Dubbi su chirurgia bariatrica

Buona sera,
So che questi dubbi dovrei rivolgerli alla psicologa che mi segue, ma non potrò vederla a lungo perché ha lo studio inagibile.
Ho capito che da sola non riesco a perdere peso, per questo mi sono decisa a mettere un bendaggio gastrico.
La mia psicologa ovviamente dovrà dare l'idoneità, ma prima bisogna parlarne e se non posso vederla non possiamo farlo...
La mia parte razionale è decisa ad andare avanti e sa che può affrontare lucidamente tutto ciò che si presenterà anche senza l'appoggio di nessuno (mia madre mi ha vietato di farlo ad esempio ma non mi importa).
La parte emotiva invece si sente come un verme... Mi vergogno di me stessa perché ho fallito su una cosa che in realtà è così semplice... in fondo basta camminare e tapparsi la bocca e si dimagrisce. Sento come se stessi in qualche modo "barando". Mi chiedo come possano vederla gli altri da di fuori, il mondo è un posto brutto pieno di gente idiota che è pronta solo a sparare cattiverie. Non riesco a capacitarmi di chi mi dice che è una buona idea... io stessa la prima volta che se n'è parlato in un ricovero del 2013 sono rimasta shockata e ho rifiutato totalmente l'idea che in futuro avrei fatto un intervento chirurgico... eccomi qui invece. Ho fallito.

Questo (peso e cibo) è un tema molto delicato per me in quanto se preso di petto finisco con l'avere reazioni di chiusura e rifiuto molto forti oltre che un calo considerevole dell'umore.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

alla tua età è importante occuparsi della propria salute e perdere peso è fondamentale, considerati i dati inseriti nella tua scheda che indicano obesità.

E' anche vero che da qui e senza conoscerti non so che tipo di interventi (anche psicologici) tu abbia fatto prima: diete? Psicoterapia? altro?

Tu dici" in fondo basta camminare e tapparsi la bocca e si dimagrisce" in realtà non è così semplice...!
Ci sono molte variabili in gioco: ad esempio la motivazione al cambiamento e se per te, oggi tutto sommato, la vita potrebbe andare bene così o riesci a lamentarti in modo laconico del tuo peso e della tua immagine, del rapporto col cibo e con altri, ecc... allora la sola "forza di volontà" non basta.

Hai fatto bene a rivolgerti alla psicologa, perchè è fondamentale lavorare sulle variabili cognitive per poter arrivare a decidere di intraprendere un percorso di questo tipo.
Ti sono già stati somministrati i test? Quali?
Hai già provato a compilare un diario alimentare? Come è andata?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buon giorno, grazie per la celere risposta.
Sono in sovrappeso da quando ero piccola, e sono sempre stata seguita dalle dietiste dell'ospedale senza risultati, poi sono passata ad una dietista privata ma ho ottenuto solo un'oscillazione del peso e ora sono da una biologa nutrizionista che fa anche consulenza in una clinica che è indicata nella mia scheda.
Sono seguita dalla psicologa di cui ho parlato dal 2009, in principio per attacchi di panico e fobia sociale, poi sono rimasta per portare a galla ciò che ha scatenato gli attacchi di panico (è ancora lì però, non riesco a parlarne) e per il problema peso. Non è psicoterapeuta, solo psicologa (ho verificato già tempo fa che fosse iscritta all'ordine). Ho molta stima di lei ma purtroppo quando al di fuori dei colloqui vis a vis è praticamente impossibile farmi aiutare quando ho un problema perché risponde a monosillabi senza aiutarmi, nonostante lei stessa mi esorti a contattarla quando ho bisogno.
Come test avevo fatto nel 2009 il Rorshach, il TAT, il Minnesota Personality Test, e il WAIS.

Perché ho questo conflitto tra le due parti, emotiva e razionale? Non possono convivere in armonia?
Per me la vita non potrebbe andare bene così com'è... faccio fatica a salire le scale, ho il fiatone dopo due piani; ho il fiatone quando mi abbasso a pulire le lettiere dei gatti, non posso più per via del peso fare le uscite in emergenza con l'ambulanza (sono in un'associazione di volontariato che fa anche 118) ma ho dovuto mollare e ogni tanto fare trasporti non urgenti.
Mi sono resa conto che non posso continuare così, vedermi allo specchio è una sofferenza e mi provoca nausea.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Per me la vita non potrebbe andare bene così com'è... faccio fatica a salire le scale, ho il fiatone dopo due piani; ho il fiatone quando mi abbasso a pulire le lettiere dei gatti, non posso più per via del peso fare le uscite in emergenza con l'ambulanza (sono in un'associazione di volontariato che fa anche 118) ma ho dovuto mollare e ogni tanto fare trasporti non urgenti.
Mi sono resa conto che non posso continuare così, vedermi allo specchio è una sofferenza e mi provoca nausea."

Bene, questo può essere un ottimo punto di partenza, ma non basta perchè è proprio qui che hai bisogno di essere aiutata da uno psicologo psicoterapeuta, dallo psichiatra e dal chirurgo perchè se ci sono le indicazioni, allora si può procedere con l'intervento.

I test nel 2009... ma forse ai tempi poichè eri molto piccola non ti è stato proposto nessun intervento. Ad oggi cosa ti è stato proposto? L'intervento di bendaggio gastrico? Altro? La psicoterapia?

"Perché ho questo conflitto tra le due parti, emotiva e razionale? Non possono convivere in armonia?"
Perchè talvolta il cibo è qualcosa che ci consola, quindi una strategia DISFUNZIONALE che però serve sul breve momento ad illuderci di stare meglio. Talvolta possiamo stare davvero bene, ciò non toglie che si tratta di una soluzione disfunzionale.

Le oscillazioni di peso sono legate a momenti particolari? Ad esempio riesci a mangiare meglio e meno se ti senti anche serena?
Hai mai compilato un diario alimentare?

In ogni caso, con tutta la stima che hai per la curante attuale, se non vedi risultati è possibile pensare anche al cambio della professionista. Ci hai mai pensato?
[#4]
dopo
Utente
Utente
Non mi è stato proposto nulla, ho deciso io che volevo fare il bendaggio. Purtroppo per l'alto rischio anestesiologico devo perdere un po' di peso per potermi sottoporre all'intervento e mi verrà messo il palloncino, appena la mia psicologa darà il via libera. Nel 2013 quando ho fatto un precedente ricovero nella stessa clinica in cui ho fatto il ricovero ora a febbraio mi era stata proposta la chirurgia bariatrica in sé come eventualità ma ho rifiutato categoricamente anche solo l'idea.

Le oscillazioni di peso sono sempre state di pochi kg per volta, come 5 persi e poi riacquistati 7, persi altri 3 ecc... ma sempre andando in crescendo. Adesso sono arrivata al record massimo, 120kg e non posso assolutamente andare avanti così

I risultati si vedono, lentamente perché lenti sono i miei tempi... Ad esempio mi ero chiusa in me stessa con forti reazioni di rifiuto (nausea e vomito, non parlavo più) durante un incontro con la mia psicologa perché avevamo provato a prendere il tema di petto. Mi ha detto poi che avremmo affrontato il tema girandoci intorno ed ecco dopo tre anni che riesco ad essere un filino più aperta al dialogo, senza aggredire chi cerca di darmi dei consigli, anche se la tentazione è forte perché per gli altri è facile non mettersi nei panni altrui e imporre la propria visione.
Ho pensato di cambiare professionista, ma per motivi differenti, per via di alterchi legati ai suoi difetti e alla mia scarsa sopportazione, ma alla fine ci sono passata sopra perché i pro sono molti più dei contro.
I bravi psicologi non si trovano dappertutto, ho dovuto passare l'inferno nel pubblico nel 2007 e poi nel 2008 da una psicoterapeuta che sembrava vivere nelle nuvole. Ne ho trovata una brava e me la tengo stretta. Sento che è la persona giusta con cui posso aprirmi.
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