le emozioni, i pensieri negativi , altrimenti il dolore, la delusione , anche la rabbia per non essere capiti si accumulano e poi le lacrime irrefrenabili escono come un dolore espresso , finalmente .. Le parole per dirlo .. taciute.. diventano un fiume che bisogna comprendere ed ascoltare.
Si rivolga appunto ad un Collega de visu per sentirsi accolta e compresa , per imparare a non sorvolare sugli stati d'animo anche negativi ed anche a superare il sentimento di dispiacere per non essere accettati da tutti del tutto..
Le faccio molti auguri, sono tappe maturative, così giovani si vorrebbe l'assoluto, rapporti sempre corrisposti e mai deludenti.. poi si può diventare , più solidi e più forti ed accettare che si può anche glissare e girare pagina , se non vale la pena..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it