Incapacità di terminare gli studi

Buonasera.
Scrivo per comunicare una sensazione probabilmente molto comune ma che ci fa sentire molto soli.
Ho 23 anni e non ho ancora terminato la triennale. Questo mi abbatte poichè anche al liceo classico portavo ottimi risultati,sempre però con ansia e crisi di panico la sera prima delle interrogazioni.
Sono al secondo anno fuoricorso...Mi mancano 4 esami e un tirocinio ma per dare gli esami ,nonostante io abbia la media del 30 e Lode e una buona stima di me, impiego sempre almeno due appelli. Uno per leggere i materiali e poi decidere di non dare l'esame perchè ripetendo solo una volta non mi sento pronta,il secondo per perfezionare lo studio e andare a dare l'esame,sempre con molta ansia nonostante i risultati molto alti. Il punto è che non studio con continuità se non gli ultimi giorni. Nonostante mi chiuda in casa con l'intento di studiare. Così come per la dieta. Vorrei dimagrire ma non sono costante. Dovrei perdere 15 kg ma ne ho ripresi 7 dei 9 che avevo perso. Come imparare a imporsi le cose e gestire il tempo? quest'aria da persona fallita mi infastidisce perchè sono una persona solare e sono realmente interessata a cambiare rotta ma nella pratica sono poco brava ad applicarmi. Mi sento a un bivio in cui non riesco a prendere una strada e percorrerla fino in fondo. Fisso il muro e quelle poche volte che vado fuori a farmi una corsetta o esco con amici o col ragazzo ho i sensi di colpa per non essere stata a studiare. Sono stata in ''cura'' da un cognitivo comportamentale poichè fuoriorario mangiavo se mi sentivo triste o ansiosa e quello è un aspetto di me che ho migliorato. Anche se non smussato del tutto. Vorrei migliorare anche questi lati di me. La fame nervosa,l'incapacità di darsi regole e organizzarsi.

Grazie per l'ascolto in anticipo e per tutti i consigli che vorrete darmi
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile ragazza da quello che dice il problema dello studio è solo la punta dell'iceberg di una difficoltà di gestione delle proprie risorse. L'autoimposizione (studio-dieta) è la prima cosa che determina il rifiuto di queste , una volta rifiutate il senso di colpa fa da padrone e ciò la porta ad autoimporsi ancora le cose. Una trappola che lei stessa costruisce. Forse è tempo di un nuovo consulto dal vivo per interrompere questo circolo vizioso.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
aggiungo qualche riflessione a quelle del Collega che condivido.

La fame nervosa, causa ed effetto del disagio/ritardo nello studio, sembra essere il sintomo offerto, cioè quello visibile, ma - immagino- ci sarà tanto altro su cui poter lavorare .

Il cibo, con le sue false consolazioni, in realtà è una trappola:
consola, nutre, depaupera e rallenta...

Il grasso la protegge dal mondo, dallo stress - aumentandolo - e la rinchiude in un bozzolo di sofferenza, dal quale è giunto il momento di venir fuori..

Se non si trova bene o ha la sensazione di non andare avanti, ne parli in prima battuta con chi ha il piacere di occuparsi di lei, eventualmente cambi clinico.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

Dieta

Tutto su dieta e benessere: educazione alimentare, buone e cattive abitudini, alimenti e integratori, diete per dimagrire, stare meglio e vivere più a lungo.

Leggi tutto