Disturbi alimentari, problemi col cibo

Salve, sono un ragazzo di 23 anni, da sempre mi porto dietro un problema che mi ha sempre provocato imbarazzo e malnutrizione. Praticamente da quando ho memoria ho sempre rifiutato il cibo. Tranne poche cose specifiche ho sempre rifiutato anche di assaggiare del cibo nuovo. Io a 23 anni, mangio davvero pochissime cose, come carne bianca(solo cotolette), pasta soltanto spaghetto tagliato al pomodoro semplice(senza formaggio o altro). Pasta casareccia con patate. Pesce solo in formato cotoletta. E qualche altra cosa ma sempre specifica.
Non capisco perché ho questo blocco anche col tipo di pasta oltre che col condimento.
È un problema che ovviamente spesso mi ha causato imbarazzo soprattutto quando ospitato in casa di amici o ristorante ecc.
La mia famiglia quando ero piccolo ha provato spesso a cercare di convincermi ma io ho sempre rifiutato in maniera categorica. Crescendo ho imparato ad assaggiare altre cose ma solo dopo aver attraversato un periodo in cui cercavo di convincermi ad assaggiare una determinata cosa e sempre di mia spontanea volontà. Io vorrei affrontare il problema perché non ne posso più. Oltre a sentirmi un'idiota, ho pure paura per la mia sbagliatissima alimentazione. Ho spesso problemi ai denti. Spesso soffro di afte. Insomma vorrei seguire una dieta equilibrata(Non tanto per perdere peso anche se ne avrei bisogno) ma per avere una corretta alimentazione, solo che non riesco a superare questo blocco. Quando cerco di impormi di provare qualcosa mi viene ansia e senso di malessere, anche quando la mia famiglia o la mia ragazza prova a capire il motivo e farmi riflettere mi chiudo in me stesso sperando che l'argomento si chiuda il prima possibile e il mio umore cala a picco.
E' da un po' che penso che vorrei farmi aiutare da una persona competente ma la mia famiglia sta passando un brutto periodo economico, io essendo iscritto all'università e svolgendo un impiego part-time che mi consente a malapena di non chiedere soldi ai miei genitori non ho la disponibilità economica per farlo.
Scrivo qui per avere consigli, pareri... perché non so più come risolvere questo problema.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Mettiamo subito le carte sul tavolo: consigli e pareri elargiti online purtroppo non le risolveranno il problema. Perciò deve trovare il modo di farsi aiutare di persona, magari attraverso la sua Asl. Ma anche rivolgendosi a un professionista privato non deve per forza spendere un occhio della testa. Soprattutto per chiedere intanto un primo colloquio per un parere.

Se la sua alimentazione nel complesso sia scorretta o meno dovrebbe confermaglielo un medico. Tuttavia, anche supponendo che lo sia (scorretta), sembra evidente che lei si è costruito un problema sul problema, ovvero, non solo è convinto di mangiare male, ma ciò le dà fastidio. Quindi unitamente al supposto problema alimentare (a proposito, le afte non necessariamente dipendono dall'alimentazione; ragione in più per ricevere un parere medico), dovrebbe interpellare uno psicologo.

Se si trattasse di un qualche tipo di fissazione ossessiva l'aiuto corretto sarebbe in effetti di tipo psicoterapeutico.

Si è già informato presso la sua Asl?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Innanzittutto la ringrazio per la risposta. In effetti nel mio discorso ho più volte sottolineato la mia paura per una malnutrizione. In realtà scrivevo qui per avere qualche parere riguardo alla mia difficoltà a provare cibi nuovi. Io dico sempre che non mi piace nulla, ma in realtà non la assaggio neanche, e il solo pensiero di dover provare qualcosa mi crea ansia.

In realtà no, non mi sono mai informato. Oggi ho scritto qui perché ieri sera alla richiesta di provare, anche un piccolo morso, il panino di un amico(che ha innocuamente insistito) mi è venuta parecchia ansia e rifiuto assoluto.
E ogni volta che succede qualcosa del genere mi chiedo il motivo di questo rifiuto categorico, io vorrei provare qualcosa di nuovo, mangiare vario e non sempre le stesse identiche cose, ma non riesco a superare l'ostacolo
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Chiedersi "perché", nei casi come il suo è un tentativo di soluzione,ma di fatto fa parte del problema. È proprio chiedersi continuamente "perché", alla lunga, che contribuisce ad alimentare il problema. Sembra trattarsi di un disturbo di matrice ossessiva, cosa che però deve esserle confermata di persona.

In altre parole: la soluzione al suo problema non sarà la risposta al "perché", sarà il cessato bisogno di farsi la domanda.

Si informi presso la sua Asl.
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